lascio un'altra traccia del mio trasporto emotivo per questa terra, quando viaggio ho sempre con me un blocco, penne e matite, per appuntare immagini, pensieri, e ogni cosa si lascia scrivere da me...
La luce si nasconde tra le colline che scendono nell’oceano. Le ombre si allungano dietro di noi mentre il crepuscolo scivola tra le onde e il vento spazza via le nostre malinconie. Le imbarcazioni dei pescatori rientrano nel porto con una folla di gabbiani vocianti. E’ sera e le luci sono pastose, le nuvole si sciolgono nel mare e il sole indugia ancora un po’ sulla linea dell’orizzonte. Passeggiando sul molo, tra il vecchio faro e le scogliere delle coste, si sentono gli odori e i sapori di una terra, quiete e selvaggia, tormentata dalla storia e dall’uomo. Il cielo intenso e profondo si incurva su di noi fino ad inglobarci, stringendoci in una morsa gelida come i colori della notte che sta arrivando. Tra i miei passi e i suoi sentivo forte il calore della terra, che trasuda storie e leggende e canti di anziani musicisti al pub e melodie, struggenti, in gaelico che risuonano per le vie del villaggio.
L’incomparabile simpatia di questo popolo e la violenza dei paesaggi si mischia e si confonde, donando squarci di miti spiagge tra le scogliere e le rocce, e rughe di profonda amarezza tra occhi del celeste del mare...Questa gente è un tutt’uno con la propria terra, i volti segnati dal vento, la pelle colorata dal mare e dal malto, gli occhi profondi e sinceri, con una luce intensa e particolare che si irradia in ognuno, la luce dell’orgoglio di essere irlandesi...