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IL LAVORO NEI CALL CENTER

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2007 00:28
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05/01/2005 10:55
 
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Arrivo domenica 9 gennaio a Dublino senza alloggio nè lavoro. Per l'alloggio i primi 7 giorni ho già contattato un B&B ma per il lavoro sinceramente non so cosa fare. So che molti frequentatori di questo sito lavorano in call center a Cork e Dublino: potete darmi email presso la quale posso inviare il mio CV? Oltre all'italiano, conosco perfettamente inglese e francese e un pò di tedesco.Chi di voi avesse poi una singola o un posto in doppia può contattarmi via email a sylvie77@jumpy.it[SM=x145478] [SM=x145468] GRAZIE GRAZIE
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05/01/2005 12:06
 
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Il meglio di AI
per trovare casa e lavoro [SM=g27811] :

http://www.altrairlanda.it/trovarecasaelavoro.htm

buona fortuna e afcci sapere[SM=g27823]
Sean

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11/01/2005 21:20
 
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ciao a tutti....sono un irlandiana come voi e vorrei chiedervi qualcosa di piu riguardo a i lavori come call center richiesti in lingua italiana...
Moris se questo argomento e statogia trattato please nn uccidermi ma linkami la discussione perche ho provato acercare ma nn ho trovato...[SM=x145474]

GRAZIE A CHIUNQUE SI ATTIVERA PER ME
BACI
ROBERTA FROM DUBLIN
11/01/2005 21:35
 
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Re:

Scritto da: robcancy 11/01/2005 21.20
Moris se questo argomento e statogia trattato please nn uccidermi ma linkami la discussione perche ho provato acercare ma nn ho trovato...[SM=x145474]





[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Mi fate più cattivo dell'avv.Taormina e di Crudelia Demon messi assieme [SM=x145452] [SM=x145469]

Ti consiglio di iniziare da :

Irlandiani che lavorano nei Call Center di Cork
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2038

Irlandiani di Dublino che lavorano in Xerox
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=972

Ballycollin Business Park Club
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=1889
(Ballycollin è una vasta area direzionale dublinese dove hanno sede diversi call-center che impiegano molti irlandiani)

Irlandiani che lavorano in Apple Computer a Cork
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=1154

e ovviamente il testo dove abbiamo riassunto molte cose :

TROVARE CASA E LAVORO IN IRLANDA
www.altrairlanda.it/trovarecasaelavoro.htm

Chiedo aiuto a moderatori e forumisti per segnalare altre Discussioni utili ai nuovi arrivati

In bocca al lupo e benvenuti [SM=g27811]




13/02/2005 23:03
 
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Lo stress nei call center


I call center si possono definire le catene di montaggio della società dei servizi; anche i problemi che affliggono gli operatori sono similari, primo fra tutti l'alienazione.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - L'occhio di Zeus, 11-02-2005]

Spesso i call center vengono definiti "le catene di montaggio della società dei servizi", in analogia a quelle, per semplificare, delle grandi industrie metalmeccaniche. Ai lavoratori di quelle industrie si applicava la nozione di "alienazione", una categoria sociologica che intendeva non tanto e non solo l'alienazione economica dai frutti del proprio lavoro, di marxiana memoria, ma una condizione di spersonalizzazione, in cui il lavoratore riproduce gesti meccanici e ripetitivi, sempre gli stessi, senza essere cosciente del perché e di cosa producesse.
Si trattava, appunto, di una condizione sociale, che poteva dar luogo a somatizzazioni negative, frutto di un'organizzazione del lavoro troppo parcellizzata; per i Call Center si parla invece di stress, una condizione non sociale ma "medica", che attiene alla salute psicofica del lavoratore.

Lo stress è quindi un fattore di rischio, uno dei maggiori fattori di rischio; nei call center porta ad assenteismo per malattia, depressione, nevrosi che si scaricano sulla condizione familiare e sociale, a malattie alla lunga invalidanti.

Anche l'Inail, in una circolare del 17 Dicembre 2003, ha definito i fattori di rischio per i lavoratori dei call center, che spesso costituiscono il 50% dei lavoratori delle società di telefonia mobile e fissa; in alcune regioni italiane, soprattutto al Sud, hanno costituito gli unici o quasi sbocchi occupazionali per migliaia di giovani diplomati e laureati.

Molti sono i fattori di stress nel lavoro dei call center che si sommano tra di loro e che una pubblicazione (curata dal sindacato delle Tlc Fistel-Cisl, ed edita dalle Edizione Lavoro, dal titolo "Lo stress nei call center") mette in evidenza, riportando un'ampia documentazione, tra cui la circolare Inail stessa: insicurezza della propria posizione lavorativa; orario di lavoro con turni di lavoro senza pause adeguate e mancanza di un'adeguata rotazione; lavoro notturno; quantità di lavoro assegnata eccessiva; tempo insufficiente per portare a termine il proprio lavoro; impossibilità di esprimere lamentele; ripetitività e monotonia nel lavoro; mancanza di apprezzamento nel lavoro svolto e retribuzione insufficiente.

L'Inail definisce poi le situazioni di "costrittività organizzativa" come: la marginalizzazione dall'attività lavorativa; lo svuotamento delle mansioni; la mancata assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività coatta; la mancata assegnazione degli strumenti di lavoro; i ripetuti trasferimenti ingiustificati; la prolungata attribuzione di compiti dequalificanti rispetto al profilo professionale posseduto; la prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o eccessivi anche in relazione a eventuali handicap psico-fisici; l'impedimento strutturale e sistematico all'accesso di notizie; l'inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti l'attività di lavoro; l'esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative; l'esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo.

La pubblicazione mette in evidenza come, a livello europeo, la Ces (Confederazione europea dei Sindacati) e la corrispondente organizzazione europea degli imprenditori, la Unice, abbiano concluso il 27 Maggio 2004 un'importante accordo sullo stress: è un accordo che impegna imprese e sindacati a concordare nelle imprese tutte le misure utili a ridurre e ad attenuare lo stess dei lavoratori, un accordo che purtroppo la Confindustria italiana, che pure aderisce all'associazione europea degli imprenditori, non riconosce e a cui non si ritiene vincolata.

Nell'introduzione al testo, sintetico e agile, Fulvio Giacomassi, Segretario Generale uscente della Fistel-Cisl, definisce il problema dello stress nei call center come "un'emergenza sociale a richio di esplosione", per cui farebbero bene invece le aziende, che tanta parte dei loro possibili successi affidano ai call center e ai loro operatori, a preoccuparsene seriamente.


Pier Luigi Tolardo - Quelli di Zeus





03/03/2005 22:08
 
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riporto qui un intervento di loppulo

lo trovate per esteso nel topic degli irlandiani che lavorano nei call center di cork

www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2038



...quello che mi rompe veramente tanto è che abbiamo per la stragande maggioranza delle paghe DA MISERIA.

sono sicuro che con i 4 soldi che prendi in siemens sei costretto a condividere una casa con almeno 3 tipi....

ti faccio presente che noi veniamo assunti in codesti lochi in quanto presentiamo spesso lauree varie, svariate referenze o perche capaci di parlare 2 o 3 lingue....

...e prendiamo praticamente quello che prende un lavapiatti a tempo pieno ( + o - ). quindi siamo presi per il culo.

a parte certe categorie ( vedi alcuni settori di apple ) qui siamo tutti alquanto sfruttati :

1) perche in un call center non c'è veramente piu un cazzo da imparare dopo 3 mesi di lavoro..

2) perche di conseguenza passa il tempo e non impari nulla..

Quindi, sarebbe il caso di smetterla di farci le pugnette a vicenda tra quale sia il migliore o peggiore call canter ( normalmente quello dove ti stressano meno ) e cominciare a renderci conto della situazione nella quale si trovano diverse centinaia di giovani europei qualificati a cork.

cioe lavorare come somari per paghe da miseria..

..cose che se le proponi agli irlandesi si metterebbero a ridere.

per concludere, mi dirai , o mi direte: chi se ne importa, tanto e un esperienza, mica e il lavoro della mia vita...

Pero intanto continuano a prenderti per i fondelli, te e chi verra dopo.


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07/03/2005 19:07
 
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Sono perfettamente d'accordo con te! Parole sante! Il call center va bene per tre mesi ma poi bisogna uscirne e cercare altro! Lo so che non e' facile ma cercare un lavoro decente e' difficile per tutti e dappertutto (e noi italiani qualcosa ne sappiamo)! Per cui non bisogna mollare! Sicuramente un irlandese con una finta laurea come quelle che si prendono qui e che a mala pena parla inglese vale un decimo di un italiano con le palle! E i call center sono pieni di italiani con le palle!!!

Love&Peace
07/03/2005 21:00
 
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Re:

Scritto da: acescape 07/03/2005 19.07
Sicuramente un irlandese con una finta laurea come quelle che si prendono qui e che a mala pena parla inglese vale un decimo di un italiano con le palle!
Love&Peace



Attenzione con i giudizi così trancianti, ne ho ascoltati io stesso di similari e rivolti agli universitari italiani, spesso profondamente ingiusti e dettati da pregiudizi.

Molte facoltà di università irlandesi godono di ottima fama a livello internazionale e lasciatemi dire che non è fama immeritata : se pensate che diverse multinazionali hanno aperto i loro uffici in Irlanda solo per il fatto della lingua inglese o delle agevolazioni fiscali, secondo me siamo fuori strada.

Una persona in gamba poi ce la fa sempre, a prescindere dal suo titolo di studio e da dove l'ha acquisito.

[Modificato da admin/moris 07/03/2005 21.02]

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08/03/2005 09:37
 
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Ribadisco il mio pensiero tranciante e aggiungo pure che i motivi per cui le multinazionali sono arrivate a Dublino sono proprio i due che hai elencato (e' l'arrivo delle multinazionali che ha fatto aumentare il numero degli iscritti nelle universita' non il contrario)! E se non e' cosi' allora spiegami come mai non esistono indutrie irlandesi... non sara' che anche loro hanno il problema della fuga di cervelli?!

Love&PeaceOrElse
08/03/2005 09:49
 
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Massì...

Scritto da: acescape 08/03/2005 9.37
E se non e' cosi' allora spiegami come mai non esistono indutrie irlandesi... non sara' che anche loro hanno il problema della fuga di cervelli?!

Love&PeaceOrElse




Imaparagonabili Irlanda e Italia, per numero di abitanti e superficie : lo sviluppo industriale irlandese non è stato forte per svariati motivi e non è detto che sia per forza un male, quando si riescono a trovare strade alternative (il terziario)

Vuol dire che hai ragione tu e all'Alenia si sono tutti bevuti il cervello nel fare la corte a tutti i costi agli ingegneri irlandesi (e questo già dagli anni'90), giusto per fare un esempio...

Possiamo andare avanti all'infinito, ognuno la pensi come vuole.
Non lamentiamoci poi se un giorno siamo NOI vittima di generalizzazioni.
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08/03/2005 10:01
 
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le universita' irlandesi formano persone in grado di lavorare immediatamente appena uscite da esse, cioe' persone che NON hanno una conoscenza ACCADEMICA e TEORICA, MOLTE VOLTE OBSOLETA, del lavoro che andranno a fare ma perfettamente competenti ed in grado di muoversi in ambienti flessibili e sempre in cambiamento come una multinazionale, capaci di imparare continuamente in un ambiente definito learning environnment, dove lo scambio delle informazioni in ogni direzione e' vitale.

altro e' l'atteggiamento di coloro che hanno il Dott. davanti al nome ,quasi fosse un titolo nobiliare, in italia la maggior parte dei dirigenti e' anziana, rigida , incapace di comunicare, autoritaria ed inserita in strutture scleroticamente gerarchiche...in una parola una dimensione perdente nel mercato globale e che crea un ambiente di lavoro un-friendly per i sottoposti....
Sean

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08/03/2005 10:16
 
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Non conosco il sistema universitario irlandese, ma da quello che mi ha detto un amico che ha fatto un master al Trinity mi sembra che il livello non sia male. Tuttavia è vero che il sistema di istruzione in alcuni paesi anglosassoni è a mio parere discutibile. Circa quattro anni fa ho avuto modo di parlare a lungo con alcuni studenti universitari americani che stavano seguendo un progetto "ponte" con l'università di Milano. Venivano da MIT (non proprio da uno sperduto college della provincia americana) eppure quando si usciva dal loro settore di conoscenza (su cui, bisogna ammetterlo sapevano TUTTO)... un pianto! Erano di un'ignoranza abissale, uno addirittura sosteneva che Shakespeare fosse vissuto nel Settecento. E un altro era certissimo che la Spagna fosse in Africa. Quando proponemmo loro di andare a vedere una mostra su Van Gogh ci chiesero: "Van Gogh chi?". A mio parere questo stile di istruzione universitaria (a cui purtroppo anche noi stiamo andando incontro) è decisamente troppo settoriale e quanto meno miope. Personalmente trovo che il vecchio ordinamento (ve lo posso assicurare, dato che oggi ho deciso di intraprendere un'altra facoltà e posso fare il confronto) era MOLTO più impegnativo e ti spingeva a approfondire anche argomenti che non erano strettamente connessi con la tua area di interesse, obligandoti ad aprire i tuoi orizzonti mentali. Se poi diciamo che la nostra università è afflita da professori tronfi, spesso isterici e interessati a tutto fuorché all'insegnamento, su questo concordo nel modo più assoluto. Ma il modo con cui erano sviluppati i vecchi paini di studi non mi sembrava affatto sutpido. Questa per lo meno è la mia esperienza.

Roberta
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08/03/2005 10:24
 
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Forse e' bene ricordare che l'italia per quanto male possa andare e' pur sempre il sesto paese piu' industrializzato del mondo e che quando gli irlandesi mangiavano le patate da noi c'era la bella vita... che un irlandese di trent'anni sa cosa vuol dire essere povero mentre un italiano medio nemmeno immagina che pure in italia qualche povero ci sta... senza contare che Bologna e' la sede universitaria piu' antica del mondo... che Galileo ha insegnato a Padova... che Pitagora ed Archimede sono nati in Italia... me questo cosa conta di fronte ad un paese come l'Irlanda dove i Romani (ma chi erano i romani in confronto?!?) sbarcarono e dopo qualche giorno si guardarono in faccia e si dissero " Aho' ma che ce stiamo affa' noi in sto posto de m.....?" e se ne andarono... non sono uno che ama sputare sul piatto dove mangia perche' in irlanda ci sto pure io, mi piace e ci sto bene, ma far passare l'Italia per un paese di rinco proprio non ci sto.

Love&PeaceOrElse
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08/03/2005 10:28
 
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vorrei ricordare che il topic del thread e' : lavorare nei call center, vanno bene le divagazioni periferiche circa universita' e formazione ma non divaghiamo troppo ok ?
Sean

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09/03/2005 13:28
 
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ho trovato questa breve "guida" sui call center...magari a qualcuno può servire: CLICCAMI

c'è anche qualche intervento di ragazzi che lavorano/hanno lavorato in call center italiani ma che possono essere utili a farsi un'idea...

.m

[Modificato da .maybe 09/03/2005 13.31]

you should feel what i feel...you should take what i tell you...
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18/04/2005 19:38
 
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sono a dublino! mi sono rivolto gia' a sean x aiuto THANKS! MA ALTRI CALL CENTER DOVE MANDARE IL CV DOVE DIAVOLO SONO!!!!!!LE AGENZIE INTERINALI TI CADANO DALLE NUVOLE SOLO CALL CENTER PER FRANCESE E TEDESCO!HELP DATEMI QUALCHE INDIRIZZO DOVE FAR DOMANDA
29/04/2005 23:11
 
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Tra i forumisti, penso almeno una ventina tra loro hanno (o hanno avuto) una esperienza di lavoro in call-center in Irlanda.

Lo deduco dagli interventi che compaiono nei topic dedicati a chi è impiegato negli uffici irlandesi di Xerox, Symantec, Google, IBM, Apple, Lufthansa, Siemens, RCI, Lexmark, ecc..

Segnalo anche questo topic

Il lavoro nei call center in Irlanda
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2754



dove sposterò prossimamente questo thread
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30/04/2005 17:11
 
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Re:

Scritto da: admin/moris 29/04/2005 23.11
>>Google<<, IBM, Apple, Lufthansa, Siemens, RCI, Lexmark, ecc..
dove sposterò prossimamente questo thread



mmm..per il momento nessun call center ancora a google.
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02/05/2005 14:38
 
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Giusto per "statistica"
Aggiungeteci HP
=)
11/05/2005 21:07
 
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ricordo ancora di consultare anche questi topic :
Irlandiani che lavorano nei Call Center di Cork
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2038

Irlandiani di Dublino che lavorano in Xerox
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=972

Ballycollin Business Park Club
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=1889
(Ballycollin è una vasta area direzionale dublinese dove hanno sede diversi call-center che impiegano molti irlandiani)

Irlandiani che lavorano in Apple Computer a Cork
www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=1154

Lì troverete tante testimonianze e vi farete un'idea sui criteri di selezione e le difficoltà che si incontrano.


11/05/2005 21:12
 
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Domanda classica : come mai, se devo usare l'italiano sul lavoro, mi chiedono spesso un inglese fluente ?

Nei call-center dove cercano operatori di lingua italiana, la lingua dei corsi è quasi sempre l'inglese e se i candidati sono molti (succede sempre), si preferisce dare la precedenza a chi parla già abbastanza bene english, a meno che abbia conoscenze tecniche che si adeguano perfettamente a particolari esigenze (ma capita di rado)

Inoltre i colloqui con i candidati avvengono spesso alla presenza di funzionari irlandesi e non italiani.

Infine i recruiter partono dal presupposto che chi conosce bene l'inglese ha meno difficoltà extralavorative (cercare casa, entrare in sintonia con la realtà irlandese, ecc..) per cui rende di più sul lavoro.

11/05/2005 21:19
 
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Re:

Scritto da: beherenow 18/04/2005 19.38
sono a dublino! mi sono rivolto gia' a sean x aiuto THANKS! MA ALTRI CALL CENTER DOVE MANDARE IL CV DOVE DIAVOLO SONO!!!!!!LE AGENZIE INTERINALI TI CADANO DALLE NUVOLE SOLO CALL CENTER PER FRANCESE E TEDESCO!HELP DATEMI QUALCHE INDIRIZZO DOVE FAR DOMANDA



Non direi proprio...

Se consulti i vari link segnalati sul nostro sito

www.altrairlanda.it/trovarecasaelavoro.htm

e nei relativi siti usi come parola chiave di ricerca "italian" vedrai che non è così...


Come già segnalato altre volte, spesso però le agenzie raccolgono dati su potenziali candidati senza ancora non avere ricevuto una richiesta di ricerca da parte dei loro clienti.
Lo fanno per avere una banca dati da presentare subito alle aziende che ricercano personale di lingua italiana.
11/05/2005 21:23
 
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una testimonianza di emiliano, pubblicata nella sezione cork
scrive emiliano :

Ragazzi, sui call center c'e' da stilare un trattato, da quanto materiale ti propongono.

Materiale umano prima di tutto, grazie alle persone meravigliose che ho conosciuto durante questo tempo come schiavo del cane a stelle e strisce... compagni di guerra, brothers in arms nelle trincee delle linee telefoniche e del customer service, tutti uniti a far da baluardo contro l'avanzare e l'aumentare dell call flow. Grandi amici, anche granzi pezzi di ******, devo dire; comunque una grande esperienza a livello umano. Con un occhio al futuro e al cambiamento... sempre.

Spunti di riflessione per quanto riguarda le tecniche e politiche corporate: chi e' uscito ieri da casa di mamma e papa' si puo' rendere conto, lavorando in un call center, di cosa sta veramente a cuore alle grandi corporations: il profitto. E tu sei, scusate di nuovo il termine bellico, carne da cannone.

E soprattutto, materiale comico, da commedia.

L'esperienza lavorativa nell call center e' impagabile per il fatto che ti mette a contatto con una realta', quella parallela del tuo interlocutore - ovvero del cliente / socio / affiliato / utente o come lo si vuol chiamare - , la realta' del "pianeta cliente" che val la pena prendere con una sana dose di umorismo. For your own sanity.

Il mio consiglio a chi vuole provarci e' il seguente:

fatevi avanti, fate le vostre applications, mandate i vari curriculum, e al colloquio d'assunzione fate vedere la parte piu' pimpante e self-confident di voi: fategli vedere che il vostro scopo in questa vita e' essere assunti da loro e lavorare per loro, che questo lavoro e' in realta' quello che il Grande Spirito aveva in serbo per voi da quando siete stati concepiti. Alla domanda di prassi "where do you see yourself in 5 years?" (dove pensi di stare tra 5 anni), NON fate come me che ho risposto "a servire birre e suonare il piano in un bar di mia proprieta' su una spiaggia alle Barbados". Ditegli che volete spegnervi serenamente mentre siete in chiamata con un cliente ed essere cremati e volete che le vostre ceneri siano custodite nella cripta sotterranea dove tengono i record obsoleti.
Attenetevi alle regole, eseguite gli ordini e siate disciplinati.
Fate applications interne se si aprono opportunita' all'interno della compagnia, tutto fa brodo in un curriculum.
Ma la cosa piu' importante (e seria) e' questa: non perdete vista di voi stessi: ricordatevi chi siete, cosa vi piace o piacerebbe fare e adoperatevi per farla nel - poco - tempo che vi rimane della giornata: lavorate sui vostri skills e migliorateli, frequentate corsi serali, resistete alla tentazione di sbracarvi sul divano a fine giornata e magari iscrivetevi all'universita' serale per qualsiasi corso di specializzazione et similia pensate vi possa far comodo per fare un salto di carriera o per cominciare a pensare di mettervi in proprio.
Perche' siete carne da cannone, un numero, citerei il Marchese del Grillo "io sono io, e voi non siete un c****", ed il giorno che il capoccia - spesso a stelle e strisce ed affiliato ai repubblicani - decide che e' piu' cost effective spostare le operazioni in Laos, sarete tutti in mezzo a una strada in no time, no questions asked.

E' meglio spremere che essere spremuti

per saperne di piu', e anche farsi due risate

www.emiliano.biz/blog/callcenter.html
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Un metodo per trovare lavoro
Ciao Ragazzi,stiamo organizzando un network.

Se cercate lavoro a Dublino mandate il vostro Curriculum tramite questo sito www.dublincareer.com

Organizzato da italiani, si auspica di facilitare la ricerca del lavoro. Del tutto gratuito, aumenta le chances di trovare lavoro.Provare non costa nulla.

Nei commenti mettete AltraIrlanda, giusto per una statistica di dove avete trovato il link.

Grazie a tutti e in bocca al lupo.

http://www.dublincareer.com
---------------
http://www.dublincareer.com
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Dublin Career
Grazie per i Curriculum che ci avete mandato, vi ricordo soltanto che dovete essere a Dublino o comunque in Irlanda per potervi aiutare!!

Grazie a tutti!
---------------
http://www.dublincareer.com
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