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Irlanda : Come nasce una passione...

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2006 15:46
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25/09/2006 15:45
 
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Nel mio caso,entrambe.Irlanda: Malattia E medicina...

La prima volta in Irlanda avevo il cuore ferito.
La seconda,la terza,la quarta il cuore completamente a pezzi,che cercavo invano di ricomporre...E lui che diceva "non posso essere la tua medicina,se la malattia sono io"

E poi infine,la quinta volta qui,qualcuno ha raccolto tutti i pezzettini,li ha rimessi insieme,e mi ha dato un cuore(e una vita)nuovi... [SM=g27828] il mio Dottore [SM=g27836] ....

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L'approccio all'Irlanda è stato inevitabile intorno ai 16 anni, vuoi per le lezioni liceali d'inglese che parlavano d'Irlanda, vuoi per la Celtic Tiger che aveva fatto conoscere (in maniera stereotipata) Guinness e Irish Pub a mezzo mondo.. entrambi i fattori mi avevano indirizzato verso il solito pensiero "madonna st'irlandesi che sfigati", "figata l'Irlanda birraiola" fino ad abbracciare con falsa partecipazione la profonda oppressione subìta da secoli e secoli di dominazione inglese, che negli anni dell'adolescenza tanto abbraccia volentieri gli istinti di continua polemica e voglia di ribellione e libertà.

Finchè, finito il liceo non è arrivata la scintilla: "ma vogliamo conoscere effettivamente cos'è st'Irlanda?". All'inizio cartine, libri e internet hanno cominciato a saziare la mia voglia sempre maggiore di rosicchiare informazioni e storie di questa nazione così strana, finchè è arrivata la svolta della vita: una brutta e seria malattia mi ha costretto a cure esasperanti, malattia che sembra aver battuto. Subito dopo, proprio per uscire anche mentalmente da quel tunnel, è arrivato l'out-out.. devo andare in Irlanda. In quel momento l'Irlanda è diventata quindi la parola FINE alle sofferenze, ma non immaginavo che andando in quel posto ci avrei lasciato il cuore.

Innanzitutto è un posto unico per l'intreccio paradossale e asimmetrico di culture agli antipodi che hanno creato uno strato sociale e storico paradossale e intrigante.. ma non è solo questo..

Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località (se proprio vogliamo spingerci con l'immaginazione, la forma la rievoca anche un po'...)..

ogni posto d'Irlanda e ogni aspetto dell'Irlanda rispecchiano l'animo delle persone più sensibili a quest'isola, e forse è per questo che vi ci innamoriamo...
La parte di Dublino, se vogliamo, rappresenta un po' il nostro tram-tram quotidiano, le vallate dei Wicklow la ricerca della serenità proprio nella vita frenetica, le contee centrali la ricerca del gusto e delle radici, fino alle coste meridionali, aspetto allo stesso tempo della nostra voglia di migliorarci, come Cork, così come la nostra aspirazione ad una vita tranquilla e gratificante, come le numerose baie del West Cork e di Cobh... nel Kerry c'è la voglia di essere apprezzati e di andare oltre, guardare oltre le Blaskets e le Skellig per arrivare in punti nuovi della nostra vita, proprio come fece San Brendano secoli fa.. fino a raggiungere la massa delle nostre certezze delle coste del Clare e del tavolato pietroso, certezze che si oppongono alle onde oceaniche dei problemi quotidiani come le Cliffs of Moher o la Duggerna di Kilkee, dilungarsi nel mondo dei sogni del Connemara, dove solo i sogni e l'incanto possono sopravvivere tra le spoglie torbiere e aspre montagnette, le tante isolette sono i tanti propositi che mai raggiungeremo ma che ci piace sempre tenere pronti a vista nella mente, e finire nel Mayo e nella semplicità delle cose di questa contea rurale, cose di tutti i giorni che comunque danno tante soddisfazioni viste tutte insieme dall'alto con la fede in qualcosa, proprio come dalla montagna della fede di Croagh Patrick appaiono bellissimi i piccoli Drumlin della Clew Bay.. accedere poi ai saliscendi delle vicende della vita, saliscendi come le pendici di Knocknarea, del Benbulben e dei Dartry a Sligo, quei momenti di alti e bassi che aprono scenari sulla vita tranquilla del Mayo, la vita dolce e spensierata del Lough Gill e l'inquietudine del Donegal.. il Donegal è la contea che più emoziona per certi versi.. è la contea dell'inquietudine, del nostro stato selvaggio, delle cose nascoste del nostro animo, nascoste come il Glengesh Pass, introvabili come la Baia di Mulroy ed Horn Head, recondite come Bloody Foreland e enigmatiche e spaventose ma incantevoli come Slieve League, la croce e delizia dell'uomo, per poi giungere a nord, simbolo dei nostri conflitti interiori fra alcune delle nostre più belle aspirazioni, frutto dell'indecisione provocata da altri e dal mondo circostante che non ci fa godere appieno quel che ci circonda..

Questo per me è l'Irlanda, una parte di me stesso.. quel che mai sarà alcun altro luogo per quanto possa affezionarmici.. un luogo che mi fa sentire a casa ogni volta che ci vado nonostante non ci vada mai e sia lontano 3000 km...
Se a qualcuno ho fatto riflettere ben venga, se per qualcun altro ho scritto solo cazzate le reputi tali e si faccia una risata, se ad altri ho dato fastidio, chiedo scusa per la prolissità

[Modificato da Kanchelskis 29/09/2006 17.37]

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29/09/2006 17:33
 
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Re:

Scritto da: Shamrock80 25/09/2006 15.45
Nel mio caso,entrambe.Irlanda: Malattia E medicina...

La prima volta in Irlanda avevo il cuore ferito.
La seconda,la terza,la quarta il cuore completamente a pezzi,che cercavo invano di ricomporre...E lui che diceva "non posso essere la tua medicina,se la malattia sono io"

E poi infine,la quinta volta qui,qualcuno ha raccolto tutti i pezzettini,li ha rimessi insieme,e mi ha dato un cuore(e una vita)nuovi... [SM=g27828] il mio Dottore [SM=g27836] ....




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No, Kanchelskis, assolutamente, è la tua visione dell'Irlanda e al di là delle opinioni personali è degna di rispetto...
La prima volta che sono stata in Irlanda e sono approdata in Donegal è stato da sindrome di Stendhal....ero malata da quando ero arrivata, con tanto di febbre, aveva nevicato e sembrava che non ci fosse modo di arrivare dove volevamo (Gaoth Dobhair, Errigal Mountains).
Invece alla fine ce l'abbiamo fatta, e quando siamo arrivati nevischiava, il vento era pieno di cristalli di ghiaccio, e così forte da buttarti a terra, tutto grigissimo...di tutto potevi aver voglia tranne che di stare ad ammirare il paesaggio.
Eppure scendendo dalla macchina, in riva al Nacung Upper, ho sentito per la prima volta l'odore della torba e mi sono ritrovata a pensare: questa terra fa di tutto per non essere amata.
Ma se tanto tanto non ti fermi all'apparenza, t'innamori come non mai...
Ecco, in effetti c'è molto di me in questo [SM=g27817]

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Non volevo entrare in questo 3D, ma non posso farne a meno anche perché mi serve per ricordare un grande, un maestro, Hugo Pratt.
Essendo di qualche era più vecchio della media del forum, nei primi anni '70 per me l'Irlanda era il Nord, uno dei tanti popoli oppressi dall'imperialismo da aiutare nella sua lotta di liberazione.
Leggevo la rivista Linus, nella quale da un pò pubblicavano le storie di Pratt, ed improvvisamente ne è apparsa una intitolata "Concerto in o' minore per arpa e nitroglicerina", nella quale Corto Maltese aiuta i ribelli contro gli inglesi(1917).
In realtà nelle stupende tavole non è disegnato di fatto niente dei luoghi e dei paesaggi, se non vaghi accenni, ma la intensità della storia e la poesia di Pratt sono stai un vero colpo di fulmine.
Da lì è nato tutto, e ci sono poi voluti trent'anni per andarci.
Vi metto un acquerellino (non fa parte della storia) in cui Pratt disegna a suo modo i folletti verdi.
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Kanchelskis, la tua descrizione dell'Irlanda è davvero bella, molto poetica, del resto tutte le cose che ci suscitano forti emozioni, nel raccontarle, si "sporcano", inevitabilmente, di poesia. [SM=g27823]
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località.
Condivido in pieno...e rimando a questa "spiegazione" il motivo di tanta appassionata appartenenza ad una terra che non è la nostra, un luogo dove umano e divino sembrano fondersi, confondersi, come nelle nostre più profonde emozioni. [SM=g27822]
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Re:

Scritto da: anam cara 01/10/2006 14.11
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località.



E' una grandissima verità.
Se si va in Irlanda per andare in Irlanda e non tanto per andare in vacanza, se ne apprezza l'essenza fino in fondo.
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Good evening, there was already an injury, huh?

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Re:

Scritto da: Shackelm 25/09/2006 14.50
dici bene...lasciamoci solo contagiare...anche se uno dei miei più grandi bivi esistenziali è sempre stato capire se l' irlanda è la malattia o la medicina...
comunque a parte questo a partire dall' anno scorso appena arrivato, in preda a turbini emozionali cominciati col vedere dall' alto lo smeraldo, e appena assaggiata quella pioggerellina insolitamente piacevole. mi inginocchio ulla gamba sinistra (quella che regge i cuore) e dopo aver baciato la mia mano destra (quella che sta bene appoggiare sul cuore) l' ho appoggiata sull' asfalto...sei cosi matta anche te??

[SM=x145485]



Avrei potuto esserlo. Il problema è che la prima "terra irlandese" su cui ho messo piede sono state le piastrelle dell'areoporto(ci hanno guidato fuori dall'aereo come mucche al pascolo, impossibile deviare! [SM=g27824] ) e quindi non mi sembrava il caso, in mezzo a tutta quella gente, su quelle piastrelle così impersonali...
Però quando sono usicta fuori dall'areoporto ho respirato a pieni polmoni l'aria di casa, un respiro lungo lungo...per poco non mi soffocavo! [SM=g27828]
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Re:

Scritto da: Kanchelskis 29/09/2006 17.32
Io penso che l'Irlanda, per chi riesce a farsi prendere da com'è fatta e non va in vacanza tanto per andare in un posto come un altro, sia effettivamente il cuore di una persona fatto località

[Modificato da Kanchelskis 29/09/2006 17.37]




Quoto [SM=g27811]
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