Beh, Pearse e Connolly non scelsero mica il lunedì di pasqua a caso, così, perché non si andava al lavoro.
Dagli scritti di Padraig Pearse traspare in modo evidente il fondamento cristologico - più che cristiano - del suo pensiero.
Il concetto dell'ascensione ad un livello superiore passa, secondo Pearse, attraverso il sacrificio e il versamento del sangue, attraverso la momentanea sconfitta, o apparente, che poi rivelerà la forza assoluta dell'intento.
Anche in molte poesie traspare questa filosofia, nonché i riferimenti al percorso della figura di Cristo. Mi viene in mente "The Mother", ma ce ne sono altre.
E Pearse, crisitologia a parte, a mio avviso legge in modo molto lucido un carattere basilare del suo popolo. La mossa di "suicidarsi" nel GPO è un seguire un filo di rivoluzioni impossibili, di gridi disperati, di immolazioni alla causa per far germogliare qualcosa di nuovo che partono da molto lontano.
Pensiamo alla rivoluzione dei Croppies del 1798; mi viene in mente una poesia che Seamus Heaney scrive nel 1966 (a celebrazione del cinquantenario dell'Easter Rising), "Requiem for the Croppies", in cui l'immagine principale è rappresentata dall'orzo nelle tasche dei cappotti di questi contadini combattenti sepelliti "senza bara né sudario", che germoglia a primavera. Heaney, per celebrare Pearse e Connolly riprende il 1798 e parla di resurrezione. Ci sarà un moivo.
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get a life, get a minicall!!