Impressioni sull'Irlanda

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Pgmasse
00mercoledì 25 agosto 2004 16:43
Ciao a tutti,

riporto (col consenso dell'autore) da "Italians", rubrica del Corriere della Sera curata da Beppe Severgnini, una serie di impressioni sull'Isola di Smeraldo.

Ciao,
Piergiorgio

un nostalgico di irlanda che pero' venerdi' parte (finalmente) per una settimana di vacanza al sole+mare: Valencia e Costa blanca arrivooo

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Vacanze in Irlanda

Ciao Beppe,
vi avevo inviato una lettera (2 luglio) in cui vi chiedevo lumi sulle vacanze e vi promettevo, in cambio della pubblicazione, un resoconto dettagliato. Mantengo la promessa: sono stato in Irlanda. Immaginate un Paese dove quando siete in giro con la mappa si fermano a domandarti: «do you need any help»? Un Paese dove quando stai tentando di uscire da Dublino con la macchina noleggiata e la guida a destra ti fa andare in pappa le sinapsi, se chiedi informazioni a un automobilista questo non solo te le dà, ma addirittura ti fa fermare, tira fuori la cartina e ti spiega quale strada prendere. Un Paese dove puoi trovare le pecore che pascolano quasi sul mare, dove le spiagge sono verdi d'erba e le Cliffs of Moher si gettano a strapiombo nell'oceano. Un Paese dove ci sono quattro stagioni in un giorno: pioggia, sole, vento, nuvoloni spessi, pioggia e a sorpresa ancora il sole. Un Paese dove la gente è tosta, orgogliosa di sé e della propria indipendenza, nazionalista ma di quel nazionalismo positivo e non spocchioso. Un Paese in cui oltre all'inglese, lingua introdotta a forza dai colonizzatori inglesi, c'è anche il gaelico, e tutti i cartelli stradali sono in doppia lingua. Un Pese dove la Guinness, o sublime liquido nero come lo chiamava Joyce, è come la Ferrari in Italia e dove anche chi non ama la birra si trova a berne almeno (almeno) due al giorno e la prima frase che memorizza è «Can I have a pint of Guinness, please?». Un Paese in cui le insegne dei negozi sono di mille colori, quasi a voler contrastare il grigiore del tempo. Un Paese in cui se a mezzanotte ti sei perduto in aperta campagna e bussi a una porta qualsiasi, esce una simpatica signora, ti dà le indicazioni, ti domanda se hai mangiato e ancora prima che tu risponda ti dà anche un pacchetto di biscotti. E per finire un Paese in cui, se a mezzanotte ti trovi contromano sull'O'Connell Bridge in piena Dublino, i guidatori che vengono dall'altra parte non suonano ma sorridono divertiti pensando «Ecco l'ennesimo turista».
Ciao

Alessandro Nodari, alessandro.nodari@tin.it
ouzigoin
00sabato 4 settembre 2004 00:05
Sei arrivato in Irlanda passando da Amsterdam dove non hai saputo direi proprio di no?

Dipingi una cosa a tratti reale, ma comunque conferma la tesi del turista si irlandiano no.

Cominci a capire le cose secondo me dopo 3 mesi.

Prima hai perplessità, dopo però tutto diventa più chiaro.

Al contrario della birra.
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