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17/12/2005 13:56 | |
Chiariamo una volta per tutte questo discorso dello stipendio irlandese.
La comparazione diretta con lo stipendio italiano non puo' essere fatta per una serie di ragioni, a parte l'affitto e le spese che alla fine se ci si gestisce bene si riesce a spendere quanto in una citta' grande (Roma o Milano) in Italia.
In Irlanda:
- Non c'e' il TFR (La buonuscita, liquidazione, o come la si vuole chiamare). In Italia la liquidazione ammonta ad uno stipendio ogni anno di lavoro, se ci lavorate per sei mesi chi se ne frega ma se ci volete stare degli anni c'e' da tenerne conto.
- Non c'e' l'articolo 18 ed in molte aziende non ci sono i sindacati, specie nei call centre.
- La pensione bisogna farsela privata (alcune aziende contribuiscono per una parte di essa)
- Non c'e' la tredicesima ne' la quattordicesima
- Non c'e' la mutua. Se ti viene l'influenza ed hai bisogno di un certificato per stare a casa 3 giorni devi pagare 50 euro.
Altre cose negative che ho visto (di quelle positive se n'e' parlato tanto, quindi non sto a ripetermi):
- Le aziende irlandesi pagano molto meno di quelle americane o straniere in generale.
- Le aziende americane di solito cercano piu' che altro operatori di call centre. Quando cerchi di uscire dal giro e mandi il CV in giro, ti risponderanno in trenta secondi chiedendoti di lavorare...... in un altro call centre. Spesso per meno di quello che gia' prendi, o per la stessa cifra.
- Il cancro dell'interinale sta arrivando in forze anche qui
- Fuori da Dublino ci sono molte meno opportunita'. Come succede a Milano in Italia.
Insomma, bisogna guardare alle cose con un approccio critico. L'unico vantaggio oggettivo dell'Irlanda secondo me e' che l'Irlanda ti da' un ventaglio di possibilita' mentre in Italia bisogna andarsele a cercare col lanternino. Parlo ovviamente dal punto di vista da chi ha un lavoro stabile e cerca di crescere, non per chi viene per fare un'esperienza di un anno all'estero, che pure e' una rispettabilissima possibilita'.
AOC
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