tuatha de roman - ovvero: che fine a fatto baby silverland? (un racconto a mille dita)

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pedair
00domenica 30 maggio 2004 14:36
era una notte buia e tempestosa... e per forza! nel mezzo del gorgo io e un picchio di nome irish ci rifugiammo in un luogo dal quale proveniva una musica suadente e ritmata. sull'asfalto bagnato c'erano tracce di una frenata brusca e un riccio, impaurito e fradicio di pioggia, che, tremando mi disse: sei tu il suonatore di bodhran che stanno cercando?
gli confessai di averlo suonato in un pub di letterkenny, molti anni prima, quando i musici e gli astanti si erano accasciati sui tavoli e il pubblicano aveva abbandonato l'idea di cacciarci fuori dopo la closing time.
Insomma non sei tu, fa il riccio che aveva ripreso coraggio.
No faccio io. Il picchio era già entrato nel loco accogliente e stava parlando con fanciulli e fanciulle. io saluto il riccio e mi dirigo al bancone, dove furenti astanti assetati urlavano ulutati non ben definiti.
il picchio mulinava parole e gesti e, scoprii dopo, la rosa, il cinese e la terra d'argento erano con lui e lo incitavano a lavorare fervente di becco.
... (1. continua)
Il racconto a mille dita è un invito ai romanirish e non a continuare la storia.
[SM=x145427]
admin/moris
00domenica 30 maggio 2004 21:33
... nel frattempo, a 650 km di distanza, un moderatore di un forum dedicato all'irlanda, misteriosamente iniziò a sentire un fastidioso fischio all'orecchio mentre sorseggiava una birra in un pub di torino. "Forse qualcuno sta sparlando del sottoscritto" fu il suo commento. E riprese a bere. [SM=x145427]



x clà, rosy e la france [SM=x145445]

[Modificato da admin/moris 30/05/2004 21.34]

dubh
00lunedì 31 maggio 2004 00:07

E riprese a bere. [SM=x145427]


Ecco come condurre un uomo sulle vie dell'alcolismo [SM=x145457]
rosy71
00lunedì 31 maggio 2004 11:12
"...'fanculo," pensò lei mentre camminava veloce per i vicoli bui della capitale, "ma quando arriva il caldo?"
La pioggia cadeva fitta e leggera, quasi gentile,ma il cielo prometteva di peggio. Lo diceva il vento. Mentre il suo naso si ostinava a cercare un vago sentore di torba in mezzo ai miasmi dello smog, che si insinuavano persino in quelle stradine silenziose, fuori dal tempo, in un gioco vecchio di fingere d’essere in un altro dove, mentre distrattamente pensava a chi avrebbe incontrato stanotte.
Sì insomma, era proprio svagata.
In lontananza i fari di un'auto occhieggiavano minacciosi, il temporale imminente e traditore mascherava il rombo sordo del motore.
"Escusi..."
"Sì?" fece lei, tornando indietro di un passo, giusto un attimo prima che l'auto scura le sfrecciasse di fronte, e il colpo d'aria le spostasse i capelli sul viso.
"Ma guarda te questo str..."
"Escusi...donde està plaza de Trevi?"
Turisti. Poverini, con quella stagione...primavera inclemente. Ma prima, nell'oscurità dietro al ragazzo spagnolo, era baluginato un riccio.
"Incredibile, in pieno centro a Roma...sembrava proprio un riccio" pensò lei. Ma forse la sua ipermetropia l’aveva ingannata. Forse era una pantegana. Archiviò l'informazione come decisamente più probabile, e pensò "Mah", mentre gli uomini che erano con lei davano le indicazioni.
Si aggiustò la voluminosa sacca rotonda sulle spalle (era meglio tenerla lontana dalla strada, aveva quasi rischiato che le fosse strappata via, assieme al suo prezioso contenuto) e si infilò velocemente nel pub. Era deserto. Con un moto quasi di stizza si sedette ad un tavolo, in maniera da tener d'occhio la porta.
La musica era cominciata e lei affabulava con l'avventore di fronte, fingendo (abbastanza bene) di essere interessata. Ma era la porta che godeva di tutta la sua attenzione. Tutti i suoi sensi erano all'erta.
Ogni tanto, per confondersi con l'ambiente, prendeva in braccio il bodhran e accompagnava qualche reel, ma tutto con un'ostinata indifferenza. Tra l'altro l'umidità ne aveva allentato la pelle, ed era diventato quasi impossibile suonarlo. Serata decisamente storta. La porta si apriva di rado e gli avventori che entravano erano sempre più rumorosi. Nessuno sembrava essere il Picchio o il Cinese, nessuna terra d'argento si affacciava al di là della porta. Niente.
"Se non fosse così freddo, me ne andrei" pensava.
L'uomo che sedeva al suo fianco, ad un tratto, le afferrò il braccio. "Credo sia uno di loro".
Aveva catalogato ognuno che avesse varcato la porta. Questo gruppetto non aveva attirato la sua attenzione.
Si stava decisamente rincoglionendo.
Comunque non poteva scoprirsi subito, doveva essere sicura. Non voleva rischiare, anche se il suo informatore si era dimostrato più che affidabile, nel corso del tempo. Poteva fidarsi, lui conosceva tutti. Quindi aveva buone ragioni di credere che qualcuno di loro li stesse osservando, ma senza scoprirsi. Non era ancora il caso di fare la prima mossa.
Era quasi la mezzanotte quasi quando si decise a scollare il culo dalla sedia e ad alzarsi, con la scusa di andare ad incipriarsi il naso. L'uomo che la seguì la bloccò sulla strada del ritorno.
"E' lui", le disse.
"Picchio" fece l’altro per tutta risposta.
"Ah", rispose lei. "Piacere".
Nello stesso istante la porta si spalancò, facendo entrare quel noioso stralcio d'inverno che ancora li opprimeva, e spingendo dentro una figuretta minuta che le si parò davanti con passo deciso. "Sei tu" l'apostrofò.
"Sì" rispose lei.
"Come hai fatto a riconoscerla subito?" le chiesero. La ragazza si strinse nelle spalle: "Era l’unica rossa".
Ovvio.
"Sai chi è questo?". Non era la serata giusta per giocare agli indovinelli.
"No, non saprei"
"Lui è il Cinese"
"Ah" fece lei. "Piacere"
La conversazione tra le due donne si fece serrata; non mancò nemmeno un piccolo pettegolezzo sul Gran Capo. Non si può sfuggire alla propria natura, e di certo loro due non lo fecero.
Eppure mancava qualcuno. Qualcun altro si nascondeva ancora dietro la sua identità normale. Solo dopo sarebbe diventato il Pedair. Ma non era lui quello che mancava all’appello. Era Abbo.
"Dov’è Abbo?" chiese lei alla bionda.
"E’ stato trattenuto, sta andando alla polizia con due svedesi"
Però.
Non ne avrebbero mai saputo nulla, di quella storia. Ma forse era meglio così. O forse no.
TO BE CONTINUED (?)
rosy71
00lunedì 22 settembre 2008 15:43
Ma chi è che ha riesumato sta' salma??? [SM=g27823]
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