15 settembre 2006
Risoluzione unanime di Islamabad: «Ritratti le sue dichiarazioni»
Pakistan, dal Parlamento condanna al Papa
Attacchi e critiche dall'India alla Germania. Gli ulema egiziani: «Chiudiamo la commissione per il dialogo con il Vaticano»
ISLAMABAD - Dopo il Gran Muftì della Turchia, proseguono veementi le parole di condanna del mondo musulmano dopo il discorso del Papa. Il parlamento pakistano ha votato all'unanimitá una risoluzione di condanna della lezione tenuta tre giorni fa da Papa Benedetto XVI sull'Islam. Secondo quanto riporta la tv araba Al Jazira, i deputati pakistani hanno condannato con forza la critica del Pontefice alla dottrina islamica, chiedendo a Benedetto XVI di porgere le sue scuse e di ritirare le proprie considerazioni. Inoltre, si legge nel testo si afferma che le parole del Papa sarebbero in netto contrasto con quanto chiesto dall'Onu in merito al dialogo tra le civiltá. La proposta di condanna delle dichiarazioni è stata avanzata dal presidente del parlamento di Islamabad, Chaudhry Ameer Hussain, che ha definito sprezzanti le considerazioni del Papa sull'Islam, accusando il Pontefice di aver offeso il profeta Maometto.
DALL'INDIA - Pesanti critiche a Benedetto XVI arrivano anche da organizzazioni musulmane di diversi altri Paesi. In India, dove pure gli islamici sono una minoranza, anche se ragguardevole, arriva un'altra condanna al Papa: «Il linguaggio utilizzato dal Papa suona come quello del suo omologo che nel XII secolo ordinò le Crociate» (anche se in realtà la prima risale alla fine del secolo precedente, lanciata da Urbano II) ha detto Hamid Ansari, presidente della Commissione Nazionale indiana per le Minoranze, un un organo statale il cui compito pricipale consiste nel mantenere l'armonia e la convivenza tra la maggioranza induista e gli altri gruppi confessionali presenti nell'immenso Paese. Durissimo uno dei principali quotidiani, "The Hindu", che in un 'editorale definisce «assoltamente sinistra» la presa di posizione del Pontefice. «Venendo essa da un'entità che a suo tempo scatenò la propria 'guerra santà», scrive il giornale di New Delhi, «e che trasformò il termine 'Inquisizionè in un'espressione che incuteva terrore, tutto ciò è davvero sconveniente».
EGITTO - «Provocatorio e discordante rispetto all'impegno di dialogo con le istituzioni della religione islamica, prima fra tutti Al Azhar», rilanciano gli ulema della moschea e del centro studi di Al Azhar, principale istituzione dell'Islam sunnita in Egitto commentando il discorso di Benedetto XVI. Dopo le numerose richieste di scuse, formulate da diverse autoritá religiose, anche la grande universitá di Al Azhar, dai toni generalmente moderati e concilianti, esprime la propria condanna. Gli ulema di Al Azhar hanno anche avanzato l'ipotesi di chiudere la commissione per il dialogo con il Vaticano. «Sarebbe la reazione più giusta per dimostrare che questa istituzione rappresenta autorevolmente la voce dei fedeli musulmani e ne difende il credo», ha commentato Mohammed Al Masir, docente i filosofia e membro del consiglio degli Ulema dell'universitá.
GERMANIA - Attacchi anche dalle organizzazioni di musulmani in Germania. In un'intervista al giornale Tagesspiegel il presidente dell'Islamic Council, Ali Kizilkaya, ha definito le dichiarazioni del Pontefice «irritanti e per la maggior parte spiacevoli». Secondo l'esponente islamico in Germania, quindi, l'intervento di Benedetto XVI non sarebbe stato un contributo positivo alla necessitá di dialogo fra culture e religioni. Per il segretario generale del Central Council of Muslims, Aiman Mazyek, invece,
è stato «difficile» credere che «il Papa definisca il confine fra Islam e Cristianesimo in relazione alla violenza». Dopotutto, anche la storia del cristianesimo è stata macchiata dal sangue, «basta pensare alle Crociate» ha dichiarato Mazyek.
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...non hanno tutti i torti, e' un po' come se dicessero guarda da quale pulpito viene la predica....
Pero', pero' , lo dico da non credente, se leggete il nuovo testamento , i vangeli, non vi e' mai un appello a convertire gli infedeli con le guerre sante o ad imporre la fede con la spada, forse era questo che voleva dire Ratzy, forse voleva dire che il
messaggio cristiano originario (non quello cattolico) e' un messaggio di amore di un dio che Giovanni nel suo vangelo definisce con questo verso " Dio e' amore", mentre se leggete il corano troverete molti appelli alla violenza sin dalla sua origine..
Sean
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( Blade Runner - Philip K. Dick )