Stazione di Asti (Nenza), ultima fermata.
Baile Atha Cliath, 25 Ottobre 2004
Musica: Come On Eileen
Umore: Blues
Immaginatevi il momento: sei a letto, aspettando solo che le coperte raggiungano una temperatura che ti permetta di smettere di bestemmiare, quando ti accorgi che il novanta percento dei sentimenti che stai provando in quel momento sono dovuti ad un qualche genere di astinenza piu' o meno prolungata; quando poi ti trovi a fare il conto di quanto questo status ti stia cambiando, e in sottofondo cresce un rumore tipo turbina di un Boeing 747, ti rendi finalmente conto che no, non e' un Aer Lingus che solca il cielo, sono proprio le palle che ti girano....
Cosa si intende per astinenza? Beh, sostanzialmente si tratta di rinunciare a qualcosa a cui sei abituato, procedimento che a volte non ti rendi nemmeno conto accada, mentre in altre occasioni si fa sentire cosi' tanto da costringerti a ragionare con una razionalita' tale da far spavento.
Nel mio caso, non so nemmeno io per quale motivo (oltre a quello economico) da un giorno all'altro ho deciso di recidere il cordone che da anni mi legava alle creazioni della premiata ditta Philip Morris; la ragione del come sia riuscito ad arrivare da trenta sigarette al giorno a zero spaccato, nel giro di trenta secondi decimo piu' decimo meno, ho persino paura ad immaginarla. Ma non per questo faro' finta di non saperla.
La ragione, crederci o meno, e' l'Irlanda, non l'isola in se', ne' le fatine o i leprecauni, e nemmeno i paradisi artificiali indotti a suon di birre scure, ma e' la vita che faccio qui, il modo in cui ho reagito al trovarmi da solo di fronte ad un mondo dove, per me abituato all'unica certezza di dover tenere la destra e sorpassare a sinistra, mi sono sentito e a volte continuo a sentirmi uno che e' appena sceso dal primo treno proveniente da Marte.
Riesco a rinunciare alle sigarette perche' ormai, e permettetemi per un secondo di vantarmene, ho sviluppato una resistenza tale da poter comandare il timone anche senza il servosterzo.
Da quando sono sceso dalla nave in uno stranamente soleggiato primo maggio irlandese, ho cominciato a perdere pezzi senza nemmeno rendermene conto, continuando a spingere in avanti tipo ariete incazzato, fin quando non mi sono guardato intorno e mi sono reso tragicamente conto di due cose: che riesco a spremere la vita come un limone, e che nello stesso momento e' la vita a spremere me.
Mi sono ritrovato a fare un bilancio di quello che e' cambiato in questo periodo, e ne e' venuta fuori una serie di astinenze che alla fine la sigaretta e' solo quella che, chimicamente, si fa sentire di piu' e tutta insieme. C'e' gente che solo per il fatto di aver smesso di fumare di colpo crede che io sia un supereroe, la realta' vera e' che a forza di credermi una palla ora riesco a rimbalzare.
L'astinenza da sesso e' un'altra cosa con cui da tempo ho imparato a convivere, qui in una delle citta' piu' famose per la liberazione dei costumi sessuali, sono io ad essere il matusa, ad essere timido abbastanza da non toccare il culo alla prima che incontro solo perche' sono ubriaco, ad essere sfigato abbastanza da far ridere le locals in discoteca perche' non so ballare e tornarmene a casa con una bomba nel cervello e un toro nelle mutande (citazione degli Squallor), dopo un quarto d'ora a piedi dalla fermata del Nitelink, solitamente sotto la pioggia.
Chi cazz' m'o fa fa' (seconda citazione).
Poi boh, va a finire che la gente mi prende per filosofo. Cioe', di sti tempi avere una visione leggermente piu' ampia di un cavallo da traino ti qualifica come filosofo, nientechemeno, ma magari non hanno tutti i torti, pensa a Platone, e alla gente che lo prende ancora per il culo a distanza di millenni per la storia dell'amore senza sesso.
Ad ogni modo, e non me ne voglia Platone, mi pesa molto piu' la somma di tante piccole cose che non il mattone dell'inattivita' sessuale, e per uno che l'unica volta che ci ha provato in Irlanda e' stato respinto con un elegantissimo "Non sei sessualmente attraente" (roba da seppellire persino uno della famiglia Addams), non e' cosa da poco.
Un breve riassunto delle astinenze varie che mi pesano sulla coscienza:
- La mancanza congenita di soddisfazione per la mia parte femminile: l'impasto di amore e coccole che riesce a darti un energia tale che persino l'omogeneizzato di Robocop e' roba per neonati. L'amore e' un po' come il Cheddar, viene fuori in tante forme ma alla fine il gusto e' sempre quello. E per uno naturalmente predisposto al continuo innamoramento (non necessariamente nel senso interpersonale del termine) ma che non ha mai adorato il Cheddar, la cosa, come dire, fa girare l'anima.
- Il fatto che gli irlandesi sostanzialmente non mi caghino nemmeno di striscio. Failte Romhat finche' sei un turista, io che non lo sono mai stato ho come la leggerissima impressione che qua l'irlandese piu' aperto ed ospitale sia in effetti IO, che sono irlandese quanto la Moretti.
- L'incontrovertibile evidenza che questo posto ti cambia, e che non ti lascia andare via tanto facilmente a meno che tu non sia un mercenario con una vita interiore talmente povera da farsi sputare in un occhio da uno dei mendicanti di Ha'penny Bridge.
- E poi, per la miseria, non e' possibile essere rimorchiati in chat da uno di Galway a cui hai dato corda credendo si trattasse di una donna. :))
Per oggi direi che puo' bastare..
Slan
A.