il problema è che spesso confondiamo le parole dell'Oracolo (DIO) di Delfi con le parole di Socrate, e la nostra conclusione è che Socrate se la tirava una cifra. E' bene ricordare però che il saggio Socrate non ha mai scritto una riga in vita sua, non perchè fosse analfabeta, anzi, ma perché credeva che la verità si trovasse tramite il dialogo, e letteralmente, tramite il dialogo verbale.
L'apologia di Socrate, scritta dall'allievo Platone, è una specie di
reportage della difesa tentata da Socrate al processo contro si lui. Tra l'altro è una facile lettura che consiglio a tutti. Una bella traduzione con note è qui ->
apologia di Socrate
ecco alcuni passi, la voce narrante è quella del buon vecchio Socrate:
"Certamente lo conoscete Cherofonte; fin da ragazzo fu mio amico, sincero democratico, che condivise con voi l'esilio e con voi fece ritorno in patria. E sapete, perciò, anche il suo carattere, come ce la mettesse tutta nelle cose che faceva. Dunque, un giorno che era andato a Delfi, ebbe la faccia tosta di chiedere questo al dio (vi prego, non protestate, cittadini, per questo che vi dico), chiese, insomma, se ci fosse qualcuno più sapiente di me e la Pizia gli rispose che non c'era nessuno. Di questa risposta può farsi garante suo fratello, che è qui presente, dato che lui è morto." (CAP.V)
"Vi dico tutto questo perché desidero che voi sappiate da dove è nata la calunnia. Dunque, quando io seppi la risposta dell'oracolo, mi chiesi: «Che cosa ha voluto dire il dio? E che cosa nasconde sotto i suoi enigmi? Io, in coscienza, so bene di non essere sapiente, né tanto né poco. E allora, che cosa ha voluto dire affermando che lo sono più di tutti? Certo lui non dice menzogne, non può dirle." (CAP.VI)
"Infatti tutti quelli che erano lì presenti ogni volta che io dimostravo a qualcuno la sua ignoranza, cre-devano che io ero un pozzo di sapienza. Ma, in real-tà, ateniesi, soltanto dio è sapiente e in quel responso egli ha voluto appunto dire che la sapienza umana è ben poca cosa, anzi, nulla addirittura. Evidentemente, se il dio ha parlato di Socrate, lo ha fatto solo per servirsi del mio nome, come di un esempio, quasi per dire: «O uomini, il più sapiente di voi è chi, come Socrate, sa che la sua sapienza non conta proprio nulla." (CAP.IX)
dunque, trattelo bene il mio Socrate. Forse non ha portato grandi contenuti alla filosofia del suo tempo, ma comunque ha dato importantissime indicazioni metodologiche, tra cui l'arte maieutica. Dovete sapere infatti che la madre di Socrate era una levatrice, una specie di ostetrica del tempo. Socrate s'è sempre un po' vantato di questa cosa e spesso si paragonava alla madre. Infatti, come lei tirava fuori, faceva partorire, le creature dal corpo delle madri, anch'egli - diceva - aveva un compito analogo: aiutare le menti a partorire la verità.
so che vi ho emozionato. non c'è bisogno di ringraziarmi.
ciao a tutti
[Modificato da Copycorner.BS 30/06/2006 15.11]