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Angoli che suggerisco del Mayo

Ultimo Aggiornamento: 14/05/2006 10:14
20/06/2005 17:59
 
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Riporto questo articolo di Repubblica su Cong e il celebre film che ha visto questo paese protagonista



Il paese del cinema

A Cong, nel castello di Ashford, sulle rive dei laghi Mask e Corrib, nelle affascinanti brughiere e nei boschi dove John Ford ha girato il film con John Wayne e Rossella O'Hara
Ci sono film che non si riesce a far entrare nel nastro di una videocassetta, a ficcare tra i solchi di un dvd, ad imprigionare in una televisione. Davanti ai quali persino lo schermo cinematografico, vaso di Pandora di miti e di sogni, si rivela per quello che è: un pallido lenzuolo striminzito. Film fatti di luce e d'aria, di spazi immensi e luoghi senza confini, che non hanno bisogno del misero inganno di effetti speciali, fondali dipinti, trasparenti sbiaditi, scenografie di cartapesta. Un uomo tranquillo è uno di quei film. Il Connemara irlandese è uno di quei luoghi. Ogni estate le quattro case di Cong, dipinte all'ombra del castello di Ashford, colorate da boschi e brughiere e acquerellate sulle rive dei laghi Mask e Corrib, trasfigurano in un miraggio di celluloide sfumato nel mist irlandese. In un rapido scorrere di titoli di testa, il nome di Sean Thornton torna ad offuscare la gloria dei re antichi della celtica Conga. L'High Cross di pietra grigia e rugginosa, da dieci secoli piantata all'ingresso del villaggio, perde in un istante il primato di maggior attrazione locale. Ogni estate, Innisfree riappare tra i laghi e le colline del più selvaggio e remoto angolo d'Irlanda, dove John Ford l'aveva trovata nel 1951. L'anno di Bellissima e Miracolo a Milano, L'asso nella manica e Un americano a Parigi, Il fiume e Delitto per delitto, Un'estate d'amore e Un tram che si chiama desiderio. In Francia i Cahiers du Cinéma iniziavano le pubblicazioni. A Berlino Ovest aveva chiuso i battenti la prima edizione del Festival. Kurosawa stava per vincere il Leone d'oro veneziano per Rashomon. Davanti alla commissione McCarthy, il regista Dmytryk denunciava uomini di cinema e membri del partito comunista. Intanto, dall'altra parte dell'oceano, nella lontana IrlandaÖ
"Hollywood invade Cong", strilla tra allarme ed eccitazione il Connacht Tribune di Galway datato 7 luglio 1951. Riflettori, macchine da presa e generatori intasano le strade del minuscolo paese del Connemara. Le Rolls fanno avanti e indietro dall'Ashford. L'acquasantiera della cattolica St. Mary è avvistata davanti alla chiesa protestante, scatenando un incidente diplomatico tra parrocchie. Dalla sera alla mattina un nuovo pub, il Pat Cohan's, è miracolosamente apparso in piazza. Che sta succedendo nel cuore dell'Irlanda gaelica? Cong è diventata Innisfree. Il 1951 è diventato il 1920. John Wayne, in giacca stazzonata e cappello di tweed, è diventato Sean Thornton, l'Uomo Tranquillo che sè lasciato alle spalle gli altiforni di Pittsburgh ed i ring di New York per andare incontro ai capelli rossi di Maureen O'Hara. Ecco svelato il mistero (ancora una volta, c'è di mezzo il cinema): la troupe di John Ford sventola bandiera yankee davanti alla croce celtica di Cong. Si reclutano comparse e controfigure tra le duecento anime del villaggio, strade e case sono requisite come locations di interesse strategico, si moltiplicano i festeggiamenti in onore degli occupanti a stelle e strisce. "Il cast di The Quiet Man parteciperà al ricevimento organizzato dall'Associazione per la Prevenzione dei Maltrattamenti all'Infanzia. Si potrà essere fotografati con gli attori. Una Polaroid sarà a disposizione", avverte qualche giorno dopo il Tribune. Guinness e whisky scorrono a fiumi. Non c'è dubbio: è un film di John Ford quello che si sta girando a Cong. I messaggeri inviati dall'Ashford per richiamare all'ordine Wayne, che nel campione irlandese dei pesi massimi Mairtin "Marching" Thornton ha trovato un degno compagno di bevute, vengono inesorabilmente congedati con un messaggio: "Riferite pure a Mr. Ford che "Duke" se la sta spassando alla grande qui a Cong".
Dalle 11 del mattino del 14 luglio, quando l'ultimo ciak fu battuto nel parco dell'Ashford e Ford urlò nel megafono "Wrap it up!", la polvere di stelle non ha mai smesso di cadere su Cong, il paesino che ha inventato il business del turismo cinematografico. Il prossimo settembre, anniversario della distribuzione in sala di Un uomo tranquillo, si ripeteranno i festeggiamenti dell'anno scorso per il cinquantesimo compleanno di uno dei film più amati di sempre (c'è anche un website: www.quietmancelebrations.com). Tra i progetti in ballo, reperire i fondi necessari al restauro di White O' Morn' - il cottage natìo di Sean Thornton, ora malinconicamente in rovina sulle rive del torrente Failmore, nella valle di Teernakill - e il suo completamento con gli arredi del set originale, pare conservati in qualche magazzino di Hollywood. E' un irlandese matto e appassionato di Belfast, Paddy McCormick, a sognare l'impresa. Decine di persone fanno la fila per i "Quiet Man Tours" e gli "Innisfree Guided Tours". Vanno a ruba guide e cartine delle locations. Foto e memorabilia riempiono l'Ufficio Turistico, il Pat Cohan's Bar e il Quiet Man Cottage, ricostruzione in ogni particolare di White O' Morn'. In mostra sugli scaffali i libri di Gerry McNee (In the Footsteps of The Quiet Man) e di Des McHale (The Complete Guide to The Quiet Man). A Galway Etta Vaughan, controfigura di Maureen O'Hara, si prepara all'ennesima intervista. Nel negozio di lane irlandesi degli O'Malley, dov'erano stati cuciti in tre giorni e tre notti, la gonna e lo scialle di Mary Kate Danaher vanno allo spolvero. All'Ashford le suites 221, 224 e 326 - occupate da Mr. Wayne, Mr. Ford e Miss O'Hara durante le riprese - sono prenotate da mesi. Tutti i pomeriggi che Dio manda in terra, il té delle cinque accompagna la messa in onda di The Quiet Man sul canale televisivo interno del miglior albergo d'Irlanda. Già dalla prima inquadratura il profilo scuro del castello si ritaglia nelle luci dell'alba, sullo sfondo del Corrib in cui galleggiano centinaia di isole e si aprono baie e fiordi che frastagliano i contorni di questo fazzoletto dIrlanda nella contea di Mayo. Una panoramica degli occhi, dal video alla finestra (se alloggiate all'Ashford, beninteso!), e il paesaggio si sovrappone alle immagini in uno straniante effetto di riconoscibilità immediata.
Firmati tutti i contratti, Ford attraversa l'Atlantico con 1.700.000 dollari di budget strappati di tasca al boss della Republic Herbert J. Yates, uno scozzese piccolo e tignoso contro il quale finirà in tribunale proprio a causa di Un uomo tranquillo. E' scontento di non poter girare nella cittadina dove cent'anni prima era nato suo padre Sean (a Spiddal, appena fuori Galway) perché non ci sono alberghi e strutture per un film tanto impegnativo: l'ha messo in guardia in tal senso l'amico Lord Killanin, durante uno scambio di corrispondenza ora agli archivi dell'Irish Film Centre di Dublino. In primo piano vuole l'Irlanda e la sua gente, e Cong non gli basta. Campo-controcampo e 24 fotogrammi riempiono le miglia che separano White O' Morn' nella valle di Teernakill da casa Danaher nel parco dell'Ashford. Pedalando sul tandem, Sean e Mary Kate girano l'angolo del Pat Cohan's Bar e in uno stacco di montaggio sbucano ad un'ora d'auto da Galway, tra le pietre e i ruscelli di Thoor Ballylee dove W. B. Yeats visse in solitudine sognando la pace che, in una sua poesia, "gocciola lenta" sull'isola del lago di Innisfree. Nelle scene finali un uomo che ha smesso di essere tranquillo trascina una moglie recalcitrante dalla stazione di Castletown al prato di Hayfield, colmando in qualche metro di celluloide i 50 chilometri tra Ballyglounin e l'Ashford. Da buon neo-ammiraglio di marina, Ford fu l'ultimo ad abbandonare l'isola di smeraldo, il 17 luglio. S'era fermato ancora qualche giorno, per far visita ai parenti di Spiddal. La lavorazione di The Quiet Man e l'arrivo della corrente elettrica, rimandato perché i pali della luce non entrassero nelle inquadrature, rimangono negli annali di Cong i memorabili eventi di quell'estate del 1951.
Da mezzo secolo visitatori, turisti, curiosi, stranieri e irlandesi delle Americhe, viaggiatori più o meno cinefili arrivano a Cong, anche se per la prima volta, con la dolcissima sensazione del ritorno a casa. Arrivano sapendo tutto, credendo di sapere tutto, volendo sapere tutto di quell'uomo tranquillo. E nessuno riparte deluso. Innisfree diventa così unaltra magica Brigadoon, una goccia di nostalgia nell'ambra della memoria. Un concentrato d'Irlanda, con la sua gente un po' folle, le colline irreali, verdi e nere, i fiammanti tramonti in technicolor riflessi nello smalto dei laghi che s'abbracciano e corrono insieme, a perdita d'occhio, verso la Galway bay. Ad Innisfree, Sean Thornton trova il bacio più romantico e la scazzottata più epica della storia del cinema. A Cong, John Wayne ritrova la moglie che aveva in Rio Bravo. A migliaia di miglia dai sentieri selvaggi e dalle ombre rosse della Monument Valley, John Ford vince la sfida all'ultimo fotogramma col rimpianto delle sue radici perdute, del suo eden irlandese. Non aveva forse inventato per se stesso, nato John Martin Feeney, il nome gaelico di Sean Aloysius O'Fearna, propagando una leggenda ripresa in tutte le storie del cinema? E non fu proprio lui, nell'Uomo che uccise Liberty Valance, a ribadire: "Quando la leggenda diventa realtà, si stampi la leggenda"?

di Ernesto Fagiani
(08 agosto 2002)
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