Storia tragi-comica di un viaggio in Irlanda,da commentare assolutamente

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Eruien
00sabato 11 settembre 2004 18:35
Storia tragi-comica di un viaggio in Irlanda

Prefazione:Questo viaggio è maturato dopo un inverno di sogni e tonnellate di roba letta sull’Irlanda(un bel po’ di fesserie smentite poi sulla mia pelle),sul fantasy,sul medioevo,sui Celti e di Archeologia.Tutto cominciò quando un noioso pomeriggio di novembre ,annoiato davanti al computer misi il CD DVX(!copiato ovviamente!) del
Signore degli Anelli:La compagnia dell’Anello.Il mio fervore da Romanticista si risvegliò.Cominciai a leggere prima i libri,poi a cercare altre informazioni sul mondo Celtico/Nordico,La prima cosa che guardai su un libro di archeologia dell’Irlanda(degli anni 20’!appartenuto a mio nonno)furono i forti di Dun Aengus.Giocavo solo ed esclusivamente ai Giochi di Ruolo fantasy, cercavo informazioni sui libri ,su internet,sono passato su tutto:Destre/Sinistre radicali,leghismi,indipendentismi,etc..
Alla fine,disgustato dalla politica,continuai a sognare un po’ per conto mio…finchè
Alla fine di un anno scolastico abbastanza travagliato,dopo una stentata promozione(preferivo passare le serate a sognare e ricercare anziché studiare) chiesi ai miei di poter fare un viaggio:in Irlanda ovviamente.
Alla fine acconsentirono e così io e mio fratello partimmo,dopo aver ricercato su internet ,gli alberghi Per le prime 3 notti ,il noleggio macchina,il volo con la RyanAir ,il viaggio sarà dal 18 al 24 Agosto 2004.

CAPITOLO 1: Da Alghero ,a Londra,a Dublin.

“Partirono con zaini sulle spalle
dai campi della calda Alghero
lasciando la loro Sardegna ,
non per scarsezza di fregna
ma ancor prima del momento nero
ne avean già piene le palle.”
(Irlandianide ,Canto I, versi 10-16)

La partenza da Alghero è alle 10:00 a.m.,la solita fila per i Ticket e il Check-In,e partenza regolare.Abbigliamento:T-Shirt con felpa aperta sopra,jeans,scarpe da tennis e un piccolo zaino nero(No-griffato,da lasciare in hotel appena arrivati a Dublin. Raccomandazioni di AltraIrlanda seguite[SM=x145447]iente zaini Invicta o roba simile.Stile sobrio.)Dopo un viaggio di 2 ore o poco più reso abbastanza palloso da un Algherese trasferito a Newcastle che non ha chiuso bocca per tutto il viaggio si arriva a Stunset.
Aspettando il nostro nuovo volo,ci rendiamo conto che nonostante la marea di gente in circolazione,non c’è molto casino,tipo fischi,urla,chiacchere a voce alta come in Italia;dove bastano 2 persone per creare un casino tremendo.
Partenza alle 14[SM=x145458]5 e arrivo alle 16:00 e qualche cosa.L’aeroporto di Dublin è sicuramente meno moderno di quello di Londra,ma meno affollato.Appena usciamo fuori dopo 8 ore fra gli Hangar ,siamo un po’ storditi.E non abbiamo la minima idea sul bus da prendere per raggiungere la Connolly Station.Una coppia francese si avvicina a ci regala un abbonamento per i bus ,valido per ancora una sera[SM=x145445]oro partivano e non gli serviva più.Eravamo così disorientati che avremmo accettato di tutto.Il primo autobus per il centro-città era il fourtyone.Un ragazzo appoggiato al muro attiguo sente la conversazione e ci indica l’autobus 41,ringraziamo, e corriamo verso il bus. –Sembrano tutti abbastanza gentili,Che culo a trovare subito l’autobus!-
Parlai troppo presto.
Infatti mentre noi ci davamo al turismo osservando la bella città il bus ci portava non a Connolly ma a Huston Station.
Dato che avevamo l’Ostello in Talbot Street ci eravamo allontanati un bel po’.Ci ficchiamo in un bus pieno come una scatola di sardine, e finalmente arriviamo a Connolly station.Proseguiamo verso Talbot Street fino al nostro ostello:
Jacobs Inn.Ci dicono che c’è stato un disguido e che invece dovremmo alloggiare all’ Isaccs Hotel in Store Street(li attigua a Talbot).Raggiungiamo l’albergo,ci sistemiamo e usciamo all’imbrunire.Andiamo verso la “Replica Viking Ship” lungo il fiume ,camminiamo un bel po’ ma non troviamo niente.Torniamo indietro verso O’Connell Street e così vediamo un po’ di Dublino notturna.Birra al Pub in Henry Street(Pub di cui sfortunatamente non mi ricordo più il nome) e via a nanna in albergo: la mattina dopo dobbiamo cercare un Tour che ci porti nella valle del Boyne, verso Tara e NewGrange.


CAPITOLO 2: TARA’S DEFEAT

“Arditi in mezz’al temporale
in quel dì da finire male.
In quell’aere inquieto
Pentiti d’aver lasciato giacche e impermeabili indietro
Poiché non ascoltai io
Chi mi annunciava maltempo o cattivo rio
E vagando in verdi colline pien d’escremento
“Oh! Pover calzature”s’estende il lamento
aldilà del vento.
Oh io!Pover deficiente!
Che d’Eireann non capisce niente!
Poss’io aver pien le scarpe di merda,
ma la valle del Boyne non è spettacolo che si perda!”

(Irlandianide,Canto II,versi 41-54)



Ci alziamo di buon ora e proseguiamo verso College Street per andare all’ufficio turistico,per tagliare attraversiamo il Trrinity College perdendoci dentro(ovviamente).Dopo un po’ sbuchiamo fuori di nuovo e troviamo il centro turistico.
Inseguendo l’impiegata riusciamo a prendere un bus tour per il Meath e la valle del Boyne.La mattina sembra buona e portiamo solo gli ombrelli dentro gli zaini.Partiamo verso le 10:00,come usciamo da Dublino comincia a piovere….
Arriviamo a Tara nel bel mezzo di un temporale,scendiamo dal bus[SM=x145438]bbiamo un ora di tempo per visitare la collina e fare shopping.Subito il vento e la pioggia ci rompono gli ombrelli,sotto la pioggia,camminando sull’erba fangosa e sporca di escrementi pecorini,con il vento e l’acqua in faccia,arriviamo a stringere la pietra sulla collina di Tara.Provo a sedermici sopra[SM=x145447]essun ruggito(Ero arrivato lì con la convinzione di essere un re degno), sembrava anzi che gli Dei fossero incazzati con la pioggia che tirava sulla collina.Tornando,notiamo che tutti quelli del nostro gruppo non si stavano inzuppando d’acqua sulla collina come noi,ma erano nella attigua chiesa a guardare la presentazione audiovisiva.Scendiamo ai negozietti la sotto e compriamo qualche cianfrusaglia,beviamo qualcosa al bar e notiamo che tutto è decorato con i motivi a spirale,i pavimenti,addirittura lo scarico dei cessi del negozietto era a spirale.Cosa non si fa per il turismo!Nel negozio però ci sono appesi dei begli arazzi ,ma quando guardo il prezzo(eccessivo,minimo 450 euro)commento garbatamente fra me’ e me’ :-“Ma Vaff..”-.
Ripartiamo per andare a Trim, dove effettuiamo una visita mooooolto breve al castello (5 minuti il tempo dato dall’autista del bus)praticamente abbiamo fatto una corsa attorno al fossato,scattate un paio di foto e via,nonostante avessimo pagato il biglietto per vedere anche dentro.Risaliamo sul bus e all’1 e 30 circa arriviamo a Newgrange.
Visita al museo(Molto bello e tutto ricostruito in stile megalitico),pranzo,e via sulle navette per raggiungere il tumulo.Solite foto di rito davanti al monumento megalitico,e attesa prima di entrare con la guida.Ma intanto ricomincia a piovere e io mi nascondo in un vicino monumento megalitico a tronco di cono (simil-nuraghe)
Finchè non smette di piovere.E poi dentro il tumulo.La guida,dopo averci spiegato la storia delle spirali,delle pietre,dei solstizi(...zzzzzroooonfff…) si mette a giocare con le luci ,alternando buio-luce,spiegandoci quella storia del 21 dicembre all’Alba…Alla fine usciamo dal tumulo sotto una pioggia torrenziale e riusciamo a stento a raggiungere le navette e poi il bus.Torniamo infine da dove siamo partiti,a Dublino.Rientrando in albergo ricompriamo gli ombrelli.
Arrivati nella nostra stanza per asciugare noi e i vestiti accendiamo 4 phon più il ferro da stiro,un casino tremendo che pareva una fonderia si sentiva fino alla hall dell’hotel.Alla fine ci cambiamo e riusciamo per Dublino,questa volta premuniti con giacche a vento e ombrelli.Cena in un Burger ,all’uscita notiamo che il cielo si è schiarito e si vedono le stelle,torniamo in albergo e lasciamo giacche e ombrelli per riuscire fuori a bere qualcosa. Entriamo in un pub (“The Celt” non lontano da Store Street) verso mezzanotte il pub chiude e si torna in hotel.La mattina seguente ci sarà il noleggio della macchina,ci aspetta la prova della guida a sinistra.


CAPITOLO 3: ESCAPE TO GALWAY.

“E dunque verso occidente
verso le serpeggianti terre gaeliche
dopo Clonmacnoise un po’ pacati
ma a Galway aspettavan specchietti tranciati
con una cartina da far venir coliche
e noi che avevam guida da pezzente”
(Irlandianide,Canto III,versi 80-85)


Ci dirigiamo verso Lombard St.,verso il Malone Car Rent,risolte le formalità ci consegnano la macchina(Una hyundai jetz quando noi avevamo chiesto una punto,ma comunque va bene),il fatto è che invece di lasciarcela in un parcheggio per fare un po’ di pratica,siamo stati scaraventati direttamente sulla strada.Il problema non era tanto stare a sinistra ,ma la posizione invertita della leva del cambio e delle freccie(ogni volta che si faceva freccia partivano i tergicristalli…creando non pochi problemi in incroci e rotatorie)Una volta eravamo sulla M4 a 110 miglia,mentre cambiamo marcia,entra la retro e per un pelo non si è rotto il cambio…Comunque ,mi è parso che neanche gli irlandesi stessi si trovino bene con la guida a sinistra,giorni dopo in TV,ho visto un servizio che invitava gli automobilisti alla guida “LEFT”….Verso mezzoggiorno siamo fuori da Dublino,e ,dato che ci dovevamo fermare a Clonmacnoise,addio speranze di imbarcarsi con l’ultimo traghetto verso le Aran come all’inizio del viaggio speravo…..)Ci fermiamo a Clonard per fare un po’ di spesa e comprarci qualche panino… ..nel market mio fratello si mette a cercare Gatorade per i sali minerali e carne di pollo per le proteine,secondo lui ,indispensabili per mantenere la massa muscolare….a Dublino in hotel,aveva avuto l’idea di cuocere uova sode nella teiera,non trovandone per fortuna…).
Proseguiamo,arriviamo a Clonmacnoise,foto con tombe e croci celtiche e via.Compriamo una mappa di Galway e ripartiamo.Ora a Galway comincia il casino,dopo una serie di rotatorie ,ci accorgiamo che ripassiamo sempre nello stesso posto,riproviamo tutte le vie possibili,ma non riusciamo a superare il Terryland e raggiungere Newcastle,in pratica,siamo entrati a Galway alle 17:00 e arriviamo al Corrib Village alle 20:00 dopo aver chiesto informazioni ad almeno 20 persone….dopo aver bestemmiato in sardish per tre ore consecutive..(barrau..,arraju…,coddaoso siente…
Dopo aver tranciato 2 specchietti(non nostri “per fortuna”)ed essere vigliaccamente scappati.Dopo esserci sistemati in una caserma chiamata “Casa dello Studente”,usciamo e cerchiamo un internet point per prenotare gli alberghi di Limerick,Blarney(Cork) e Dublino.

La sera di Galway era una sera non piovosa ma fresca,sarà stata la stanchezza del viaggio,la rottura per aver passato tutta la sera a cercare l’albergo,la serata a Galway rimane il punto più basso del mio viaggio in Irlanda,ero triste,come tante altre volte lo sono,il mio sguardo assente si perdeva fra la gente sorridente delle stradine del centro di Galway,con il vento sulla faccia guardavo impassibile,i pub dove si suonava briosamente “Whiskey in the jar”,fu il momento in cui non mi riconoscevo per niente ne con l’Irlanda,ne con gli irlandesi,ne con la Sardegna,ne con il mondo,mentre guardavo il grande canale che pareva un fiume fui colto da una irresistibile voglia di buttarmici dentro,di farla finita,lì,nell’Irlanda che tanto avevo sognato ma che in quel momento tanto incompresa.Se fosse andata in altro modo,se avessi seguito il mio istinto,forse non sarei qua a scrivere queste righe…….Per fortuna la ragione è sempre più forte dell’istinto e così mi affretto verso l’albergo[SM=x145452]na buona notte di sonno mi rimetterà.


CAPITOLO 4: INTO THE WEST

“Calando nel Burren scendente,
vedendo l’austero Atlantico
teatro d’imprese d’un sapore antico,
là,nelle mitiche terre d’occidente!”

(Irlandianide,Canto IV,versi 30-33)


Si va verso sud ,verso il castello di Dunguaire ,visita veloce e via per le stradine del Burren,per vedere l’Atlantico non andiamo alle Cliff , ma ci fermiamo in campagna un po’ dopo Doolin e vediamo le Aran in lontananza,andiamo verso Lehinch,un bel paese ,situato in un insenatura,e via verso Ennis, e Bunratty.Visitiamo il castello e il Folk Park(abbastanza carino) e la sera siamo a Limerik,soggiorniamo al Clarion Hotel e usciamo a fare un giro.Limerik,pare più una città americana che irlandese, i ragazzi sono vestiti più moderni,sembra anche una città industriale,macchine preparate scorrazzano per le strade;ai pub verso le 23 ci sono solo pochi vecchietti ,cosa intollerabile a Dublin o a Galway.


CAPITOLO 5:The Abbey,The Castles and the wood.


“Andaron a visitar abbazie
senza aver alcune profezie
ampi e coloriti castelli
situati tra azzurri ruscelli
pietre dai doni eloquenti
roba da incantare grandi menti.”

(Irlandianide,Canto V,versi 71-76)

Partiamo di buon ora verso il sud,passando a visitare la Rock of Cashel e il castello di Cahir sotto una pioggia torrenziale, per fortuna poi,che dal pomeriggio in poi ha fatto bel tempo e un bel sole ci ha illuminato nella visita del castello di Blarney,NON ho baciato la pietra,per motivi di fifa e per motivi di vertigini,in compenso ho fatto un bel giro nella foresta circostante,un luogo sicuramente magico,con monumenti preistorici e cerchi druidici,la sera torniamo all’albergo:il Blarney Castle Hotel,un posto abbastanza carino, dove cenando scopriamo(non c’è voluto molto) che vicino a noi vi è una famiglia di sardi dorgalesi.Inizialmente,io e mio fratello parliamo in inglese fra di noi per non farci riconoscere,riuscendoci anche discretamente,e scopro che ,dopo 3 pinte di birra parlare l’inglese è più facile,perché più spontaneo,il segreto del parlare velocemente è quello di farlo naturalmente,senza avere paura di sbagliare.Ma dopo 3 pinte si perde anche il controllo della lingua,e si spara qualche frase in sardo….Allora riconosciuti ,tiriamo sul gioco dei paesi per indovinarli…dopo cominciamo una cordiale discussione che finisce con un’invito di pinte.Erano le 22,e di spostarci verso Cork non ne avevamo voglia,allora ci facciamo il giro del paese di Blarney e cerchiamo di intruforlarci nella foresta del castello(piena di telecamere) ,proviamo dall’esterno,e dopo un po’ di vagabondaggio torniamo all’albergo.Rientriamo nel bar di questo,e notiamo un gruppo di uomini di mezz’età che stavano bevendo lì almeno dalle 5 del pomeriggio.-“Questo è un posto turistico,sarà una comitiva di turisti…”-Ebbene no,quelli erano autoctoni di Blarney, infatti poi uscendo dal pub si sono sparsi per il paese,non riuscendo a trovare le loro macchine…Adesso ho capito perché vedono fate,gnomi elfi o roba simile…Comunque,altra pinta anche per noi,e poi ci fiondiamo a letto nel mondo delle fate….


CAPITOLO 6: THE RETURN OF THE DRUNK

“Ritornano I pellegrini
negli stretti cammini
e dunque verso Dublino
in un viaggio ormai al declino.
e dentro Talbot fecero i deficenti
arditi d’un foco che oscurava le lor menti”
(Irlandianide,Canto VI,versi 12-17)


La mattina si torna verso Dublino,si restituisce la macchina e si va verso l’ostello(Days Inn) nel bel mezzo di Talbot
Street,arriviamo nella stanza e scopriamo che nella nostra stanza ,(situata al primo piano) c’è un balconcino che da direttamente sulla strada con l’affollata Talbot St. sotto. Quel balconcino ci tornerà utile dopo…..
Intanto usciamo e vediamo la zona antica,Dublinia,Crist Church,etc.. e poi Temple bar ovviamente,cena in un pub con Beef and Soup ,ultime compere di souvenir da Carroll’s e torniamo in albergo,è notte ,sono le 22:00 e noi due a petto nudo ci affacciamo in strada a fare i cretini(fedeli alla tradizione italiana ,da bravi spaghetti tourist),cantiamo l’ultimo album di Vasco Rossi,un’impeccabile “anvedi come balla Nando”,e l’inno della Brigata Sassari da bravi sardi,ora nell’orgoglio nazional-indipendentistico meditiamo di esporre la bandiera Sarda e aprire lì la prima ambasciata Sarda nel mondo…alcuni turisti ci fotografano addirittura e noi esponiamo con orgoglio i nostri petti nudi sardi…finchè non vediamo in lontananza qualcuno della Garda,e allora velocemente ci rintaniamo dentro.La mattina dopo ci sarà il ritorno in Sardegna.


CONCLUSIONE
La mattina dopo partimmo,alle 17 ero di nuovo nella mia patria,e mentre tornavo verso la mia Barbagia,in Ennargentia,pensavo alle verdi colline,alle nere pinte,all’azzurro del cielo senza nuvole,nelle schiarite,colore che si riflette anche negli occhi degli abitanti di una terra,di cui oggi ho una forte nostalgia.Purtroppo non credo che riuscirò
A tornarci ,lì,un altro tedioso inverno scolastico mi attende…sapendo già i risultati, l’Irlanda me la posso scordare per almeno 3-4 anni….ma niente è impossibile ,come quel giorno in cui su un vecchio libro impolverato aprii una pagina e vidi Dun Aengus..allora non mi immaginavo neanche che pochi mesi dopo ci sarei andato…come adesso non mi immagino che a breve tempo ci tornerò…..la speranza non muore mai….


Durante il viaggio il tempo in Irlanda mi ha fatto venire una riflessione:


“La vita è come una giornata di pioggia,
alla fine,al tramonto, esce sempre il sole”

---------Eruien--------------


dubh
00sabato 11 settembre 2004 19:59
[SM=g27823] ...la via prosegue, senza fine, lungi dall'uscio dal quale parte...
[SM=g27835]

Sono contenta che dopotutto tu sia tornato entusiasta e con l'isola nel cuore: leggendo l'inizio temevo la tragi-comica storia di una terribile delusione [SM=g27817]

Per questo inverno tedioso: anch'io devo affrontare un inverno tedioso dove dovrò tenere gli occhi sui libri 24h/24, ma se hai una motivazione, uno scopo, cerca di non farti affliggere dallo studio e non distrarti in altre cose (lo so, più interessanti...)
così potrai tornare in Irlanda la prossima estate, se vorrai. Non perdere la speranza: come hanno detto qui sul forum giusto qualche giorno fa

"se insisti e resisti, raggiungi e conquisti"

Io me lo sto ripetendo in questi giorni, penso a quando la prossima estate a luglio sarò in cerca di una nuova casa in una nuova città. Con questo pensiero fisso in testa il sacrificio del momento diventa meno pesante, lo affronto con più facilità. Spero che tu riesca a fare altrettanto, così potrai tornare presto in Irlanda.
Ciao [SM=g27823]
pdandtek
00martedì 14 settembre 2004 16:08
Peccato per i soli 6 giorni!

Belle le poesiole introduttive!

ciao
PD[SM=x145477] [SM=x145477]
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