Coop: possiamo dimezzare i prezzi. L’aspirina nel carrello da settembre.
Siiiiiiiiiiiii voglio la COOPPIPIRINA!!!!
(Da La Stampa di oggi)
I SUPERMERCATI AL VIA I CONTRATTI CON I FORNITORI E IL PIANO PER ASSUMERE IL PERSONALE PROFESSIONISTA
L’aspirina nel carrello da settembre
Coop: possiamo dimezzare i prezzi
20/7/2006
di Paolo Baroni
ROMA. Se lo sconto medio arriverà al 20%, secondo le stime del Codacons le famiglie italiane risparmieranno almeno 420 milioni di euro all’anno. Alla Coop, che della vendita libera dei farmaci ha fatto una sua bandiera, promettono molto di più.
«Prevediamo di applicare sconti che partono dal 20% e arrivano anche al 50%» assicura Aldo Soldi, presidente dell’Associazione nazionale cooperative di consumo. Un’esagerazione? «Per nulla - ribatte Soldi -. Quando potremo disporre di prodotti col nostro marchio i prezzi rispetto alle farmacie tradizionali potranno essere anche dimezzati». È solo questione di tempo: una volta individuate le case di produzione basterà attendere le autorizzazioni del ministero e avremo magari anche l’aspirina a marchio Coop. Che anziché 4 euro e 15 magari costerà 2 euro.
Di fatto, con la manovra messa in atto dal decreto Bersani, si va a incidere in quella che l’ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti ha definito il «cuneo da rendita», ovvero quell’insieme di norme e regole che, ad esempio nel settore della distribuzione dei farmaci, rendono questo mercato praticamente impermeabile alla concorrenza. Una situazione, quella italiana, del tutto anomala rispetto al contesto europeo. Secondo un’analisi sui prezzi dei vari prodotti condotta da un centro di ricerca indipendente, il Cerm (Competitività, Regolazione, Mercati) di Roma, nel nostro Paese il margine di ricavo della distribuzione è direttamente proporzionale al prezzo finale con un’aliquota media del 33,35%. A prescindere che si tratti di prodotti rimborsabili o meno, di prezzi fissi o di prezzi liberi. E guarda caso questo margine (calcolato sull’unità standard di prodotto, fasce A e C) è del 34% più alto della media europea e praticamente il doppio rispetto al Regno Unito. Da noi infatti si calcola tutto a percentuale mentre nel resto d’Europa si parte da una cifra fissa cui si aggiunge una piccola provvigione calcolata in base ai listini.
«Farmaci più liberi, prezzi più bassi»: con questo slogan la Coop nelle scorse settimane è riuscita a raccogliere ben 800 mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare depositata giusto pochi giorni fa in Parlamento dallo stesso Soldi e dai presidenti delle nove più grandi cooperative di consumo associate a Legacoop.
«Il farmaco - spiega il presidente dell’Ancc - deve poter essere acquistato con l’assistenza di un farmacista, ma in luoghi diversi rispetto a quello che è stato finora, in modo che l’apertura del mercato consenta un servizio migliore ai cittadini, aumentando i punti di vendita e anche prezzi più bassi. Il farmaco non è un qualsiasi bene di consumo, è un prodotto che va gestito con grande delicatezza, ma si può aprire il mercato per creare condizioni di concorrenza garantendo la sicurezza». I primi 30 «corner», separati dagli altri prodotti e ben visibili come vuole il decreto Bersani, saranno pronti tra settembre e ottobre, mentre per il 2007 la Coop conta di arrivare a quota 250. Medicinali da banco e senza obbligo di ricetta saranno così disponibili in tutti gli ipermercati del gruppo e nei principali supermercati.
Di qui ad allora le varie cooperative dovranno attivare i contratti coi fornitori, e soprattutto procedere con l’assunzione dei nuovi farmacisti. Almeno 250, uno per ogni punto vendita come prevede la nuova legge. Anche se non è escluso che le strutture più grandi arrivino a impiegarne due o tre. Tra le questioni ancora da mettere a punto c’è quella relativa al loro inquadramento. «Stiamo studiando sia il contratto delle farmacie private sia quello delle farmacie pubbliche - spiega Soldi -. Più o meno le condizioni saranno quelle».
Mentre la grande macchina della Coop ingrana la quarta, a Vicenza, c’è già chi da una settimana a questa parte ha iniziato a vendere Aspirina, Tachipirina, Moment, Benagol e un altro centinaio di prodotti a prezzi ribassati del 20%. Succede in un supermercato della catena Emisfero del gruppo Unicomm (presente nel Nord Est e in Emilia Romagna anche con le insegne Famila e A&O) dove dal 2001 è presente un punto vendita gestito da una società di parafarmacia e benessere, la Helty srl.
Se andrà tutto bene, come i suoi titolari prevedono, entro agosto l’esperienza sarà allargata ad altri sei punti vendita. I risultati dei primi giorni sono definiti «buoni» dal direttore commerciale della Unicomm, Carlo Alberto Buttarelli. «Anche perché - precisa - a differenza della farmacia facciamo orario continuato e questo, sommato a un discreto risparmio, incontra i favori della clientela». Anche per loro è una scommessa: se il business ingrana sono pronti a estenderlo a buona parte degli altri 200 punti vendita del gruppo. Lo stesso vale per gli altri giganti della grande distribuzione, a cominciare da quelli stranieri che dominano il nostro mercato: Auchan, Carrefour, Leclerc e tutti gli altri.