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Commercio Equo e Solidale in Irlanda

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2005 11:47
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23/10/2005 17:14
 
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Qualcuno conosce la situazione del commercio equo e solidale in Irlanda? Ci sono botteghe, campagne di informazione, eventi e/o attività di sensibilizzazione...etc.?

Sono socia di Mondosolidale, l'associazione che, nelle Marche, gestisce l'attività delle tredici, forse quindici, botteghe sparse nel territorio della regione e, qualche volta, faccio volontariato all'interno di una bottega (l'unica!) nella mia città. [SM=x145476]

Sono curiosa di conoscere se esiste qualcosa di simile anche in Irlanda.

Costruiamo ponti, non muri.

Vivere più semplicemente così che anche gli altri possano semplicemente vivere. Mahatma Gandhi


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23/10/2005 19:19
 
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23/10/2005 19:44
 
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Grazie, Martina! [SM=x145447]

Il tuo intervento è stato efficiente, tempestivo, efficace.
Come sempre. [SM=g27811]

Ho visitato brevemente i siti da te citati ed ho notato che contengono una miriade d'informazioni molto interessanti.

Sono contenta di sapere che esiste qualcosa del genere anche a Cork, una ragione in più per trasferirmici. Così, avrò anche la possibilità di migliorare il mio inglese frequentando persone che condividono i miei interessi.

Un bacio [SM=g27838]
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23/10/2005 21:09
 
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Prova a vedere qui

[Modificato da =Donegal= 23/10/2005 21.16]

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Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
28/10/2005 14:57
 
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sono passato per il negozio di amnesty a galway, molto carino, oltre al merchandising di amensty vendono pure prodotti equo&solidale
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29/10/2005 14:23
 
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Anch'io sono attivo nel commercio equosolidale e mi fà felice il fatto che ne senta parlare sempre più spesso.
L' unica cosa che posso dirti riguardo l' Irlanda è che c'è il tè fairtrade!

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30/10/2005 14:24
 
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Caffè equo-solidale targato Nestlé. E’ polemica.
In Gran Bretagna, lanciato il Nescafé con marchio Fairtrade


Nestlé ha annunciato oggi il lancio, in Gran Bretagna, del suo primo caffè equo e solidale, certificato Fairtrade.

Si chiamerà NESCAFE Partners’ Blend, sarà in vendita da metà ottobre, e proverrà da cinque cooperative di piccoli coltivatori in Salvador e in Etiopia.

La multinazionale svizzera è la prima dei quattro grandi produttori mondiali di caffè (gli altri sono Kraft, Sara Lee e Procter & Gamble) a prendere una simile iniziativa. E il mondo delle organizzazioni non governative e del commercio equo e solidale si divide.

Nestlé, infatti, è oggetto di una campagna di boicottaggio internazionale, per le sue continue violazioni del codice dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che vieta la pubblicità dell’allattamento artificiale nei Paesi in via di sviluppo, una pratica pericolosa, a causa dell’acqua contaminata frequente in quei Paesi.

Lo scorso luglio, l’International Labor Rights Fund ha depositato presso la Corte federale di Los Angeles una denuncia contro Nestlé ed altre due compagnie che importano cacao dalle coltivazioni della Costa d’Avorio, maggior produttore mondiale, accusandole di traffico di bambini, torture e lavoro forzato.

In gennaio, le votazioni via Internet del pubblico hanno assegnato a Nestlé il “Public Eye Awards” per le imprese irresponsabili, individuando con nettezza nella multinazionale svizzera l’impresa che ha commesso le più gravi trasgressioni dal punto di vista sociale ed ambientale.

Ciò nonostante, Nestlé ha ottenuto la certificazione equo-solidale per il suo nuovo caffè.

“Questo è un punto di svolta, per noi e per i coltivatori di caffè”, ha dichiarato Harriet Lamb, direttore della Fairtrade Foundation britannica. “E’ una svolta anche per le molte persone che sostengono Fairtrade e che stanno premendo sulle grandi compagnie, affinché offrano caffè equo e solidale. Questo fatto mostra ciò che noi, il pubblico, possiamo realizzare. C’è una grande compagnia, che ha ascoltato ciò che la gente chiede e le offre ciò che vuole, un prodotto Fairtrade”.

L’amministrare delegato di Nestlé UK e Irlanda, Alastair Sykes, ha dichiarato che la compagnia “è impegnata da molto tempo nello sviluppo di pratiche agricole sostenibili, per contribuire ad alleviare le privazioni e la povertà tra i piccoli coltivatori di caffè.

“E’ sempre maggiore l’attesa dei nostri consumatori, affinché noi si trasferisca questo impegno di responsabilità sociale nei nostri marchi, mostrando loro come i coltivatori possono essere aiutati ad avere una vita migliore.

“Questo significa che dobbiamo essere certi che i coltivatori dei Pesi in via di sviluppo ricevano un prezzo giusto per il loro caffè, ma anche che le loro fonti di reddito si sviluppino, per sostenere il futuro delle loro famiglie, nel rispetto delle loro terre e comunità.

“Questi – ha proseguito Alastair Sykes – sono temi che preoccupano il consumatore e che hanno portato ad un incremento di prodotti equo-solidali. E’ con grande piacere, quindi, che offriamo ai consumatori un prodotto che porta il marchio Fairtrade”.

Il caso Nestlé s’inserisce nel contesto di altre certificazioni equo-solidali di prodotti di multinazionali, già avvenute o in corso di definizione: McDonald’s in Svizzera, Dole in Francia e Chiquita in Usa.

Questo pragmatismo non è condiviso da tutti, anche in Italia, dove il marchio Fairtrade è gestito da Transfair, che, come la consorella britannica, fa parte della Fair Trade Labelling Organisations (FLO), il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia.

“Ctm altromercato”, che riunisce 118 botteghe equo-solidali, con 230 punti vendita in Italia, sostiene che “il commercio equo e solidale deve certamente interessarsi ad un’evoluzione positiva del ruolo e dei comportamenti delle imprese transnazionali, ed all’espansione nel mercato di prodotti realizzati in condizioni eque: ma non ad ogni costo, ed avendo una chiara strategia per il futuro.

“Le imprese transnazionali hanno il loro naturale spazio di sviluppo positivo nella Responsabilità Sociale di Impresa (RSI), responsabilizzandosi rispetto ai criteri della RSI nell’insieme delle proprie attività e non solo in alcune produzioni/piantagioni. A partire dal rispettare le convenzioni internazionali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), pagando salari adeguati a livelli di vita degni, rinunciando alla massimizzazione dei profitti utilizzando le opportunità del mercato globale.

“Nessuna impresa transnazionale deve entrare nel commercio equo senza aver prima dimostrato di aver raggiunto in modo stabile e verificato tale livello, o laddove vi siano cause in corso per violazione dei diritti dei lavoratori o dell’ambiente. Ma laddove ciò accadesse, i lavoratori di tali imprese non potrebbero essere considerati come “svantaggiati o marginalizzati”, non risultando quindi il principale riferimento del Fair Trade”.

tratto da rsi.news

Padre Alex Zanotelli scuote il mondo del commercio equo e solidale
Lettera aperta del missionario comboniano: “Corriamo il rischio di buttare le perle ai porci”.

Usa, Nestlé denunciata per lavoro minorile forzato in Costa d’Avorio
Accusate anche altre due compagnie: Archer Daniels Midland e Cargill

Associazione contro il cancro rifiuta un milione di sterline da Nestlé
La multinazionale è accusata di promuovere l’allattamento artificiale nei Paesi in via di sviluppo










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31/10/2005 09:47
 
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mi sembra che tutto debba diventare un marchio ed entrare nell'orbita del marcato neo-liberista. è uno schifo, questi sono degli avvoltoi.
mi viene in mente la storia dei braccialetti della fondazione armstrong, accaparrati dalla nike appena fiutato il business
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31/10/2005 10:36
 
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Il caso Nestlé s’inserisce nel contesto di altre certificazioni equo-solidali di prodotti di multinazionali, già avvenute o in corso di definizione: McDonald’s in Svizzera, Dole in Francia e Chiquita in Usa. (Sapresti dirmi di più?)

Il colmo...della tavoletta del cesso dalla quale bolle, fuoriuscendo, la merda.
Corporation...

[SM=x145439]

[Modificato da Shackelm 31/10/2005 10.37]

[Modificato da Shackelm 31/10/2005 10.37]

31/10/2005 12:05
 
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Invece io compro sempre un caffé che trovo in tutti i supermercati, si chiama Café Direct 2056 (non chiedetemi il perché del numero [SM=g27819] ) ed è completamente Fair Trade, impcchettato negli UK. Penso che abbiano anche il té. Si trova sicuramente da Tesco e Dunnes Stores. Se andate nei siti che vi ho segnalato, sicuramente ci sono marche segnalate che si trovano in commercio.

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31/10/2005 12:45
 
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Io invece la vedo come una cosa positiva, perchè vuol dire che qualcosa si sta muovendo.
Per ora la certificazione è su un prodotto, in futuro magari sarà su altri e non vedo nulla di negativo in tutto questo.
A me personalmente che il prodotto abbia un marchio o che non lo abbia non interessa più di tanto.
Quello che mi interessa è che sia fatto rispettando le persone che contribuiscono a farlo, che dietro il prodotto non ci sia sfruttamento.
Che una azienda faccia utili non è di per se uno scandalo, anzi è un suo compito istituzionale, l'importante è che rispetti i lavoratori e i consumatori.
_____________________________________

Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
31/10/2005 13:04
 
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che poi vi confesserò che al boicottaggio nemmeno credo più di tanto. resta un'utopia di questi tempi, non si dovrebbero nemmeno prendere le autostrade
31/10/2005 16:23
 
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Della stessa marca c'è anche il cacao, ora che mi sovviene...

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31/10/2005 21:21
 
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che poi vi confesserò che al boicottaggio nemmeno credo più di tanto. resta un'utopia di questi tempi, non si dovrebbero nemmeno prendere le autostrade


ad esempio, Gandhi cosa fece?

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31/10/2005 21:29
 
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Re:


ad esempio, Gandhi cosa fece?




In che senso? [SM=g27833]
Costruiamo ponti, non muri.

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01/11/2005 20:37
 
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Non collaborazione non violenta.
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02/11/2005 10:47
 
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Shackelm, c'è una differenza sostanziale.
Gli indiani che boicottavano e ignoravano le istituzioni inglesi erano le stesse persone che avrebbero tratto benefici dalla cacciata degli inglesi.
In questo caso invece sarebbe questi due soggetti non coincidono, quindi al di la di una piccola minoranza con motivazioni ideologiche ben pochi sarebbero disposti a farlo, la natura umana è quella che è da secoli.
_____________________________________

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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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02/11/2005 11:34
 
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Dici bene quando dici non sono disposti; ma non: non vogliono.
Stà di fatto che nonostante i fattori in campo siano sempre più evoluti, numerosi ed apparentemente insormontabili la Logica Suprema rimane sempre semplicissima e naturale.
Indi, secondo me, le motivazioni della minoranza che citi sono tutt' altro che ideologiche (che poi vengono affiancate ad altre ideologie è un altro conto).
La differenza sostanziale per quanto riguarda chi ne trae benefici...a me piace la Globalità!


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02/11/2005 11:53
 
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Re:

Scritto da: Shackelm 02/11/2005 11.34
Dici bene quando dici non sono disposti; ma non: non vogliono.
Stà di fatto che nonostante i fattori in campo siano sempre più evoluti, numerosi ed apparentemente insormontabili la Logica Suprema rimane sempre semplicissima e naturale.
Indi, secondo me, le motivazioni della minoranza che citi sono tutt' altro che ideologiche (che poi vengono affiancate ad altre ideologie è un altro conto).
La differenza sostanziale per quanto riguarda chi ne trae benefici...a me piace la Globalità!





In che senso? [SM=g27833]
Costruiamo ponti, non muri.

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02/11/2005 13:54
 
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Chi ha orecchie per intendere intenda.

Comunque, molto brevemente suggerivo solo la logica estremamente ovvia della natura che, nonostante sia cosi semplice ha sempre costituito un muro per le diverse generazioni umane incapaci di essere padroni di se stesse senza perciò sapere sfruttare le proprie caratteristiche, quindi senza riuscire a controllare il proprio ,vero, volere. Oggi più che mai l' ambiente esterno si evolve e la sua accettazione potrebbe sembrare inevitabile (non è lontana dall' esserlo!).

Tutto deriva dalla natura.
Nonostante questo mi devo ancora abituare a pestare le lumache con delle cazzo di scarpe da ginnastica.

Non ha senso focalizzare i soggetti che beneficiano o meno di un eventuale azione (in questo caso si parlava del boicottaggio) in quanto facciamo parte di una globalità che non si ci può permettere di "smembrare" , oggi più che mai.
Concetto intuibile più facilemnte se si pratica qualche disciplina di conoscenza globale del corpo (e pericò di tutto il resto!).
Sapete che io ho la chiave della pace nel mondo? E' una scienza, si chiama Yoga. C'è chi pensa sia un ideologia collegata strettamente a delle religioni orientali (infatti conosco quasi solo preti ed atei che la praticano!). La sua diffusione potrebbe partire dai politici...ed arrivare al qualsiasi operaio...non ho dubbi sugli effetti che avrebbe. Fà parte della nostra evoluzione tanto che richiama le parti più vecchie, pareti subcorticali, accanto alla relativamente giovane neocorteccia!

Ho scritto molto velocemente e non garantisco di essere stato chiaro, d' altornde non possiamo certamente aprire dei veri e propri dibattiti (risulterebbero biblici!) sicuramente siamo estremamente off topic e penso sia oppurtuno interrompere qui la discussione.

Un metro quadrato di ragnatela di ragno può arrivare a tenere 280.000 tonnellate, è elastica,ed è più resistente dell' acciaio di 5 volte.

State bene

[Modificato da Shackelm 02/11/2005 13.55]

02/11/2005 13:58
 
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marzullo? [SM=g27814]
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03/11/2005 10:27
 
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Re:

Scritto da: Shackelm 02/11/2005 13.54
State bene

[Modificato da Shackelm 02/11/2005 13.55]




Eh, la fai facile tu... [SM=x145480]

[Modificato da scottishflag 03/11/2005 10.27]

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It may be good for New York state but it's no damn good for me.
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06/11/2005 02:01
 
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Re:

Scritto da: Shackelm 02/11/2005 13.54
Chi ha orecchie per intendere intenda.

Comunque, molto brevemente suggerivo solo la logica estremamente ovvia della natura che, nonostante sia cosi semplice ha sempre costituito un muro per le diverse generazioni umane incapaci di essere padroni di se stesse senza perciò sapere sfruttare le proprie caratteristiche, quindi senza riuscire a controllare il proprio ,vero, volere. Oggi più che mai l' ambiente esterno si evolve e la sua accettazione potrebbe sembrare inevitabile (non è lontana dall' esserlo!).

Tutto deriva dalla natura.
Nonostante questo mi devo ancora abituare a pestare le lumache con delle cazzo di scarpe da ginnastica.

Non ha senso focalizzare i soggetti che beneficiano o meno di un eventuale azione (in questo caso si parlava del boicottaggio) in quanto facciamo parte di una globalità che non si ci può permettere di "smembrare" , oggi più che mai.
Concetto intuibile più facilemnte se si pratica qualche disciplina di conoscenza globale del corpo (e pericò di tutto il resto!).
Sapete che io ho la chiave della pace nel mondo? E' una scienza, si chiama Yoga. C'è chi pensa sia un ideologia collegata strettamente a delle religioni orientali (infatti conosco quasi solo preti ed atei che la praticano!). La sua diffusione potrebbe partire dai politici...ed arrivare al qualsiasi operaio...non ho dubbi sugli effetti che avrebbe. Fà parte della nostra evoluzione tanto che richiama le parti più vecchie, pareti subcorticali, accanto alla relativamente giovane neocorteccia!

Ho scritto molto velocemente e non garantisco di essere stato chiaro, d' altornde non possiamo certamente aprire dei veri e propri dibattiti (risulterebbero biblici!) sicuramente siamo estremamente off topic e penso sia oppurtuno interrompere qui la discussione.

Un metro quadrato di ragnatela di ragno può arrivare a tenere 280.000 tonnellate, è elastica,ed è più resistente dell' acciaio di 5 volte.

State bene

[Modificato da Shackelm 02/11/2005 13.55]




Cosa c'entra... tutto questo... con il commercio equo e solidale?! [SM=x145485]
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Vivere più semplicemente così che anche gli altri possano semplicemente vivere. Mahatma Gandhi


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06/11/2005 11:47
 
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Infatti da parte mia la "discussione" è chiusa qua, mi sembrava educato rispondere il più brevemente possibile...

Tutto esiste in termini di relazione, di interdipendenza...
Dalai Lama

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