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Le leggi sui matrimoni gay

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2005 23:10
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29/06/2005 09:22
 
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Per l'entrata in vigore manca solo il sì, scontato, del Senato
Terzo nel mondo a legalizzare le nozze tra omosessuali
Canada, la Camera approva
la legge sui matrimoni gay



OTTAWA - La Camera canadese ha approvato la legge federale che riconosce i matrimoni omosessuali. Il Senato deve pronunciarsi nelle prossime settimane: in caso di approvazione, abbastanza scontata, il Canada sarà il terzo Paese del mondo, dopo Olanda e Belgio, a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

"Quello cui abbiamo assistito" ha commentato il ministro della Giustizia, Irwin Cotler, "è la riaffermazione da parte del Parlamento di due importanti principi: la libertà religiosa e l'uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini".

Nel governo non tutti però si sono trovati d'accordo: poche ore prima del voto uno dei più stretti alleati di del premier e ministro del suo governo, Joe Comuzzi, si è dimesso, lamentando l'assenza di un pubblico dibattito sui matrimoni gay.

L'approvazione del Senato è adesso considerata praticamente certa: infatti i liberali, partito del premier Paul Martin, hanno raggiunto in tale direzione un accordo con il Nuovo partito democratico e il Blocco indipendentista del Quebec.

La legge cancellerà una contraddizione che da alcuni mesi segna la legislazione canadese: dopo una serie di sentenze dei tribunali, i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono già legali nella maggioranza delle 13 province e per il 90% della popolazione canadese. Ma mancava una legge che riconoscesse il diritto a livello federale.

Il tema dei matrimoni gay in Canada è stato ampiamente dibattuto per quasi quattro anni. E ha diviso il Parlamento e il Paese. Alla fine hanno dato il loro sostegno il Nuovo partito democratico, i separatisti del Bloc Quebecois e i liberali di Martin.

(29 giugno 2005) la repubblica

[SM=g27811] [SM=x145499] [SM=g27811] [SM=x145489] [SM=g27811] [SM=x145489] [SM=g27811] [SM=x145489] [SM=g27811]
Sean

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...e la Spagna
Lo storico provvedimento approvato oggi. Esulta Zapatero
"Un ulteriore passo verso la libertà e la tolleranza"
Spagna, il Parlamento approva
i matrimoni e le adozioni gay


Il premier Zapatero [SM=g27811]
MADRID - Il Parlamento spagnolo ha approvato la nuova legge che legalizza il matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello tradizionale. Il provvedimento, fortemente voluto dal premier socialista José Luis Zapatero, ha ottenuto 187 voti a favore, 147 contro e 4 astensioni. E rivoluziona l'istituto delle nozze, stabilendo che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono: eredità, pensione e adozione di bambini.

La notte scorsa il Parlamento di Madrid aveva approvato una modifica della legge sul divorzio che lo rende possibile già tre mesi dopo il matrimonio, senza separazione previa, senza motivi e senza il consenso di entrambi i coniugi.

E un applauso [SM=x145499] si è levato dal pubblico che assisteva alla seduta. "Con l'approvazione di questa legge il nostro Paese fa un ulteriore passo in avanti sulla strada della libertà e della tolleranza", ha commentato a caldo Zapatero. Un leader che fin dal suo insediamento alla guida del governo, lo scorso anno, ha introdotto riforme sociali di chiara impronta progressista, osteggiate con forza dalla Chiesa spagnola e dal Vaticano. Ma, nonostante le profonde radici cattolice del Paese, la stragrande maggioranza degli spagnoli si è espressa nei sondaggi a favore delle iniziative del premier.
Nell'intervento che ha preceduto la votazione, Zapatero aveva anche rimarcato le prerogative dello Stato laico e la sovranità delle scelte del Parlamento. "Noi non stiamo legiferando per gli stranieri o per gente che vive lontano, ma stiamo accrescendo le possibilità di gioia per i nostri vicini, i nostri amici, i nostri colleghi di lavoro, i nostri familiari".

Ma l'opposizione non si arrende. Pochi minuti dopo l'approvazione, il partito Popolare ha annunciato un eventuale ricorso alla Corte costituzionale. Lo ha reso noto il leader Mariano Rajoy, da sempre ostile al varo della legge, spiegando che farà tutto il possibile per bloccare la normativa. E ggiungendo che è allo studio la possibilità di arrivare alla suprema corte.

Rajoy ha inoltre accusato Zapatero di aver commesso "un'irresponsabilità" che "ha provocato enormi divisioni nella società spagnola".

(30 giugno 2005) [SM=g27811] [SM=g27822] [SM=x145489]

[Modificato da Sean1 30/06/2005 12.44]

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Invece in Italia....[SM=g27820]

ANSA) - ROMA, 30 giu - ''Ho ricevuto un rifiuto formale a ratificare la convivenza more uxorio con Vittorio, mio compagno di vita dal luglio 2003.

E' una cosa gravissima''. Lo ha detto Doriano Galli, socio fondatore e segretario politico della Lega
per i diritti sessuali della persona, uscendo dal tribunale
civile di Roma, dove questa mattina, insieme con alcuni
testimoni, si e' presentato per ratificare legalmente il suo
legame affettivo con Vittorio Dragone.
''La cancelliera dell' ufficio atti notori, Giovanna Dionette
- ha continuato Doriano Galli - si e' rifiutata di notificare
l' atto dicendo che per lei la convivenza more uxorio e' solo

quella tra uomo e donna. Ci siamo sentiti dire anche di
rivolgerci a un notaio per vedere se riusciamo ad ottenere la
ratifica da lui''.

''Come mai allora - aggiunge Galli - in passato, per ben tre
volte, precedenti mie convivenze sono state regolarmente
ratificate? E' accaduto il 30 dicembre del 1981, il 21 gennaio
del 1988 e nel 1994. In tutte queste occasioni, con i miei
precedenti compagni, unificammo i nostri stati di famiglia, in
un caso che ebbe la gestione familiare di una trattoria, e
addirittura partecipammo al bando per l' assegnazione di una
casa popolare come famiglia di nuova formazione''.

Nonostante il rifiuto di oggi, Doriano Galli non intende
darsi per vinto. ''Io voglio sposare Vittorio - ha detto - sono
pronto a presentare una denuncia alla procura di Roma e al
tribunale per i diritti umani. Per me c'e' stato uno smaccato
abuso d' ufficio da parte della cancelliera. Gia' oggi stesso
con il mio avvocato decideremo le strade da seguire''. (ANSA).

[Modificato da dubh 30/06/2005 12.56]

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in Italia ? what Italia? vuoi dire Vaticalia ?



[Modificato da Sean1 30/06/2005 13.10]

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Yeah, just Vaticalia... [SM=g27829]

L"’omosessualità considerata al pari dello stupro e della pornografia nel Compendio al Catechismo prodotto da Papa Benedetto XVI"

Aurelio Mancuso, 29 giugno 2005

Papa Benedetto XVI
Con il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, Ratzinger ascrive nei peccati gravi contro la castità (adulterio, masturbazione, fornicazione, pornografia, prostituzione, stupro) anche gli atti omosessuali.

Una gerarchia celibe, sessuofobica, intimamente sregolata, cerca di ricostruirsi una verginità da tempo perduta, illudendosi che i più dimentichino quante tragedie storiche ha procurato l’intromissione della Chiesa nelle camere da letto dei cittadini e delle cittadine.

Il compendio, per stessa affermazione del pastore tedesco Benedetto XVI, non vuole parlare solamente ai cattolici, ma fornire una guida sicura per tutta la società moderna secolarizzata e senza più valori.

E’ il tentativo di imporre quella visione religiosa, cara anche a tanti laici italiani folgorati sulla via di Damasco, contrapposta al supposto relativismo etico di cui sarebbero affette le democrazie occidentali.

Il riferimento poi, contenuto nel compendio, che questi peccati contro la castità sarebbero più gravi se commessi su minori, dovrebbe far riflettere la comunità dei fedeli, che assiste impotente ai numerosi delitti sessuali compiuti da una casta sacerdotale astinente in teoria e nei fatti ossessionata dal sesso.

Infine, la gerarchia cattolica parifica offensivamente gli atti omosessuali allo stupro e alla pornografia, in un crescendo di delirio omofobico, che si prefigura come una vera e propria avversione nei confronti dei gay e delle lesbiche.

La Chiesa cattolica con questi reiterati pronunciamenti d’odio verso la dignità e la pienezza della vita delle persone omosessuali, aiuta la preoccupante proliferazione, nella società italiana, di gruppi, siti internet, pubblicazioni, che professano la difesa dei valori cristiani collegata all’esclusione e alla persecuzione (in alcuni casi anche violenta) dei gay e delle lesbiche.

Aurelio Mancuso
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30/06/2005 15:07
 
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Vabbé, che vi aspettavate da Ratzinger? [SM=x145485]

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non è solo la chiesa ad opporsi alle unioni gay.
Anche se due uomini che si baciano a me istintivamente fanno un po' senso, non mi danno fastidio, se vogliono sposarsi mentre uomini e donne aspirano sempre più a convivere senza firme avranno i loro buoni motivi.
Se passasse il principio per cui potrebbero avere figli il discorso cambia decisamente: ovviamente passerò per quello anti liberale ma in tutta sincerità sarei assolutamente contrario.
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“Genova città intollerante?”

Dopo l’aggressione di un ragazzo Arcigay chiede alle istituzioni di impegnarsi per creare un clima di tolleranza in città.

E’ bastato che il suo sguardo si fermasse un po’ più a lungo su uno dei ragazzi del gruppo perché questi reagissero. Una battuta per sdrammatizzare, “forse ti guardo perché mi piaci”, ha scatenato la violenza. Questo quanto riportato sulle pagine di Genova del Secolo XIX di oggi.

“Genova è convinta di essere una città tollerante, afferma Francesco Serreli, vicepresidente dell’Arcigay genovese, ma in realtà c’è moltissima omofobia. Il fatto che non se ne parli non vuole dire che tutti i problemi sono risolti, semmai vuol dire che i problemi sono tanto grandi che non si ha il coraggio di parlarne”.

“Non è un caso, continua Serreli, che il nostro servizio di telefono amico continui a ricevere tantissime chiamate di giovani e meno giovani in grande disagio perché non trovano nessuno con cui poter parlare tranquillamente della propria omosessualità”.

“Come dimostra questa vicenda, l’omofobia non colpisce solo gli omosessuali, conclude Serreli, ma colpisce tutti. Basta che qualcuno pensi che tu sei omosessuale e vieni discriminato o addirittura aggredito anche se non lo sei, senza contare la violenza psicologica su chi viene discriminato e anche su familiari ed amici che gli sono vicini”.

Riccardo Gottardi, consigliere nazionale Arcigay di Genova, lancia una proposta alle istituzioni.

“Comune, Provincia e Regione sono tutte governate da una coalizione che ha come slogan “La Liguria di tutti”. Non sarebbe il caso di farla diventare davvero di tutti combattendo le discriminazioni di cui sono vittime gli omosessuali?”

“Come Arcigay vogliamo lanciare tre proposte al sindaco Pericu e alla giunta per il piano regolatore sociale:

1) realizzare una campagna informativa rivolta a tutta la popolazione sul rispetto e la non discriminazione delle persone omosessuali;

2) prevedere corsi di formazione per gli educatori, gli operatori del sociale, gli insegnanti sul tema del bullismo e della prevenzione del disagio legato all’orientamento sessuale;

3) inserire un modulo sulla relazione con l’utenza omosessuale nella formazione dei dipendenti comunali.”

“Tanti comuni e province d’Italia hanno avviato programmi per l’inclusione sociale delle persone omosessuali in collaborazione con le associazioni. Il Comune di Genova nell’approntare il piano regolatore sociale non si dimentichi dell’inclusione delle persone omosessuali e della lotta alla discriminazione e al disagio che ne consegue.”
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Perchè, di questa che ne dite?

UCRAINA: CHIESA, NO SPOT CONTRACCETTIVI E IGIENE DONNA

Le pubblicita' che incoraggiano a usare i contraccettivi e i prodotti per l'igiene femminile sono un insulto alla morale pubblica, per cui il governo deve porre dei freni. Cosi' la pensano gli esponenti delle quattro chiese e delle organizzazioni religiose dell'Ucraina, che hanno chiesto alle autorita' di circoscrivere la reclame di tali prodotti ai luoghi di vendita e alle "pubblicazioni specializzate". Nel mirino ci sono anche alcol e tabacco: il governo, secondo gli esponenti religiosi, dovrebbe porre dei limiti anche alla pubblicita' e al consumo di queste sostanze. "Se non introduciamo cambiamenti nell'educazione dei nostri ragazzi, continueranno a essere formati dalla pubblicita'", ha affermato un portavoce della Chiesa Greco-cattolica Ucraina, Oleksa Petriv.
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Good evening, there was already an injury, huh?

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Re:

Scritto da: =Donegal= 30/06/2005 19.52
... e i prodotti per l'igiene femminile sono un insulto alla morale pubblica, per cui il governo deve porre dei freni.



Questo, poi... ancora mi mancava! [SM=g27833]
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Non porre limiti all'intolleranza umana...
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Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
30/06/2005 20:48
 
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le donne sono esseri immondi! E devono restare sporche!
E poi cos'è adesso sta storia di sti culattoni che si sposano? Sporcaccioni!
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Clovis Trouille
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01/07/2005 11:17
 
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Intima di Karinzia trema, sei sotto il mirino degli integralisti...

E adesso scusate vorrei pubblicare un'immagine altamente trasgressiva:


[Modificato da Corcaigh 01/07/2005 11.18]

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ma perche'la chiesa cattolica (insieme ad altre) fa una campagna contro la publicita' dell'igiene intima femminile in Ucraina ?

1 fa queste campagne in paesi relativamente arretrati dove ancora pensa di non coprirsi di ridicolo (come potrebbe succedere in europa occidentale -vi immaginate ruini che tuona contro vagisil ? - )

2 anche questa e' una battaglia per la vita ; quella dei batteri e dei microbi.

3 a loro la donna piace sporca, adda' puzza', come a napoleone che scriveva a giuseppina che stava per tornare a casa e lei in sua attesa per settimane non si lavava.

Sean

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01/07/2005 13:32
 
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Re:

Scritto da: Sean1 01/07/2005 11.51
-vi immaginate ruini che tuona contro vagisil ? -



Dagli tempo, Sean... è questione di giorni... e fra un pò tutti diffidati dal lavarsi! [SM=x145441]
[SM=g27829]
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05/07/2005 20:34
 
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Ruini & co : adesso proteggete pure questo ...

www.repubblica.it/2005/g/sezioni/cronaca/sacerdotearrestato/sacerdotearrestato/sacerdotearrest...

Li comprava con un gelato. Ragazzini di 13, 17 anni, soprattuto extracomunitari. Dopo il cinema, li accompagnava a casa sua, in parrocchia. Don Renato Giaccardi è agli arresti domiciliari: la procura di Mondovì lo accusa di induzione alla prostituzione, favoreggiamento e sfruttamento di minorenni. Lui ha ammesso solo il rapporto con un ragazzo di sedici anni ma la Questura di Cuneo sospetta che il giro coinvolgesse ben più di un ragazzino: almeno una trentina, italiani e stranieri...

... losco giro del sacerdote è stato svelato grazie alla segnalazione di una famiglia: i genitori di un ragazzino si erano insospettiti perché gli amici del figlio giravano con troppi soldi in tasca. Le intercettazioni telefoniche e ambientali della squadra mobile hanno confermato i sospetti.

La Curia tace: nessun provvedimento è stato ancora preso dalla Curia vescovile. "Attendiamo l'esito dell'indagnie dell'Autorità giudiziaria", a detto il vicario generale di Albenga. "In seguito, valuteremo l'opportunità di intraprendere scelte di tipo canonico. Per ora, Don Giaccardi è sospeso dall'esercizio dell'ufficio sacerdotale".



Prima fate pulizia a casa vostra.

[Modificato da admin/moris 05/07/2005 20.35]

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Re:

Scritto da: admin/moris 05/07/2005 20.34
Prima fate pulizia a casa vostra.



Credo che sarà molto difficile ... [SM=g27828]

Comunque, tanto per rimanere in tema e se interessati, ecco a voi dall'ex-patria "comunista":



www.gay.ru/

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"Where is the wisdom we lost in knowledge? Where is the knowledge we lost in information?"

T.S. Eliot
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CONFESSANO GLI ASSASSINI DEL SINDACALISTA UCCISO
CATANZARO - Avrebbero ammesso le loro responsabilita' almeno due delle tre persone sospettate dell' omicidio di Michele Presta, il dirigente della Cgil ucciso a Catanzaro. I due sospettati avrebbero confessato dopo essere caduti in alcune contraddizioni fatte rilevare loro dai funzionari di Polizia che li hanno sottoposti ad interrogatorio. Il movente dell' omicidio sarebbe da collegare ai rapporti omosessuali che legavano Presta ad uno dei tre sospettati.

Sarebbe stato ucciso perche' si era ribellato ai ricatti cui veniva sottoposto dagli omosessuali che frequentava, con continue e pressanti richieste di denaro, Michele Presta, il dirigente della Cgil calabrese assassinato a Catanzaro. E' quanto si e' appreso in ambienti investigativi. Domenica sera le tre persone sospettate dell' omicidio sarebbero state insieme al dirigente sindacale nell' appartamento che Presta utilizzava per dormire quando si trovava a Catanzaro. I tre si sarebbero intrattenuti con il sindacalista per alcune ore. Successivamente ci sarebbe stata una discussione originata da un' ennesima richiesta di denaro rivolta a Presta, con la minaccia di rivelare le sue amicizie particolari, cui Presta si sarebbe ribellato presumibilmente perche' deciso a sottrarsi al ricatto cui veniva sottoposto da tempo. Sarebbe stato al culmine della discussione - non ci sarebbe stata comunque una colluttazione - che una delle tre persone che si trovavano insieme al dirigente sindacale avrebbe imbracciato l' ascia che Presta custodiva nella stanza (si esclude al momento che siano stati gli assassini a portare con se' l' attrezzo) ed avrebbe inferto al sindacalista un solo colpo alla fronte, provocandone la morte istantanea. I tre sarebbero poi fuggiti dopo avere pulito in modo approssimativo e riposto nuovamente accanto al letto l' ascia utilizzata per compiere l' omicidio.

La Polizia e' giunta all' identificazione dei tre dopo avere appreso delle frequentazioni di Presta e avviato indagini negli ambienti omosessuali. Adesso il magistrato titolare dell' inchiesta, Adriana Pezzo, sta valutando il quadro indiziario raccolto dagli investigatori per emettere i provvedimenti di fermo per il reato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai motivi abbietti.

Fonte: www.ansa.it/main/notizie/fdg/200507060841205459/200507060841205...
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Tant'è...
Bologna, 6 luglio 2005
Luigi Valeri

Sindacalista Cgil assassinato a Catanzaro

“Ucciso dai gay? Linguaggio insultante e razzismo anti-gay sulla stampa italiana"

La stampa italiana usa due pesi e due misure. “Ucciso dai gay” (Tiscali.it), “storiaccia brutta e squallida tra persone dello stesso sesso” (notiziari Rai), sono solo alcune delle espressioni ricorrenti sui mezzi di informazione a proposito del drammatico omicidio, a Catanzaro, del sindacalista Michele Presta della Cgil.

“Ma quando mai si è letto ‘uccisa dagli eterosessuali’ a proposito delle tante vittime, donne, mogli, fidanzate, prostitute, figlie e figli vittime della sopraffazione, della violenza e della furia omicida di tanti mariti, fidanzati, padri, che non hanno bisogno certo di altri appellativi, tanto meno relativi alla loro sessualità, se non quello di assassini” osserva il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice.

“E quando mai – continua Lo Giudice - a proposito degli omicidi di donne da parte di uomini eterosessuali si è letto o sentito parlare di una ‘storiaccia squallida tra persone di sesso diverso’, come ha fatto invece la Rai a proposito degli omosessuali, nei notiziari di stamattina, trattando il caso del sindacalista?

“E’ evidente che si usano, talvolta inconsapevolmente, talaltra per sprezzante e crudele rivalsa, linguaggi diversi: insultanti verso le persone omosessuali, nel caso del sindacalista, neutri, e quasi pudichi, nel caso di tragedie, rivestite di altrettanto squallore, emarginazione, disperazione, nel caso delle persone eterosessuali.

Quale giornalista ha mai scritto, nel caso delle notizie di stupri e omicidi di donne, di tragedie maturate ‘negli ambienti eterosessuali’?

E’ chiaro ... i cronisti sono quasi sempre eterosessuali e italiani. I ‘gay’, gli stranieri sono sempre ‘gli altri’, i marziani, ‘loro’, i ‘loro ambienti’, come se vivessimo in ambienti separati. E l’aspetto che si mette in evidenza e che colpisce i cronisti eterosessuali, è l’omosessualità degli assassini, chissà poi perché non quella della vittima, più che la violenza in sé, il degrado, la morte, che non hanno orientamento sessuale.

E così gli assassini sono, al più, “gay”, “marocchini”, “rumeni”, e mai “eterosessuali” o “italiani”. Dobbiamo aspettare che ci siano più giornalisti gay e immigrati, per non essere più esposti ad un linguaggio distorcente e razzista, che propaganda il punto di vista soggettivo della maggioranza, o forse potremmo accontentarci di giornalisti più consapevoli, corretti e professionali?

[Modificato da dubh 07/07/2005 0.48]

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Re: Tant'è...

Scritto da: dubh 07/07/2005 0.47
Bologna, 6 luglio 2005
Luigi Valeri

Sindacalista Cgil assassinato a Catanzaro

“Ucciso dai gay? Linguaggio insultante e razzismo anti-gay sulla stampa italiana"

La stampa italiana usa due pesi e due misure. “Ucciso dai gay” (Tiscali.it), “storiaccia brutta e squallida tra persone dello stesso sesso” (notiziari Rai), sono solo alcune delle espressioni ricorrenti sui mezzi di informazione a proposito del drammatico omicidio, a Catanzaro, del sindacalista Michele Presta della Cgil.

“Ma quando mai si è letto ‘uccisa dagli eterosessuali’ a proposito delle tante vittime, donne, mogli, fidanzate, prostitute, figlie e figli vittime della sopraffazione, della violenza e della furia omicida di tanti mariti, fidanzati, padri, che non hanno bisogno certo di altri appellativi, tanto meno relativi alla loro sessualità, se non quello di assassini” osserva il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice.

“E quando mai – continua Lo Giudice - a proposito degli omicidi di donne da parte di uomini eterosessuali si è letto o sentito parlare di una ‘storiaccia squallida tra persone di sesso diverso’, come ha fatto invece la Rai a proposito degli omosessuali, nei notiziari di stamattina, trattando il caso del sindacalista?

“E’ evidente che si usano, talvolta inconsapevolmente, talaltra per sprezzante e crudele rivalsa, linguaggi diversi: insultanti verso le persone omosessuali, nel caso del sindacalista, neutri, e quasi pudichi, nel caso di tragedie, rivestite di altrettanto squallore, emarginazione, disperazione, nel caso delle persone eterosessuali.

Quale giornalista ha mai scritto, nel caso delle notizie di stupri e omicidi di donne, di tragedie maturate ‘negli ambienti eterosessuali’?

E’ chiaro ... i cronisti sono quasi sempre eterosessuali e italiani. I ‘gay’, gli stranieri sono sempre ‘gli altri’, i marziani, ‘loro’, i ‘loro ambienti’, come se vivessimo in ambienti separati. E l’aspetto che si mette in evidenza e che colpisce i cronisti eterosessuali, è l’omosessualità degli assassini, chissà poi perché non quella della vittima, più che la violenza in sé, il degrado, la morte, che non hanno orientamento sessuale.

E così gli assassini sono, al più, “gay”, “marocchini”, “rumeni”, e mai “eterosessuali” o “italiani”. Dobbiamo aspettare che ci siano più giornalisti gay e immigrati, per non essere più esposti ad un linguaggio distorcente e razzista, che propaganda il punto di vista soggettivo della maggioranza, o forse potremmo accontentarci di giornalisti più consapevoli, corretti e professionali?

[Modificato da dubh 07/07/2005 0.48]




verissimo, d'altronde e' come quando i media parlano di rapitori sardi, banditi napoletani e siciliani, strano che quando il delitto venga commesso che ne so' per esempio da un veneto non si dica mai "rapinatore veneto" oppure ancora " bacarottiere parmense" o ancora "primo ministro arcorese"....[SM=x145445]
Sean

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Make prejudice history
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The worldwide repression of homosexuals is a disgrace that our leaders must address urgently

Elton John
Sunday July 3, 2005
The Observer

From the stage of the Live8 concert in Hyde Park yesterday, I could feel the crowd's great anticipation that the G8 leaders really will act to make poverty history this week. We have never before had such an intense focus on the suffering of the world's poorest people, and the feeling that this is a unique historical opportunity to relieve this suffering is palpable.
The world's leaders at Gleneagles are aware that they will be made to answer for it if they do not make big commitments to end poverty. I hope that what comes out of the G8 meeting also sends an unambiguous message to all governments that respect for human rights is as essential as poverty reduction to ensuring people all over the world have a better life.

As the Live8 players took to the stage, central London was also host to a huge Gay Pride march, our annual celebration of lesbian, gay and bisexual people's 'out and proud' lives. There are many parts of the world where such a celebration could not take place, because basic human rights are not respected and people face threats, attacks, prosecution and even possible execution just because of their sexuality.

Amnesty International has established that around 80 countries still have laws that criminalise sex between same-sex consenting adults. In some states, these laws are vigorously enforced.

In Saudi Arabia, for example, four men were recently sentenced to 2,000 lashes and two years' imprisonment after attending a 'gay wedding'. A further 100 men who attended the event were imprisoned and face 200 lashes each. The human body cannot usually withstand being flogged more than 50 times, so the punishment will be administered up to 50 lashes at a time at intervals of two weeks. These punishments could take place any day now.

Article 76 of the Jamaican Offences Against the Person Act punishes the 'abominable crime of buggery' with up to 10 years' imprisonment with hard labour. Homophobic violence, including beatings by whole crowds, rape, torture and even murder, is rife in Jamaica. Once a person's homosexuality becomes known to family or community, they are at serious risk.

Several Jamaican men have been granted asylum in the UK because the authorities recognise the risks they face if sent back. Those who campaign for gay rights often become a special target for attack. Brian Williamson co-founded Jamaica's first gay rights organisation, the Jamaica Forum for Lesbians, All-sexuals and Gays, in 1998.

A brave campaigner, he determinedly took to the airwaves, appearing on television and radio phone-ins to champion gay rights and calling for tolerance. He was brutally murdered for this in his own home just a year ago.

Alongside these extreme human-rights violations, gay people in dozens of countries are routinely denied their basic rights: to freedom of association, freedom of speech, the right to be free from persecution, the right to education.

In Namibia, even in schools, a place where tolerance and understanding should be fostered, children routinely face discrimination and abuse from students and teachers because of their sexuality. For many, this environment is so unbearable that they are forced to leave school and forgo their right to education. It is hardly surprising that this atmosphere of hatred is fostered in schools when former President Nujoma makes such statements as: 'Homosexuality deserves severe contempt and disdain from the Namibian people and should be uprooted totally as a practice.' He is not alone in his beliefs. In Uganda, President Museveni is notoriously outspoken with his anti-gay campaigns: 'I have told the Criminal Investigations Department to look out for homosexuals, lock them up and charge them.'

Many politicians, from Africa to Asia and Latin America, proclaim that homosexuality is 'not part of our culture', an imported 'European perversion' that needs to be eradicated. 'Those who want to [continue with homosexual activities] must pack up and go back to Europe,' was how President Nujoma put it.

In Colombia, paramilitaries and armed groups have made it their business to target gay people for 'social cleansing' as part of their policing of communities.

In addition to these daily violations, such discrimination undermines the excellent work being undertaken to combat the HIV/Aids epidemic. In Uganda, for example, a radio station was recently fined US$1,000 for broadcasting a talk show that featured sexual-rights activists discussing the need for HIV/Aids services for men who have sex with men.

This is just a snapshot of the discrimination that gay and lesbian people face across the globe today. We need to shine a light on these human-rights violations. Amnesty and its members are doing this work, and it is one of the reasons I became a patron of the organisation.

We hear often that the UK government is committed to the promotion and protection of human rights around the world, and that it makes respect for human rights a condition of many of its foreign relations.

I want our government, which has presided over many positive changes for gay people here in the UK to ensure that ending violations of gay people's fundamental human rights around the world becomes an explicit issue in its diplomatic relations with other countries.

I strongly believe that when thousands of us refuse to look away and stay silent, we make a difference to what politicians do and say. The sheer force of our numbers will ultimately help those who are suffering from extreme poverty and extreme prejudice all over the world.




Special reports
Gay rights
Gender issues

Useful links - UK
Stonewall
Outrage!
Peter Tatchell's site
Lesbian and Gay Employment Rights Organisation

Useful links - international
National Gay and Lesbian Taskforce
Gay and Lesbian Alliance Against Defamation
International Gay and Lesbian Association

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Auguri !
[SM=g27811] http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/matrimogay/1.html
Sean

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01/08/2005 14:06
 
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Perché siamo favorevoli al matrimonio tra cattolici


Siamo completamente favorevoli al matrimonio tra
cattolici.
Ci pare un'ingiustizia e un errore cercare di
impedirlo. Il cattolicesimo non è una malattia. I
cattolici, nonostante a molti non piacciano o possano
sembrare strani, sono persone normali e devono
possedere gli stessi diritti della maggioranza, come
fossero - per esempio - gli informatici o gli
omosessuali.
Siamo coscienti che molti comportamenti e aspetti del
carattere delle persone cattoliche - come la loro
attitudine a patologizzare il sesso - possono sembrare
strani. Sappiamo che inoltre a volte potrebbero
emergere questioni di sanità pubblica, come il loro
pericoloso e deliberato rifiuto dei preservativi.
Sappiamo anche che molti dei loro costumi, come
l'esibizione pubblica di immagini di torturati, può
dare fastidio a molti.
Però questo, oltre che essere più un'immagine
mediatica che una realtà, non è una buona ragione per
impedire l'esercizio del matrimonio.
Alcuni potrebbero argomentare che un matrimonio tra
cattolici non è un vero matrimonio, perché per loro si
tratta di un rito e di un precetto religioso assunto
davanti a Dio, anziché di una unione tra due persone.
Inoltre, dato che i figli nati fuori dal matrimonio
sono pesantemente condannati dalla Chiesa, qualcuno
potrebbe considerare che permettere ai cattolici di
sposarsi incrementerà il numero di matrimoni per via
"di quello che la gente mormora" o per la semplice
ricerca di sesso (proibito dalla loro religione fuori
dal matrimonio), andando così ad aumentare i casi di
violenza familiare e famiglie problematiche.
D'altra parte bisogna ricordare che questo non
riguarda solo le famiglie cattoliche e che - dato che
non possiamo metterci nella testa degli altri - non
possiamo giudicare le loro motivazioni.
Infine, dire che non si dovrebbe chiamarlo matrimonio
ma in un'altra maniera, non è che una forma, invero un
po' meschina, di sviare il problema su questioni
semantiche, del tutto fuori luogo. Anche se tra
cattolici un matrimonio è un matrimonio e una famiglia
è una famiglia!
E con questa allusione alla famiglia, passiamo
all'altro tema incandescente, che speriamo non sia
troppo radicale: siamo anche favorevoli a che i
cattolici adottino bambini.
Qualcuno si potrà scandalizzare. E' probabile che si
risponda con una affermazione del tipo "cattolici che
adottano bambini?? I bambini potrebbero diventare a
loro volta cattolici". A fronte di queste critiche,
possiamo rispondere che è ben vero che i bambini figli
di cattolici hanno molte più chances di diventare a
loro volta cattolici (a differenza degli omosessuali o
degli informatici), ma abbiamo già detto che i
cattolici sono gente come tutti gli altri.
Nonostante le opinioni di qualcuno e alcuni indizi,
non ci sono tuttavia prove che dimostrino che i
genitori cattolici siano meno preparati di altri a
educare dei figli, né che l'ambiente religiosamente
orientato di una casa cattolica abbia un'influenza
negativa sul bambino. Inoltre i tribunali per i minori
esprimono pareri sulle singole situazioni, ed è
precisamente il loro compito determinare l'idoneità
dei possibili genitori adottivi. In definitiva,
nonostante le opinioni di alcuni settori, crediamo che
bisognerebbe permettere anche ai cattolici di sposarsi
e adottare dei bambini.
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