Liberalizzazioni decreto Bersani: tassisti, farmacisti e avvocati in piazza

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nightolo
00martedì 18 luglio 2006 00:12
Il decreto Bersani introduceva la liberalizzazione delle licenze.

I tassisti hanno protestato.

Bersani ha proposto una cosa che gia' mi sta sulle palle, la possibilita' di usare due macchine con una sola licenza

I tassisti hanno protestato.

Oggi si accordano, niente cumulo ne' doppia targa.
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/17/accor...

In sostanza un decreto legge annacquato che non serve assolutamente a niente.

In Italia basta alzare la voce e si blocca tutto.

berlusconi non ha neanche proposto, bersani propone e poi ritira
vergogna, vergogna, vergogna.

Fiero di non stare piu' in Italia.

Commenti?
(lo stesso vale per altre cose chiave, come l'universita', che non verranno mai intaccate).
gior77
00martedì 18 luglio 2006 08:15
Devo ammettere di non aver molto seguito la vicenda.
Per cui non saprei commentare la vicenda.

Quello che mi da fastidio è che in Italia, se protesti ottieni quelle vie di mezzo annacquate che alla fine scontentano tutti.
Se il governo era convinto dell'utilità di questo provvedimento, doveva difenderlo ad oltranza, fregandosene delle proteste dei tassisti.

Non oso pensare cosa succederà quando Padoa Schioppa dovrà intervenire su pensioni, amministrazione pubblica e compagnia.
Eppure, se sono interventi che vanno fatti, vanno fatti e basta, ci sarà sempre qualcuno che protesterà.
nightolo
00martedì 18 luglio 2006 10:26
questo e' uno dei casi in cui la precettazione e le manganellate non fanno male
jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 10:31
Re:

Scritto da: nightolo 18/07/2006 10.26
e le manganellate non fanno male



Eh, quando c'erano loro...

admin/moris
00martedì 18 luglio 2006 10:42
Re:

Scritto da: nightolo 18/07/2006 10.26
questo e' uno dei casi in cui la precettazione e le manganellate non fanno male



I tassisti sono, in molte città, anche militanti molto attivi di Alleanza Nazionale, soprattutto a Roma.
Curiosamente nessuno del partito di Fini parla di "necessità di precettazione", quando sono loro a scioperare [SM=g27823]

Quanto alle manganellate, non fanno parte della mia cultura.
Vedo molto più seri e gravi i cartelli di avvocati, notai, farmacisti e medici.
nightolo
00martedì 18 luglio 2006 10:50
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 18/07/2006 10.31


Eh, quando c'erano loro...




al solito, "violenza no, senza se e senza ma"
alternative? bohhhhhhhhhh

i tassisti BLOCCANO le citta' arrecando disagi a tutti i cittadini per difendere privilegi corporativi e la nostra soluzione? bohhhhhhhhhhh (e non e' la stessa cosa di altri scioperi).

i tifosi della fiorentina bloccano la stazione paralizzando la citta', e la nostra soluzione? bohhhhhhhhhhhhhhhh (anche qui, la sentenza parla chiaro).

C'e' un rispetto delle istituzioni pari a zero, basta alzare la voce e si ottiene qualcosa, come i tassisti hanno dimostrato. L'azione di governo si dimostra assolutamente inefficace nei confronti di chi fa della violenza il pane quotidiano.

E quelli che gridavano 'duce, duce' ad Alemanno erano i tassisti, mica io
jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 10:57
Quindi l'alternativa ad uno sciopero sono le manganellate?

Chi lavora nei trasporti - tassisti, ferrovieri, controllori di volo ecc. - sanno di avere in mano un'arma potentissima: bloccare una città ed un paese semplicemente astenendosi da andare al lavoro.

Se io dovessi scioperare, non danneggerei nessuno, tranne me stesso, perché il depliant della ditta PincoPallino uscirebbe due giorni dopo.
Ma non darei nessun disservizio, quindi non potrei madare nessuna delegazione dal ministro per discutere.

Lo sciopero - come quello delgi avvocati - è illegittimo? Ci sono delle leggi da applicare, con tanto di pene da comminare.

Le manganellate servirebbero solo a "martirizzare" chi le subisce.

R
nightolo
00martedì 18 luglio 2006 11:02
Re:

Scritto da: jay.ren 18/07/2006 10.57
Quindi l'alternativa ad uno sciopero sono le manganellate?

Chi lavora nei trasporti - tassisti, ferrovieri, controllori di volo ecc. - sanno di avere in mano un'arma potentissima: bloccare una città ed un paese semplicemente astenendosi da andare al lavoro.

Se io dovessi scioperare, non danneggerei nessuno, tranne me stesso, perché il depliant della ditta PincoPallino uscirebbe due giorni dopo.
Ma non darei nessun disservizio, quindi non potrei madare nessuna delegazione dal ministro per discutere.

Lo sciopero - come quello delgi avvocati - è illegittimo? Ci sono delle leggi da applicare, con tanto di pene da comminare.

Le manganellate servirebbero solo a "martirizzare" chi le subisce.

R



forse voi estremizzate la mia posizione in un senso che io non voglio dare; e probabilmente sbaglio io a scrivere e ad esprimermi.

Lo sciopero non e' leggittimo ma PIU' che leggittimo.
Quando scioperano i ferrovieri per la sicurrezza della rete ferroviaria lo sciopero e' SACROSANTO.
Quando scioperano quelli dell'ATM per il discorso della malattia, lo sciopero e' sacrosanto. Anche se entrambe le categorie paralizzano le citta'.

Quando i tassisti scioperano e aggrediscono cronisti e fotografi o ministri, non verbalmente ma FISICAMENTE, allora
(1) precettazione
(2) se lo stato di illegalita' continua si manda la polizia, come ULTIMA soluzione.

In Sicilia abbiamo avuto l'esercito nel 1992, e i motivi c'erano tutti. Ancora oggi ci vorrebbe per determinate aree dove l'illegalita' regna sovrana e la gente pensa che basta alzare la voce per ottnere le cose (e in effetti e' vero).

E io non sono, nella maniera piu' assoluta, di destra.

Spero di essermi spiegato
jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 11:12
Re: Re:

Scritto da: nightolo 18/07/2006 11.02
Lo sciopero non e' leggittimo ma PIU' che leggittimo.
Quando scioperano i ferrovieri per la sicurrezza della rete ferroviaria lo sciopero e' SACROSANTO.
Quando scioperano quelli dell'ATM per il discorso della malattia, lo sciopero e' sacrosanto. Anche se entrambe le categorie paralizzano le citta'.

Quando i tassisti scioperano e aggrediscono cronisti e fotografi o ministri, non verbalmente ma FISICAMENTE, allora
(1) precettazione
(2) se lo stato di illegalita' continua si manda la polizia, come ULTIMA soluzione.



GLi scioperi possono essere indetti anche per il rinnovo contrattuale e per tanti altri motivi, ma c'è un iter preciso da seguire per proporre uno sciopero di categoria.

La precettazione va bene se lo sciopero è illegale, serve anche a garantire il rispetto delle fasce garantite per arrecare n po' meno danni alla popolazione.
Se non si risponde alla precettazione, in teoria, si va in tribunale con accuse non proprio leggerissime. Ma è difficile, almeno da noi, arrivare a questo punto.

L'intervento della polizia è assurdo. Non farebbe altro che peggiorare le cose. Cosa proponi? Un poliziotto seduto a fianco del tassista turbolento per verificare che lavori davvero?
Non la vedo una soluzione attuabile.

R
nightolo
00martedì 18 luglio 2006 11:13
esatto ma sono d'accordo in quello che dici tu, so che c'e' l'iter e so a che serve la precettazione.

La polizia interviene per garantire l'ordine nel caso di aggressioni a cronisti, fotografi, ministri e quant'altro; per rimuovere blocchi stradali illegali che paralizzano la citta', etc.

E io sono il primo che approva queste cose quando i motivi sono leggittimi, semplicemente qui non sono leggittimi.
jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 11:20
Anch'io ritengo che lo sciopero sia illegittimo.

Però se fossi un tassista credo protesteri pure io.

Hanno investito decine e decine di migliaia di euro - la licenza "costa" tranquillamente anche oltre 100.000 euro -, ovviamente in nero, pensando di rivenderla prima di ritirarsi per ottenere una specie di "pensione integrativa".
Invece la proposta del governo - giusta e sacrosanta - gli lasciava in mano carta straccia perché non avrebbero più avuto la possibilità di decidere il prezzo di vendita.

L'aggressione alle persone è deprecabile, andrebbero individuati e fermati, ma non si può e non si deve fare di ogni erba un fascio, sennò sarebbe un grosso errore.

R
=Donegal=
00martedì 18 luglio 2006 13:50
La mia impressione è che volutamente nel decreto originale si siano forzate alcune cose da cedere poi in fase di trattativa...
Il problema per me non sono gli scioperi (legittimi), ma i blocchi delle strade (assolutamente illegali).
Alle manganellate sono contrario, però sospendere licenze e sequestrare auto a chi bloccava le strade sarebbe stata una buona cosa. I miei diritti di cittadino non possono essere limitati da chi decide di bloccare una strada invece di scioperare.
Due parole sul caso specifico dei tassisti: le licenze non si pagano, ma vengono rilasciate dai comuni con poche spese.
Però i tassisti hanno preteso che di fatto non si rilasciassero nuove licenze per proteggere la loro categoria, quindi è ovvio che le licenze abbiano acquistato valore.
Altro punto: le licenze a Roma arrivano a costare anche 200.000 euro. Ci sono stati tassisti che hanno dichiarato che loro per pagare la licenza hanno preso un mutuo di 5 anni. Bene, se riescono a pagare 40000 euro più interessi di mutuo l'anno vuol dire che di soldi ne guadagnano tanti, troppi.
E poi non ho capito perchè se uno vuol fare il mio lavoro può farlo liberamente e se io voglio fare il tassista non posso farlo...
Infine, qualità del servizio, ecco cosa mi è capitato: con tutta la prenotazione si presentano a casa con già 10 euro caricati, sul raccordo spesso si "dimenticano" di inserire la zona 1 e tariffano tutto come extraurbano (ok, io glielo faccio notare, ma chi non è di Roma o straniero ci casca), chiedono la destinazione prima di salire e rifiutano la corsa se è troppo corta, ti constringono a file di 1 ora o più per prendere un taxi (avete presente quello che c'è a Linate il lunedì mattina?), senza calcolare le ben note truffe ai turisti e altre schifezze.
In conclusione: per me il governo è stato fin troppo tenero, io avrei tolto ogni limite alle licenze, che avrei rilasciato a fronte di una domanda e di una fedina penale pulita.
Se è libero mercato allora deve essere tale per tutti, tassisti, notai, farmacisti e altre caste incluse.
jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 14:01
Re:

Scritto da: =Donegal= 18/07/2006 13.50
Altro punto: le licenze a Roma arrivano a costare anche 200.000 euro. Ci sono stati tassisti che hanno dichiarato che loro per pagare la licenza hanno preso un mutuo di 5 anni. Bene, se riescono a pagare 40000 euro più interessi di mutuo l'anno vuol dire che di soldi ne guadagnano tanti, troppi.



Troppi? E perché? E in rapporto a cosa?

Nel mio campo, ci sono art director e copywriter che prendono più di 10.000 euro al mese, per non parlare di chi, per presentare l'idea per una nova campagna pubblicitaria ti chiede 30.000 euro.

Sono certo molto di più di quelli che prendo io (molte e molte volte in più), ma è il mercato.

Hanno trovato un lavoro che li fa guadagnare bene? Buon per loro, cosa posso dire...

Anche il medico, il sistemista o qualsiasi altra categoria può arrivare a guadagnare tanto, non vedo perché se lo fanno i tassisti sono troppi [SM=g27833]
ollivander
00martedì 18 luglio 2006 14:09
ora che david parla di qualita' del servizio mi chiedo quale sia l'organo preposto al controllo di quello che i tassisti di fatto combinano.

per esempio i tassisti di fiumicino o di roma centro possono venire a piazzarsi sotto le navi nel porto di civitavecchia e chiedere (minimo) 150€ per portare i primi abbocconi che trovano a fiumicino o a roma in tour di una giornata, €500/600?
senza contare la connivenza di chi gli lascia il libero accesso alle banchine, accesso che dovrebbe essere strettamente consentito agli operatori portuali.
=Donegal=
00martedì 18 luglio 2006 14:11
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 18/07/2006 14.01
Troppi? E perché? E in rapporto a cosa?
Nel mio campo, ci sono art director e copywriter che prendono più di 10.000 euro al mese, per non parlare di chi, per presentare l'idea per una nova campagna pubblicitaria ti chiede 30.000 euro.
Sono certo molto di più di quelli che prendo io (molte e molte volte in più), ma è il mercato.
Hanno trovato un lavoro che li fa guadagnare bene? Buon per loro, cosa posso dire...
Anche il medico, il sistemista o qualsiasi altra categoria può arrivare a guadagnare tanto, non vedo perché se lo fanno i tassisti sono troppi [SM=g27833]



C'è una differenza sostanziale, data da una parola che hai usato anche tu: mercato, o anche accesso alla professione.
Se voglio fare l'art director, il copywriter o il sistemista posso farlo (ammesso che ne abbia la capacità), non c'è nessuno che impedisca di intraprendere tale carriera.
Nel caso di tassisti, notai, farmacisti, ecc esiste un sistema che impedisce il libero accesso alla professione, sotto forma di licenze limitate, di albi, di esami di ammissione gestiti dalla categoria stessa, ecc...
Se io voglio fare il tassista non posso richiedere una licenza, ma devo comprarla da qualcuno che magari a suo tempo l'ha ottenuta gratuitamente o quasi dal comune.
Io sono favorevole al libero mercato, però se esiste nelle mia professione allora deve esistere per tutte le altre.
L'idea stessa di licenza va contro la logica di libero mercato, perchè impedisce il libero accesso ai fornitori di servizi, creando di fatto una situazioe di oligopolio.
Tutto ciò naturalmente senza considerare le illegalità che vengono commesse, quali rifiutare certi clienti, che va contro la logica di pubblico servizio che dovrebbe caratterizzare i taxi.
Ollivander, quello che dici tu è un problema noto e che sconfina nell'illegalità... è chiaro che in quel caso ci sono responsabilità anche da parte di chi dovrebbe controllare...

[Modificato da =Donegal= 18/07/2006 14.15]

jay.ren
00martedì 18 luglio 2006 14:13
Lo sai che per alcune professioni non è così.

Anche il medico di base "compra" i pazienti da quello che va in pensione, non è una novità.

Sono favorevolissimo alle liberalizzazioni, ma non penso siano la panacea di tutti i mali.

R
=Donegal=
00martedì 18 luglio 2006 14:18
Re:

Scritto da: jay.ren 18/07/2006 14.13
Lo sai che per alcune professioni non è così.

Anche il medico di base "compra" i pazienti da quello che va in pensione, non è una novità.

Sono favorevolissimo alle liberalizzazioni, ma non penso siano la panacea di tutti i mali.

R



Esatto, per alcune professioni non è così. E infatti è sbagliato.
Il caso del medico di base è diverso perchè mi pare che sia pagato dallo stato un tot prefissato per ogni assistito, e quindi non ha libertà di manovra con le tariffe.
Copycorner.BS
00mercoledì 19 luglio 2006 11:22
Faqtevene una ragione

Scritto da: gior77 18/07/2006 8.15
Quello che mi da fastidio è che in Italia, se protesti ottieni quelle vie di mezzo annacquate che alla fine scontentano tutti.
Se il governo era convinto dell'utilità di questo provvedimento, doveva difenderlo ad oltranza, fregandosene delle proteste dei tassisti.



quando però il governo è di destra, la cosa non vi dispiace, vero?
ma che è? state diventando tutti fascisti?

il problema è quello dei privilegi, che sempre ci sono stati e sempre ci saranno. E' un casino culturale che nemmeno la guerra mondiale è riuscita a spazzare via. E' l'Italia che vuole essere ricca. E' l'italiano che è comunista finché è povero ma appena vede due soldi si sente IMPRENDITORE. Fatevene una ragione.
jay.ren
00mercoledì 19 luglio 2006 11:24
Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: Copycorner.BS 19/07/2006 11.22
quando però il governo è di destra, la cosa non vi dispiace, vero?
ma che è? state diventando tutti fascisti?



Cosa vuol dire?

R
Copycorner.BS
00mercoledì 19 luglio 2006 11:30
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 18/07/2006 14.01
Nel mio campo, ci sono art director e copywriter che prendono più di 10.000 euro al mese, per non parlare di chi, per presentare l'idea per una nova campagna pubblicitaria ti chiede 30.000 euro.



hemmm, queste cose... teniamocele per noi, dai :) [SM=x145439]
Copycorner.BS
00mercoledì 19 luglio 2006 11:33
Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: jay.ren 19/07/2006 11.24


Cosa vuol dire?

R



dico che quando il governo BERLUSCONI fa una mossa sulle pensioni o sul lavoro, noi si protesta, spesso senza nemmeno sapere di che si tratta. Tutti in piazza con bandiere della pace e del Che (grande Che), e quando il povero Silvio deve fare marcia indietro, nessuno di noi si lamenta che il governo sia stato debole.
jay.ren
00mercoledì 19 luglio 2006 11:36
Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: Copycorner.BS 19/07/2006 11.33
dico che quando il governo BERLUSCONI fa una mossa sulle pensioni o sul lavoro, noi si protesta, spesso senza nemmeno sapere di che si tratta. Tutti in piazza con bandiere della pace e del Che (grande Che), e quando il povero Silvio deve fare marcia indietro, nessuno di noi si lamenta che il governo sia stato debole.



Ora è più chiaro, grazie.

R
=Donegal=
00mercoledì 19 luglio 2006 11:55
Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: Copycorner.BS 19/07/2006 11.33
dico che quando il governo BERLUSCONI fa una mossa sulle pensioni o sul lavoro, noi si protesta, spesso senza nemmeno sapere di che si tratta. Tutti in piazza con bandiere della pace e del Che (grande Che), e quando il povero Silvio deve fare marcia indietro, nessuno di noi si lamenta che il governo sia stato debole.



Il caso di tassisti e quello del nano sono molto diversi.
Il nano ha fatto pseudoriforme che andavano a danneggiare fondamentalmente il lavoro dipendente.
Nel caso dei tassisti (e delle altre categorie in questione) si tratta di persone che devono i loro redditi molto elevati semplicemente al fatto di operare in un mercato con barriere all'entrata, in cui l'offerta di lavoro è bloccata con il sistema delle licenze con conseguenze sulla concorrenza e quindi su costi e qualità del servizio.
Da notare anche che il nano a suo tempo abolì l'obbligo di ricevuta per i taxi, quindi è facile intuire che questa categoria paga molte meno tasse di quanto gli competa...
Copycorner.BS
00mercoledì 19 luglio 2006 17:33
Re: Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: =Donegal= 19/07/2006 11.55


Il caso di tassisti e quello del nano sono molto diversi.
Il nano ha fatto pseudoriforme che andavano a danneggiare fondamentalmente il lavoro dipendente.
Nel caso dei tassisti (e delle altre categorie in questione) si tratta di persone che devono i loro redditi molto elevati semplicemente al fatto di operare in un mercato con barriere all'entrata, in cui l'offerta di lavoro è bloccata con il sistema delle licenze con conseguenze sulla concorrenza e quindi su costi e qualità del servizio.
Da notare anche che il nano a suo tempo abolì l'obbligo di ricevuta per i taxi, quindi è facile intuire che questa categoria paga molte meno tasse di quanto gli competa...



si, si, non dico nulla. Fosse per me liberalizzerei qualsiasi tipo di lavoro. E prima ancora abolirei i notai e darei stangate ai dentisti. La mia critica era al fatto che, posto che ognuno abbia le sue ragioni per non essere contento, e che si parla comunque di una categoria di lavoratori, essi abbiano diritto, nel rispetto della legge, a protestare con tutti i mezzi a loro disposizione.

fine.
=Donegal=
00mercoledì 19 luglio 2006 17:42
Re: Re: Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: Copycorner.BS 19/07/2006 17.33
La mia critica era al fatto che, posto che ognuno abbia le sue ragioni per non essere contento, e che si parla comunque di una categoria di lavoratori, essi abbiano diritto, nel rispetto della legge, a protestare con tutti i mezzi a loro disposizione.

fine.



D'accordo con te.
Il fatto è che i tassisti hanno protestato senza rispettare la legge.
Uno sciopero è un diritto legittimo, i blocchi stradali o, peggio ancora le aggressioni ai giornalisti e ai noleggiatori privati, non sono legittimi e come tali andrebbero sanzionati.
Copycorner.BS
00mercoledì 19 luglio 2006 17:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: =Donegal= 19/07/2006 17.42


D'accordo con te.
Il fatto è che i tassisti hanno protestato senza rispettare la legge.
Uno sciopero è un diritto legittimo, i blocchi stradali o, peggio ancora le aggressioni ai giornalisti e ai noleggiatori privati, non sono legittimi e come tali andrebbero sanzionati.



quoto perbacco!
gior77
00giovedì 20 luglio 2006 09:49
E dopo i tassisti, è la volta delle proteste dei farmacisti, altra casta protetta.
Sinceramente, non vedo cosa c'è di male se un supermercato si mette a vendere un'aspirina o il vivinci. Potrebbe aiutare un abbassamento dei prezzi, ben venga.

Poi sarà il turno delle proteste degli avvocati ... il nostro ferghi sta già preparando l'ascia di guerra.

P.S.: ho cambiato il titolo del 3d, in modo da prendere dentro tutte le liberalizzazioni del decreto Bersani
=Donegal=
00giovedì 20 luglio 2006 10:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Faqtevene una ragione

Scritto da: Copycorner.BS 19/07/2006 17.57


quoto perbacco!



Mi devo preoccupare? [SM=g27828]
trollino63
00giovedì 20 luglio 2006 10:13
Re:

Scritto da: gior77 20/07/2006 9.49
E dopo i tassisti, è la volta delle proteste dei farmacisti, altra casta protetta.
Sinceramente, non vedo cosa c'è di male se un supermercato si mette a vendere un'aspirina o il vivinci. Potrebbe aiutare un abbassamento dei prezzi, ben venga.




Non solo direi... visto che le farmacie ormai sembrano dei bazar mediorientali e vendono di tutto: prodotti erboristici ed omeopatici (ma gli erboristi non possono vendere farmaci!), giocattoli (ma i giocattolai idem!), sandali, zoccoli, prodotti per l'infanzia, creme solari, creme di bellezza, dentifrici, ecc...
Ogni tanto prendo delle cose dal banco, e checchè ne dicano i loro rappresentanti in questi giorni sul giornale, mai nessuno mi ha chiesto perchè prendevo quel tipo di aspirina o quello sciroppo, ecc...
trollino63
00giovedì 20 luglio 2006 10:16
Coop: possiamo dimezzare i prezzi. L’aspirina nel carrello da settembre.
Siiiiiiiiiiiii voglio la COOPPIPIRINA!!!!


(Da La Stampa di oggi)
I SUPERMERCATI AL VIA I CONTRATTI CON I FORNITORI E IL PIANO PER ASSUMERE IL PERSONALE PROFESSIONISTA
L’aspirina nel carrello da settembre
Coop: possiamo dimezzare i prezzi

20/7/2006
di Paolo Baroni



ROMA. Se lo sconto medio arriverà al 20%, secondo le stime del Codacons le famiglie italiane risparmieranno almeno 420 milioni di euro all’anno. Alla Coop, che della vendita libera dei farmaci ha fatto una sua bandiera, promettono molto di più.

«Prevediamo di applicare sconti che partono dal 20% e arrivano anche al 50%» assicura Aldo Soldi, presidente dell’Associazione nazionale cooperative di consumo. Un’esagerazione? «Per nulla - ribatte Soldi -. Quando potremo disporre di prodotti col nostro marchio i prezzi rispetto alle farmacie tradizionali potranno essere anche dimezzati». È solo questione di tempo: una volta individuate le case di produzione basterà attendere le autorizzazioni del ministero e avremo magari anche l’aspirina a marchio Coop. Che anziché 4 euro e 15 magari costerà 2 euro.

Di fatto, con la manovra messa in atto dal decreto Bersani, si va a incidere in quella che l’ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti ha definito il «cuneo da rendita», ovvero quell’insieme di norme e regole che, ad esempio nel settore della distribuzione dei farmaci, rendono questo mercato praticamente impermeabile alla concorrenza. Una situazione, quella italiana, del tutto anomala rispetto al contesto europeo. Secondo un’analisi sui prezzi dei vari prodotti condotta da un centro di ricerca indipendente, il Cerm (Competitività, Regolazione, Mercati) di Roma, nel nostro Paese il margine di ricavo della distribuzione è direttamente proporzionale al prezzo finale con un’aliquota media del 33,35%. A prescindere che si tratti di prodotti rimborsabili o meno, di prezzi fissi o di prezzi liberi. E guarda caso questo margine (calcolato sull’unità standard di prodotto, fasce A e C) è del 34% più alto della media europea e praticamente il doppio rispetto al Regno Unito. Da noi infatti si calcola tutto a percentuale mentre nel resto d’Europa si parte da una cifra fissa cui si aggiunge una piccola provvigione calcolata in base ai listini.

«Farmaci più liberi, prezzi più bassi»: con questo slogan la Coop nelle scorse settimane è riuscita a raccogliere ben 800 mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare depositata giusto pochi giorni fa in Parlamento dallo stesso Soldi e dai presidenti delle nove più grandi cooperative di consumo associate a Legacoop.

«Il farmaco - spiega il presidente dell’Ancc - deve poter essere acquistato con l’assistenza di un farmacista, ma in luoghi diversi rispetto a quello che è stato finora, in modo che l’apertura del mercato consenta un servizio migliore ai cittadini, aumentando i punti di vendita e anche prezzi più bassi. Il farmaco non è un qualsiasi bene di consumo, è un prodotto che va gestito con grande delicatezza, ma si può aprire il mercato per creare condizioni di concorrenza garantendo la sicurezza». I primi 30 «corner», separati dagli altri prodotti e ben visibili come vuole il decreto Bersani, saranno pronti tra settembre e ottobre, mentre per il 2007 la Coop conta di arrivare a quota 250. Medicinali da banco e senza obbligo di ricetta saranno così disponibili in tutti gli ipermercati del gruppo e nei principali supermercati.

Di qui ad allora le varie cooperative dovranno attivare i contratti coi fornitori, e soprattutto procedere con l’assunzione dei nuovi farmacisti. Almeno 250, uno per ogni punto vendita come prevede la nuova legge. Anche se non è escluso che le strutture più grandi arrivino a impiegarne due o tre. Tra le questioni ancora da mettere a punto c’è quella relativa al loro inquadramento. «Stiamo studiando sia il contratto delle farmacie private sia quello delle farmacie pubbliche - spiega Soldi -. Più o meno le condizioni saranno quelle».

Mentre la grande macchina della Coop ingrana la quarta, a Vicenza, c’è già chi da una settimana a questa parte ha iniziato a vendere Aspirina, Tachipirina, Moment, Benagol e un altro centinaio di prodotti a prezzi ribassati del 20%. Succede in un supermercato della catena Emisfero del gruppo Unicomm (presente nel Nord Est e in Emilia Romagna anche con le insegne Famila e A&O) dove dal 2001 è presente un punto vendita gestito da una società di parafarmacia e benessere, la Helty srl.

Se andrà tutto bene, come i suoi titolari prevedono, entro agosto l’esperienza sarà allargata ad altri sei punti vendita. I risultati dei primi giorni sono definiti «buoni» dal direttore commerciale della Unicomm, Carlo Alberto Buttarelli. «Anche perché - precisa - a differenza della farmacia facciamo orario continuato e questo, sommato a un discreto risparmio, incontra i favori della clientela». Anche per loro è una scommessa: se il business ingrana sono pronti a estenderlo a buona parte degli altri 200 punti vendita del gruppo. Lo stesso vale per gli altri giganti della grande distribuzione, a cominciare da quelli stranieri che dominano il nostro mercato: Auchan, Carrefour, Leclerc e tutti gli altri.
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