Posto e condivido ogni parola della mia amica Maria
Maria Bonafede, moderatore della Tavola Valdese, ha partecipato alle esequie laiche di Piergiorgio Welby in piazza Don Bosco a Roma.
Durante il funerale civile di Piergiorgio Welby, Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese, ha dichiarato: "Partecipiamo a questo funerale con spirito di solidarietà umana e cristiana. Ho voluto esprimere alla madre di Piero Welby la nostra vicinanza, così come a tutti gli amici e a quanti, come noi (NdR: La Tavola Valdese aveva dato piena adesione alle veglie 'con e per Welby' tenutesi nelle ultime due settimane, per iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni), hanno condiviso la capacità di lottare e di sperare di Piergiorgio."
Ha poi aggiunto: "Cristianamente, non comprendiamo l'indisponibilità del vicariato cattolico di Roma a celebrare un funerale cristiano per Welby. Crediamo infatti - come cristiani evangelici, che la Parola della Grazia e dell'Amore di Dio possa essere annunciata di fronte ad ogni morte".
Maria Bonafede aveva già rilasciato, in occasione della morte di Piergiorgio, la seguente dichiarazione: "Sono sollevata dalla conclusione della vicenda di Welby che, oggi, ha finito di soffrire e di subire la violenza dell'accanimento terapeutico e di una legislazione che non riconosce il diritto alla dignità della persona anche nel punto di morte". Come cristiana esprimo la mia fraterna compassione per un uomo che, laicamente, ha voluto aprire un caso a beneficio di quanti altri si trovano nella sua condizione. Come ho già fatto in occasione della veglia del 16 dicembre, esprimo la mia solidarietà a chi lo ha assistito e accompagnato in questi giorni difficili. Come moderatore della Tavola valdese e come cittadina italiana, oggi mi sento ancora più impegnata, nella mia chiesa e nella società italiana, a promuovere un dibattito etico, culturale e politico sul testamento biologico. Al tempo stesso questa tristissima vicenda ci dice quanto sia importante riaffermare il carattere laico dello Stato; uno Stato che approva le sue leggi nell'interesse generale dei suoi cittadini e non dei vertici di una particolare confessione religiosa".