città più "tecnologica"

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Bride of the Atom
00domenica 1 maggio 2005 13:20
Salve vi scrivo perchè avrei bisogno di un consiglio a proposito dell'irlanda.
Vorrei cercare un lavoro che mi permetta di sfruttare una laurea in fisica. Per questo motivo vorrei andare ad abitare in una città in cui ci sia abbondanza di enti di ricerca ed industrie scientifiche: insomma dove prosperi la cosidetta high technology economy: telecomunicazioni, informatica, hardware computer ecc ecc.
Lurkando qua e la mi sembra di capire dai vostri msg che Cork potrebbe essere una città di questo tipo.
In base alle vostre esperienze dove potrei avere buone possibilità di trovare un lavoro in settori di questo tipo?
sarabiga
00martedì 3 maggio 2005 16:52
Cork non so, io sto cercando lavoro a Dublino. Non ti dico cosa ci sto facendo con la mia laurea in Fisica al momento, se no ti intristisci.
Però ho sentito molti (beh, 2) fisici che lavorano per grosse compagnie di telecomunicazioni o telefonia cellulare. Tipo Erikson, o O2. Se ti prendono senza richiedere esperienza (è quello forse il difficile) ti ricicli un po' come ingegnere delle telecomunicazioni.
Per la ricerca mi hanno detto che è molto meglio il sud dell'Inghilterra.
Qui a Dublino nel campo propriamente della ricerca c'è molto di più nel campo biomedico.
Ma computers software e hardware ce n'è a go go. Il più è avere l'esperienza che richiedono forse!
Per Cork, ripeto, non so.
Ciao "collega", in bocca al lupo! [SM=g27811]
Corcaigh
00martedì 3 maggio 2005 18:24
E vai sarabiga, hai trovato una collega!!! [SM=g27811]
Quando lavoravo nel campo della localizzazione a dublino (ti sto parlando di una decina di anni fa) avevo un collega spagnolo, laureato in fisica, che per sopravvivere traduvceva procedure software.... che tristezza....
[SM=x145480]

Cork non è la capitale della High Tecnology Economy, ma bensi' dell'industria chimica farmaceutica.... spiacente, piu' che la carriera accademica non saprei che consigliarti da queste parti.... non fare il localizzatore!!! [SM=x145460]

[SM=x145459]
lough
00martedì 3 maggio 2005 19:55
Re:

Scritto da: Corcaigh 03/05/2005 18.24
E vai sarabiga, hai trovato una collega!!! [SM=g27811]
Quando lavoravo nel campo della localizzazione a dublino (ti sto parlando di una decina di anni fa) avevo un collega spagnolo, laureato in fisica, che per sopravvivere traduvceva procedure software.... che tristezza....
[SM=x145480]

Cork non è la capitale della High Tecnology Economy, ma bensi' dell'industria chimica farmaceutica.... spiacente, piu' che la carriera accademica non saprei che consigliarti da queste parti.... non fare il localizzatore!!! [SM=x145460]

[SM=x145459]



Penso che sia quasi sempre frustrante una laurea in Fisica utilizzata in un contesto 'industriale', almeno è quello che noto in alcuni colleghi laureati in Fisica di alcuni reparti(nel mio reparto è possibile trovare solo ingegneri elettronici e diplomati in telecomunicazioni) nella azienda dove lavoro.
Un laureato in fisica in questo contesto spesso applica poco o nulla la sua specializzazione.
Alla fine il nostro contesto lavorativo trasforma un fisico in un ingegnere ibrido. E anche per questo che se e quando conseguirò la laurea in Fisica , spero di buttarmi in qualcosa di + gratificante e cambiare un'altra volta lavoro, ma l'Irlanda x quanto possa piacermi non l'ho mai considerata un punto di riferimento per la ricerca scientifica pura o applicata, almeno che, come suggerito da Corcaigh non cerchi uno sbocco accademico, ma anche in questo contesto esistono città europee e perchè no, anche italiane (Trieste per esempio) con centri di ricerca molto avanzati e sicuramente tu lo sai molto meglio di me.





sarabiga
00mercoledì 4 maggio 2005 15:28
Beh, Trieste, cavolo, ha messo su dei centri di ricerca mica male.
Ci sarebbe poi un certo discorso da fare su come sono trattati i ricercatori in Italia, ma ce ne verrebbe una gamba e non abbiamo voglia di piangere no?

Dico solo che mi fa incazzare che adesso pur di farti iscrivere a Fisica o ad analoga facoltà scientifica (anziché a Scienze Della Comunicazione come va tanto di moda adesso, auguri ragazzi, come dicevano una volta i miei amici studenti in lettere "gli studenti di oggi, i disoccupati di domani") TI RIDANNO INDIETRO LE TASSE, pensando di invogliarti. Io credo che invoglierebbe molto di più vedere delle PROSPETTIVE legate ad una professione correlata agli studi, senza dover per forza andare a lavorare in America o in Svizzera per non fare la fame.
Ma d'altronde si sa come gli industriali italiani caschino dal pero quando Montezemolo parla di Ricerca e Sviluppo.
Punto.

Anche perché da quando sono qui a Dublino non ho più voglia di continuare a piangere sui disastri di casa. Non ho tempo, ho un futuro da costruire.

Poi si sa, i fisici sono tradizionalmente attenti ai temi politici, sociali ed ambientali, e prendono molto sul serio il motto "Riduci, Riusa, Ricicla": infatti lo applicano spesso e volentieri su di sé. [SM=x145481]
Sean1
00mercoledì 4 maggio 2005 15:41
Re:

Scritto da: Bride of the Atom 01/05/2005 13.20
Salve vi scrivo perchè avrei bisogno di un consiglio a proposito dell'irlanda.
Vorrei cercare un lavoro che mi permetta di sfruttare una laurea in fisica. Per questo motivo vorrei andare ad abitare in una città in cui ci sia abbondanza di enti di ricerca ed industrie scientifiche: insomma dove prosperi la cosidetta high technology economy: telecomunicazioni, informatica, hardware computer ecc ecc.
Lurkando qua e la mi sembra di capire dai vostri msg che Cork potrebbe essere una città di questo tipo.
In base alle vostre esperienze dove potrei avere buone possibilità di trovare un lavoro in settori di questo tipo?



Dublin Dublin Dublin
lough
00mercoledì 4 maggio 2005 21:13
Re:

Scritto da: sarabiga 04/05/2005 15.28
Beh, Trieste, cavolo, ha messo su dei centri di ricerca mica male.
Ci sarebbe poi un certo discorso da fare su come sono trattati i ricercatori in Italia, ma ce ne verrebbe una gamba e non abbiamo voglia di piangere no?

Dico solo che mi fa incazzare che adesso pur di farti iscrivere a Fisica o ad analoga facoltà scientifica (anziché a Scienze Della Comunicazione come va tanto di moda adesso, auguri ragazzi, come dicevano una volta i miei amici studenti in lettere "gli studenti di oggi, i disoccupati di domani") TI RIDANNO INDIETRO LE TASSE, pensando di invogliarti. Io credo che invoglierebbe molto di più vedere delle PROSPETTIVE legate ad una professione correlata agli studi, senza dover per forza andare a lavorare in America o in Svizzera per non fare la fame.
Ma d'altronde si sa come gli industriali italiani caschino dal pero quando Montezemolo parla di Ricerca e Sviluppo.
Punto.

Anche perché da quando sono qui a Dublino non ho più voglia di continuare a piangere sui disastri di casa. Non ho tempo, ho un futuro da costruire.

Poi si sa, i fisici sono tradizionalmente attenti ai temi politici, sociali ed ambientali, e prendono molto sul serio il motto "Riduci, Riusa, Ricicla": infatti lo applicano spesso e volentieri su di sé. [SM=x145481]



Verisissimo, le prospettive per chi vuole fare ricerca in Italia sono quelle che tutti conosciamo.
Ma è anche vero, forse, che almeno in Italia la cultura scientifica in passato non è mai stata considerata 'cultura'.
Ci sarebbe da fare un discorso lunghissimo su come viene insegnata la matematica a cominciare dalle elementari (le superiori sono solo l'ultimo atto di questa 'tragedia')
e poi raramente anche nelle famiglie dove si seguono i propri figli nello studio, invogliandoli fin da piccoli al piacere della lettura, cercando sempre l'aspetto ludico per non tediarli, raramente credo si faccia altrettanto per insegnare loro la matematica e/o la fisica (eppure si possono creare e trovare 'migliaia' di giochi a tema, anche interattivi. Una cosa banale e scontata per esempio potrebbe essere quella di osservare insieme a loro il cielo notturno e imparare a riconoscere le costellazioni più famose e miscelando gioco e un pizzico di 'rigore scientifico' invogliarli in modo del tutto naturale alla lettura scientifica e a semplicissimi calcoli astronomici). Ma se sono gli stessi genitori ad avere in antipatia le materie fisico-matematiche, cosa non rara, è difficile da attuare questo tipo di educazione; e quindi alla fine lasciamo che sia la scuola a distruggere l'interesse della matematica ai nostri figli. O peggio ancora, la scuola è anche capace di dare una visione totalmente distorta, semplicistica e meccanica della matematica e solo quando si arriva all'università spesso si scopre di non conoscerla per nulla.
E molti prendono delle 'tranvate' sui denti!


Quindi combinando la difficoltà di trovare un'occupazione 'degna' del proprio titolo di studio con il disgusto della matematica, grazie alle scuole dell'obbligo, non mi sembra purtroppo strano che la maggior parte degli studenti eviti questo indirizzo.

Eppure sono utopisticamente convinto che se fosse insegnata nel modo giusto fin dai primi anni di età, la matematica (la fisica può essere odiata perchè si nutre di matematica) sarebbe una delle materie più 'naturali' da recepire.
Mah! Vabbè...
Bride of the Atom
00giovedì 5 maggio 2005 08:42
Re: Re:

Scritto da: lough 04/05/2005 21.13
Eppure sono utopisticamente convinto che se fosse insegnata nel modo giusto fin dai primi anni di età, la matematica (la fisica può essere odiata perchè si nutre di matematica) sarebbe una delle materie più 'naturali' da recepire.
Mah! Vabbè...



Questo strano atteggiamento è iniziato più o meno dal romanticismo. Fino ad allora la cultura scientifica era inseparabile da quella umanistica. Non so, a me viene in mente l'artista rinascimentale che molte volte era anche un più che discreto studioso di scienze.
Se devo dire la verità, di questo non sono mai riuscito a capire il perchè.
Resta il fatto che oggigiorno si può tecciare chiaramente di ignoranza una persona che non conosce la storia mentre è quasi titolo di merito non sapere risolvere un'equazione di secondo grado. Boh?

ciao
Bride of the Atom
00giovedì 5 maggio 2005 08:57
Re: Re:

Scritto da: lough 03/05/2005 19.55


ma anche in questo contesto esistono città europee e perchè no, anche italiane (Trieste per esempio) con centri di ricerca molto avanzati e sicuramente tu lo sai molto meglio di me.








Sul fatto che per la ricerca si possa andare anche in altri posti diversi dall'irlanda è vero ma il più delle volte ti trovi a dovere pagare un costo esorbitante.
Quando decidi di muoverti all'estero per fare ricerca puoi trovarti in due casi: 1) Hai preso accordi con i tuoi prof dall'italia che conoscono qualcuno all'estero e questo ti fa avere tutti i fondi necessari per seguire il tuo phd msc mphil o quello che vuoi 2) Ti muovi per conto tuo e devi cercare dei fondi. Nel secondo caso considera che le borse messe in palio da un'università sono sempre molto poche rispetto agli applicanti totali per cui molte volte ti dicono " si lei è il benvenuto per fare della ricerca qui ma dovrà pagarsi retta di iscrizione (di solito 3000 sterline (per corsi scientifici) annuali più le cosidette living expenses)"
In irlanda ho trovato dei master in matematica finanziaria ( tr i più costosi in assoluto)che costano di iscrizione solo 800 € a fronte delle 12000 sterline in media inglesi.
Ecco perchè credo che dal punto di vista scientifico l'irlanda sia a portata di mano dei comuni mortali.
Negli altri casi frequentare un master od un phd è una cosa che possono permettersi solo i figli di dirigenti di banca o di commercianti.

ciao

P.S. Qualcuno ha idea di quanto possa costare un anno di vita a dublino in vitto alloggio e qualche moderato svago? 12000 euro? di più ?

ciao
sarabiga
00giovedì 5 maggio 2005 17:36
Ehm, devo ammettere Moris che non c’ho capito un accidente, ma chiederò lumi alla mia ragazza che oltre ad aver fatto la LUISS è un genietto del diritto applicato all’economica, nonché uno dei pochi squaletti comunisti non OGM dell’ambiente (sì, sono innamorata, si vede eh?)
(Ricordo ancora quando cercava inutilmente di farmi capire i principi dell’economia moderna, finché non ha capito che bastava disegnarmi un grafico del fenomeno di cui parlava perché capissi subito premesse e conseguenze… [SM=g27818] )


Bride, (bellissimo nick, complimenti!). Per un anno di vita a Dublino direi di mettere in conto dai 12000 ai 15000 euro, poi ovviamente dipende dallo stile di vita. Il mio calcolo si basa approssimativamente su una stanza singola e moderato bevitore, poi, appunto, dipende.

Sul fatto che qui i Master siano più a buon mercato ci campano anche molti americani, che vengono qui apposta perché non potrebbero permetterselo altrimenti.

Per quel che riguarda il rapporto (o sua mancanza) fra la cultura umanistica e quella scientifica… ragazzi mi invitate a nozze!!!
Finalmente qualcuno che mi capisce!!!!!

Dovete sapere che il mio sogno è sempre stato quello di fare la scrittrice. Al momento di scegliere la facoltà universitaria, però, contrariata da questa sorta di grave schizofrenia di cui la nostra cultura soffre, ho scelto di studiare fisica. "Perché non c’è verso che riesco a costringermi a studiare la matematica da sola" ho pensato.
Quindi ho continuato la mia educazione umanistica prevalentemente da autodidatta, o attraverso interessanti scambi coi miei amici che frequentavano lettere, e ho attraversato il calvario che studiare fisica in una università italiana poco lungimirante può significare.
Per calvario intendo, per fare un esempio del primo anno, studiarsi Fisica Generale I praticamente da sola a causa della nebulosità delle lezioni (opinione generale degli studenti). A fronte di un esame di 3 ore con 4 professori che ti chiedono la rava e la fava, e la devi sapere spiegare molto meglio di quanto non sappiano fare loro.
O capire da sola l’approccio alla risoluzione matematica di un problema di fisica. Ma io dico, se non ti danno loro le basi, cos’è, un test sul tuo QI per vedere chi ci arriva da solo??!?
Beh, dopo anni a pensare di essere stupida, ho capito che questi emeriti ceffi semplicemente non sapevano spiegare (bastava ascoltare il casino che facevano quando parlavano di argomenti di cui già sapevo), e che il test sul QI in fin dei conti l’avevo passato, let’s move on.

Dopo questo shock, in cui fanno di tutto per farti passare completamente l’amore per le materie scientifiche che ti ha mandato lì nel più breve tempo possibile, sta completamente alla tua volontà ricostruire tutto, dalla motivazione, allo scoprire da solo la bellezza della materia, come fosse un amore clandestino che meno ne parli meno rischi.

Mai uno spazio per un approccio, che ne so, estetico alla matematica.
Tipo, ma gli sviluppi di Laurent, saranno BELLI?
O le equazioni di Maxwell, trionfo della cultura scientifica ottocentesca. Etc.
Ovviamente se lo dici passi per scemo.
Non dico di arrivare al punto della mia amica Giulia che si è fatta tatuare l’equazione di Schroedinger sul polpaccio (e via che passiamo per nerd!), ma ricordo di avere avuto un’interessante conversazione con una pittrice che asseriva di detestare la matematica. In realtà detestava una certa cultura anti-umanistica che si basa su analisi superficialmente quantitative del reale. Io le ho spiegato che il vero matematico (e quindi anche il fisico teorico), in realtà sono spesso degli esteti. E quanto nella matematica e nella statistica (che ovviamente lei detestava) ci sia di simile alla pittura.

Questa donna non aveva mai sentito parlare del senso del bello in matematica. Ma si può???
Alla fine della conversazione mi ha detto di avere cambiato completamente opinione su queste materie. Semplicemente nessuno le aveva collegato questi rami del sapere con il resto della sua cultura.
Un disastro.
Perché da parte degli umanisti non c’è una elaborazione opportuna della nostra cultura scientifica (per ignoranza), ma non parliamo dell’ignoranza di larghissimi strati dei rappresentanti della cultura scientifica.
Certo, un’ignoranza in termini di cultura umanistica in uno scienziato è generalmente molto meno accettata di un’ignoranza in materia scientifica per un’umanista, ma questo accade in Italia per il forte accento agli studi “classici” nelle nostre scuole superiori.
Forse qui nel mondo anglosassone sanno risvegliare meglio l’interesse dei ragazzi nelle scienze, ma da qui a conciliare questo tipo di cultura col resto ce ne passa, perché semplicemente ignorano molto del resto.
Scusate le generalizzazioni, sono odiose, ma qui a scuola sembra che non gli diano proprio gli strumenti per un certo tipo di analisi. Alle superiori, almeno. O forse è una mia impressione.
Insomma, abbiamo scienziati in grado di influenzare il reale sempre più pesantemente, ma non hanno idea delle implicazioni culturali di ciò che fanno, e umanisti che giudicano l'operato degli scienziati spesso senza sapere di cosa stanno parlando.

Se vogliamo avviarci all'estinzione, continuiamo pure così!

Ebbene sì, il mio ideale è proprio l’artista rinascimentale.
E se dopo le forze centrifughe del modernismo, approfittassimo dell’effetto patchwork del post-modernismo per arrivare finalmente ad una sintesi che ci renda esseri umani completi?
Dopo il 900 non è più possibile? E chi l’ha detto? E soprattutto, vi fidate di chi l’ha detto?

PS: Perché non è più possibile un approccio puramente rinascimentale alla scienza e deve perciò esserne trovato uno nuovo: semplicemente perché la mole delle conoscenze scientifiche è incommensurabilmente superiore ora, ed è umanamente impossibile “sapere tutto”. D’altronde, basterebbe forse inserirsi nella riflessione sulla società dell’informazione, in cui per la prima volta nella nostra storia abbiamo una penuria non di informazioni, ma di attenzione da dedicare ad esse, per arrivare ad una nuova e più adatta soluzione del problema.



[Modificato da sarabiga 05/05/2005 17.45]

lough
00giovedì 5 maggio 2005 20:53
Re:

Scritto da: sarabiga 05/05/2005 17.36
...Mai uno spazio per un approccio, che ne so, estetico alla matematica.
Tipo, ma gli sviluppi di Laurent, saranno BELLI?
O le equazioni di Maxwell, trionfo della cultura scientifica ottocentesca. Etc.
Ovviamente se lo dici passi per scemo...

[Modificato da sarabiga 05/05/2005 17.45]





Le eq. di Maxwell nel vuoto...un'eleganza formale indescrivibile...





...Tutta la teoria dell'elettromagnetismo classico racchiusa in 4 equazioni...

(Continuano a stupirmi anche dopo tanti anni. Pensare che Hertz non aveva ancora rilevato sperimentalmente la propagazione ondosa del campo elettromagnetico prevista dalle equazioni di Maxwell e Marconi sarebbe nato solo un anno più tardi dalla pubblicazione di quelle equazioni... raccontarlo in giro si passa per scemi è vero).
admin/moris
00venerdì 6 maggio 2005 08:35
OT
Ho spostato nella cartella pub alcuni interventi off topic derivati da un mio intervento "copia&incolla" che non aveva molto senso in questa discussione.

Scusate, buona continuazione di conversazione.
Bride of the Atom
00venerdì 6 maggio 2005 09:24
Re:

Scritto da: sarabiga 05/05/2005 17.36




PS: Perché non è più possibile un approccio puramente rinascimentale alla scienza e deve perciò esserne trovato uno nuovo: semplicemente perché la mole delle conoscenze scientifiche è incommensurabilmente superiore ora, ed è umanamente impossibile “sapere tutto”. D’altronde, basterebbe forse inserirsi nella riflessione sulla società dell’informazione, in cui per la prima volta nella nostra storia abbiamo una penuria non di informazioni, ma di attenzione da dedicare ad esse, per arrivare ad una nuova e più adatta soluzione del problema.



[Modificato da sarabiga 05/05/2005 17.45]




Io comunque non credo che l'artista rinascimentale conoscesse tutto quello che allora era riconosciuto ( a torto o a ragione ) come scienza . Si dilettava cosi bene in alcuni ambiti che alcune volte non si capiva dove finiva lo "scienziato " e dove iniziava l'artista: pensa a Paolo Uccello che fu definito ,se ricordo bene, un matematico piuttosto che un pittore proprio dal Vasari.
Tornando IT:-) per quanto riguarda le tue stime sulle living expenses in dublin su alcuni siti universitari ci sono stime perfino inferiori. Li dicono che con 750 euro al mese te la cavi. Credo che il vantaggio derivi dal fatto che puoi trovare alloggi universitari a prezzi convenienti.

ciao

Corcaigh
00venerdì 6 maggio 2005 09:57
Re:

Scritto da: sarabiga 05/05/2005 17.36
Non dico di arrivare al punto della mia amica Giulia che si è fatta tatuare l’equazione di Schroedinger sul polpaccio


[SM=g27811] [SM=g27828] [SM=g27828]


Ilaria! Che splendido post, mi identifico in ogni parola!
Mi sa che devi proprio venire a trovarmi a Cork per una bella serata a base di discussioni di questo tipo... [SM=g27828]

Non ho studiato fisica ma derivo anch'io da quel tipo di cultura umanistica tipicamente italiana che ti inculca l'odio per le materie scientifiche. Finché anch'io da autodidatta ma all'inverso del tuo caso, mi sono messa a leggere per conto mio libri di cosmologia, libri sulla fisica dei quanti e mi iscrissi pure ad un corso a distanza con l'università del Lancashire in astronomia!

Poi con la maturità (nel senso cronologico!) è arrivato l'approccio scientifico a livello accademico, mi sto laureando in Psicologia Applicata che qui a Cork è una facolta' semiscientifica di ricerca. Ho capito che nonostante i miei studi classici polverosi, la matematica e l'approccio scientifico non sono poi cosi' male e che non sono io che non capisco la matematica, anzi, perché non l'ho studiata prima?
Ed ho capito che tra filosofia e scienza non c'e' confine, che se studi una devi studiare l'altra e che Psicologia e' esattamente il prodotto di osmosi tra le due discipline.
Perche' queste cose non me le avevano dette al liceo?!?!

Vieni Ilaria che ci facciamo una bella discussione umanistica di fronte ad un paio di Stout... [SM=g27822]
[SM=x145427]

[Modificato da Corcaigh 06/05/2005 10.01]

sarabiga
00lunedì 9 maggio 2005 00:55
Re: Re:

Scritto da: Corcaigh
Mi sa che devi proprio venire a trovarmi a Cork per una bella serata a base di discussioni di questo tipo... [SM=g27828]




Volentieri! Appena riesco a stabilizzare appena la mia situazione qui in Irlanda (che mi ricorda ognor della precaria condizione umana nel corso del cammin di nostra vita ma pork putt a tutto c'è un limite) mi fiondo dalle vostre parti per appurare come la Stout locale influisca sulle improbabili connessioni tra i miei neuroni.
Sarà interessante. (A chi mi conosce questa affermazione può far paura... [SM=g27828] )
sarabiga
00giovedì 26 maggio 2005 19:12
Comunque, con tutto sto parlare di equazioni di Maxwell, la mattina prima di una mega-session di colloqui per Google, mi sono svegliata da un incubo in cui dovevo ripetere l'esame di laurea, e mi accorgevo che non mi ricordavo proprio le equazioni di Maxwell!!! [SM=g27831]
La cosa strana è che mi è già successo un paio di volte di sognare che, improvvisamente, capisco che l'Irlanda in realtà confina territorialmente con la Val D'Asta (alto appennino reggiano, in effetti certi paesaggi del crinale fanno molto brughiera...), e quindi mi bastava prendere l'auto per andare a casa mia in pianura e ripassare sul libro di Fisica II prima dell'esame...

Certo che comincio ad essere alquanto scoppiata, eh? [SM=g27820]
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