Gli Italiani e la lingua Inglese

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Antongiu
00venerdì 29 agosto 2008 09:11
prendo spunto da questo articolo ITALIANI BOCCIATI IN INGLESE, per aprire una discussione sul livello d'inglese medio di noi Italiani e per capire come migliorarlo.

In generale anche io avevo notato che rispetto a tanti paesi europei (e non), il nostro Inglese medio e' davvero messo male. Non mi paragono agli svedesi, olandesi e ad altri popoli del nord europa perche' essi usano l'idioma di oxford quasi come prima lingua, ma quando poi mi trovo a che fare con polacchi, cechi o anche russi, vedo che sono messi meglio di tante persone italiane che ho conosciuto in questi anni.
Quali sono i motivi? la scuola che e' deficitaria? la poca voglia di studiare? la poca voglia di adattarsi ai costumi stranieri?
Lavorando anche in Italia in questo periodo ho visto che anche l'Inglese di certi dirigenti a livelli alti e' a dir poco penoso...secondo voi come mai? non parliamo dei politici...

Fortunatamente ci sono i Francesi che ci fanno sentire meglio dato che forse stanno peggio di noi [SM=g27828]
ekil74
00venerdì 29 agosto 2008 09:38
Il mio inglese parlato credo sia di bassa qualita'... almeno a vedere come mi guardano i miei colleghi quando inizio a fare un discorso piu' lungo di 5 parole :P Pero' scritto e' molto buono.

Mi sa che devo uscire con piu' irlandesi/inglesi la sera :P
pycos
00venerdì 29 agosto 2008 11:54
Quello di cui parla l'articolo è l'inglese dell'italiano medio che vive in Italia... e su questo che dire?

Ricordo a scuola il mio prof. era un laureato in giurisprudenza che aveva imparato l'inglese da autodidatta...(Era anziano, quindi quando ha cominciato a insegnare c'era carenza di candidati), e il suo era un misto di inglese con dialetto siculo, la pronuncia decisamente sicula sia nella cadenza che nei fonemi... Le uniche regole di grammatica spiegate sono state la forma interrogativa e negativa... e Basta! Ogni lezione ci dava una traduzione da fare e nulla più!

Nell'altro corso, al liceo c'era un prof. molto bravo, che fra l'altro faceva anche traduzioni per importanti case editrici...ma lui diceva che così come erano impostati i programmi ministeriali, era impossibile lavorare...

Credo che per diffondere l'inglese o una lingua straniera in una nazione, ci vogliono insegnanti madrelingua fin dalle elementari e per lungo tempo... Una ragazza che stava con me all'università, aveva frequentato fin dalle elementari una scuola privata (Per pariolini)internazionale... e quando usciva o si trovava con noi con qualche ex compagna, istintivamente parlava in francese...

Parlando con ragazzi russi, mi dicevano che per loro imparare una lingua equivale a una nuova prospettiva di vita, e gli stimoli sono diversi... per cui anche l'impegno... e questo porta nei loro paesi un interesse generale che offre anche altre possibilità...
Nella parte della Sicilia dove sono nato, per esempio, credo che per trovare anche una scuola privata d'inglese bisogna andare a Palermo... e sulla validità non garantirei...
Quest'estate, ho assistito ad un incontro giù con una persona che usava i contributi europei per fare corsi di formazione per operatori turisici... mi sono permesso di dire: "Perché non organizzi un corso con un lettore madrelingua inglese?" la risposta è stata: "Che c'entra?"... e dopo venti minuti avevo già il biglietto per Londra... [SM=g27828]

Sugli italiani che ho incontrato a Dublino, distinguerei caso per caso...
Il problema generale è che si crede di venire a Dublino o altrove e imparare l'inglese in cinque sei mesi, e soprattutto pensare che è sufficiente "stare" a Dublino per imparare, senza fare nessuno sforzo...
ollivander
00venerdì 29 agosto 2008 13:01
l'articolo ha centrato il problema.
il modo in cui viene insegnato l'inglese in italia e' raccapricciante e non e' assolutamente finalizzato all'apprendimento della lingua e allo sviluppo di capacita' di interazione.

come dice vito, molti prof si limitano a farti fare la traduzione, un po' come se si stesse studiando latino, peccato che l'inglese nn sia proprio una lingua morta.
nei casi migliori trovi il prof che ti bombarda di letteratura e allora esci dal liceo con il tuo bell'8, conoscendo a memoria tutti i titoli delle tragedie di shakespeare, e basta!

poi visto che al liceo eri tanto bravo, decidi di andare a fare lingue. ti iscrivi e scopri che quei 10 minuti ogni 2/3 mesi ti viene chiesto di parlare inglese. nn lo sai assolutamente fare, ma nn c'e problema, se il prof ti vede in laboratorio audiovisivo e tu nn manchi mai a una lezione quei 10 min passeranno lisci come l'olio.

la tesi naturalmente (visto che siamo in italia!) la scrivi in italiano. in inglese al massimo ci butti dentro quelle citazioni che puoi legittimamente scopiazzarti qua e la.

questa non e' stata la mia formazione, ma avrebbe tranquillamente potuto esserlo se nn fosse che le condizioni economico-familiari mi hanno permesso di fare prolungati soggiorni all'estero prima della laurea.

l'inglese andrebbe insegnato dalle elementari. in maniera molto semplice. All'asilo (ha fatto una scuola privata) ci facevano fare vocabolario. L'insegnate ci mostrava delle carte e noi dovevamo indovinare il nome di quello che era indicato. Alle elementari si inizia con le frasi semplici e le si portano avanti fino alla quinta. Gia' questo sarebbe un bel bagaglietto di partenza considerata la facilita' di apprendimento dei bambini a quell'eta'.

Dalle medie si comincia con i costrutti e la grammatica e se ne intensifica lo studio per tutti e 3 gli anni.

Al liceo si dovrebbe arrivare essendo gia' in grado di leggere e capire in inglese. A quel punto si potrebbe affiancare allo studio della lingua una panoramica letteraria, propeduetica a quelli che poi potrebbero essere i vari sbocchi universitari. Inutile dire che l'inglese studiato allo scientifico dovrebbe essere diverso da quello dell'istituto tecnico e cosi' via.

All'universita' le lauree in lingue dovrebbero prevedere corsi di letteratura in lingua e nn in italiano come viene fatto.
Le ore dedicate all'apprendimento della lingua sono una manciata rispetto a quelle dedicate a tutte le altre materie in italiano!!!!

Per nn parlare del fatto che anche la preparazione letteraria che viene impartita e' di scarsissima qualita'.
Le uniche boccate di aria fresca vengono dagli studenti erasmus che tornando dall'estero portano argomenti di tesi decisamente nuovi rispetto al solito trito che i baronetti di turno propinano.

Da questo discorso vanno escluse le scuole interpreti e traduttori, che allo stato attuale sono le uniche ancora in grado di fornire una solida formazione linguistica.

In sostanza, in italia chi sa l'inglese a un certo livello deve anche avere i soldi per poterselo permettere.
Poi ci sono i geni, ma quelli sono un caso ancor meno diffuso delle giuste condizioni familiari.
montsegur
00venerdì 29 agosto 2008 14:12
aggiungerei un elemento... secondo me non dipende solo da come l'inglese è insegnato nelle nostre scuole (mediamente) ma anche una certa attitudine.
di fondo l'italiano medio (consentitemi l'assoluta generalizzazione) pensa "tanto alla fine mi capiscono... sono italiano, sono simpatico a tutti, alla fine la sfango comunque..."
in generale abbiamo un problema di cadenza (non solo noi ovviamente... forse solo spagnoli e francesi sono peggio di noi per questo).
io ora sto lavorando in una scuola di inglese (business english)... quando ci sono gli italiani (il 90% dei partecipanti sono tedeschi/francese) tutti sono deliziati: come è simpatico/a, ecc... da parte degli italiani sforzi a migliorare la cadenza: 0
anche per me la cadenza è il problema principale.
credo di parlare e scrivere abbastanza bene. ma la cadenza è forte e faccio davvero fatica a correggerla.
gdbjoe
00venerdì 29 agosto 2008 14:51

Una nostra grossissima pecca, e grossa differenza dal nord europa, dove appunto l'inglese e' ben parlato, e' l'assoluta mancanza di programmi televisivi in lingua inglese.

Tutte le televisioni scandinave mandano le schifezze americane tutte in lingua originale e sottotitolate in lingua madre, la gente ha sicuramente piu' modo di praticar la lingua. E lo fanno da tempi immemori.

Da noi tutto si doppia, e guai a non farlo, questa secondo me e' una grandissima ca##ata, solo recentemente sono arrivati i dvd in doppia lingua e sottotitoli, ma comunque la cosa e' volontaria, e la maggior parte delle persone ha voglia di capire il film, non star dietro alla lingua parlata.

Altro problema e' anche trovare ambienti dove parlare inglese "full immersion" e possibilmente con madrelingua. Prima di decidere di venir quassu' mi ero fatto un giro delle 2 o 3 piu' scuole d'inglese, ed ero rimasto deluso dal metodo di apprendimento che non prevedeva questo. Laboratori audio/visivi a gogo', ma se volevi qualcosa live costava a parte ed era opzionale.

gdbjoe
00venerdì 29 agosto 2008 15:02
Re:
Antongiu, 8/29/2008 9:11 AM:

non parliamo dei politici...



Frattini parla abbastanza bene, spero per lui che non sia l'unica cosa buona che sappia fare.

Per chi se le e' persa, una recente intervista fattagli dalla BBC dove gli son girate un po' le balle.
www.youtube.com/watch?v=TGYJHCt5yBQ

L'originale sembra non essere piu' disponibile, ho trovato solo questo link con un RealAudio:
news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/hardtalk/7554482.stm

ollivander
00venerdì 29 agosto 2008 15:14
avesse parlato cosi' anche rutelli quando sponsorizzava l'italia...

comunque ora nn e' che parlare una lingua significhi dover diventare bilingui.
conosco una marea di gente che parla perfettamente inglese eppure ha mantenuto la sua cadenza e un chiaro accento italico. cio' nn toglie che siano perfettamente comprensibili e fluent, un po' funny magari si [SM=g27824]
Antongiu
00venerdì 29 agosto 2008 16:00
Re:
le mie esperienze con l'Inglese sono state abbastanza significative di cosa non va in Italia.
Alle scuole medie lo studiavo solo perche' volevo tradurre le canzoni degli U2 e poi perche' le lingue mi sono sempre piaciute; al ginnasio l'Inglese era previsto solo per i primi 2 anni, poi niente fino all'Universita', dove era possibile studiare 3 lingue: Inglese Francese e Spagnolo.
Io ho scelto l'Inglese perche' il docente era un grande, insomma uno che ha scritto un dizionario intero di Inglese per la Garzanti (pubblicato poi anche con la Repubblica) mi dava l'idea che 'qualcosina' poteva insegnarmela. Chiaramente c'era bisogno di frequentare, fare gli esercizi insieme, alzarsi e leggere di fronte ad altri 100 studenti, bisognava studiare su 3 libri e capire come funzionava la NY stock exchange e quella di Londra, quindi l'impegno da metterci era un bel po' e il voto finale tutta'ltro che scontato.
Ed infatti tutti i miei colleghi sceglievano Spagnolo, perche' e' simile all'italiano, la prof era mezza 'abbonata' con il cervello, lo studiavi 2 settimane e prendevi 30, la frequenza era obbligatoria ma i colleghi potevano mettere la firma di presenza per gli assenti, tanto in un aula stracolma di 500 studenti mica andavano a fare l'appello?
ora vorrei sapere quanti di quei 500 stanno usando lo Spagnolo e quanti invece dovrebbero sapere l'Inglese e sanno solo dire ai spic inglisc!

insomma, il solito mix italiano, l'education fa schifo ma anche noi ci mettiamo del nostro.


pycos
00venerdì 29 agosto 2008 18:19
Re: Re:
Antongiu, 29/08/2008 16.00:


insomma, il solito mix italiano, l'education fa schifo ma anche noi ci mettiamo del nostro.

... aggiungerei che un altro elemento del mix è un senso di onnipotenza e autosufficienza nei confronti delle altre nazioni... molto spesso mi capita di sentire che siamo i "migliori" sotto diversi punti di vista e la conseguenza spesso è "non serve confrontarsi"...


=Donegal=
00sabato 30 agosto 2008 12:57
Re:
Antongiu, 8/29/2008 9:11 AM:

prendo spunto da questo articolo ITALIANI BOCCIATI IN INGLESE, per aprire una discussione sul livello d'inglese medio di noi Italiani e per capire come migliorarlo.

In generale anche io avevo notato che rispetto a tanti paesi europei (e non), il nostro Inglese medio e' davvero messo male. Non mi paragono agli svedesi, olandesi e ad altri popoli del nord europa perche' essi usano l'idioma di oxford quasi come prima lingua, ma quando poi mi trovo a che fare con polacchi, cechi o anche russi, vedo che sono messi meglio di tante persone italiane che ho conosciuto in questi anni.
Quali sono i motivi? la scuola che e' deficitaria? la poca voglia di studiare? la poca voglia di adattarsi ai costumi stranieri?
Lavorando anche in Italia in questo periodo ho visto che anche l'Inglese di certi dirigenti a livelli alti e' a dir poco penoso...secondo voi come mai? non parliamo dei politici...

Fortunatamente ci sono i Francesi che ci fanno sentire meglio dato che forse stanno peggio di noi [SM=g27828]



Per quanto riguarda le persone dell'Est va detto però che hanno una particolare predisposizione per le lingue, per cui le imparano più facilmente di chiunque altro, forse perchè la loro lingua è particolarmente complessa e con una grande varietà di suoni.
Sono capaci di andare in un paese partendo da zero e di parlare decentemente la lingua dopo 1 mese.
I francesi non sono mai riuscito a capire quanto non conoscano l'inglese e quanto cerchino di non parlarlo...
@Pycos: verissimo che gli insegnanti siano mediamente scarsi (quanti sanno parlare bene la lingua che insegnano?) e non sappiano insegnare, iniziando dal fatto che secondo me chi insegna lingue non dovrebbe mai parlare in Italiano. Si, l'ideale sarebbero insegnanti madrelingua... ma dove li trovi? Chi è che che dall'Inghilterra o dalla Germania viene a fare l'insegnante in Italia pagato con due bruscolini?
@Ollivander: a proposito di come viene insegnato l'inglese all'università, so di persone che hanno dovuto insistere per poter fare almeno un pezzo di discussione della tesi in lingua... no comment!
L'inglese alle elementari credo ci sia già, mi chiedo come venga insegnato... tutto il resto di quello che scrivi è giusto, suppongo siano i metodi che usano gli scandinavi, gli olandesi e i tedeschi. Ma da noi penso sia fantascienza.
=Donegal=
00sabato 30 agosto 2008 13:15
Re:
gdbjoe, 8/29/2008 2:51 PM:


Una nostra grossissima pecca, e grossa differenza dal nord europa, dove appunto l'inglese e' ben parlato, e' l'assoluta mancanza di programmi televisivi in lingua inglese.

Tutte le televisioni scandinave mandano le schifezze americane tutte in lingua originale e sottotitolate in lingua madre, la gente ha sicuramente piu' modo di praticar la lingua. E lo fanno da tempi immemori.

Da noi tutto si doppia, e guai a non farlo, questa secondo me e' una grandissima ca##ata, solo recentemente sono arrivati i dvd in doppia lingua e sottotitoli, ma comunque la cosa e' volontaria, e la maggior parte delle persone ha voglia di capire il film, non star dietro alla lingua parlata.




Ti dirò... a me il film non doppiato, al limite con i sottotitoli (anche in italiano, se non è un film inglese) non dispiace affatto.
Altra cosa che da noi manca, sono i cinema con film in lingua originale. A Roma saranno un paio... e parliamo di Roma!
A proposito dei politici, uno che ha fatto grandi progressi è baffetto D'Alema. Un po' di tempo fa alla radio hanno fatto sentire come parlava inglese quando era premier e come lo parlava quando era ministro degli esteri, c'era un abisso... scolastico nel primo caso, fluente nel secondo.
=Donegal=
00sabato 30 agosto 2008 14:04
Re: Re:
Antongiu, 8/29/2008 4:00 PM:

le mie esperienze con l'Inglese sono state abbastanza significative di cosa non va in Italia.
Alle scuole medie lo studiavo solo perche' volevo tradurre le canzoni degli U2 e poi perche' le lingue mi sono sempre piaciute; al ginnasio l'Inglese era previsto solo per i primi 2 anni, poi niente fino all'Universita', dove era possibile studiare 3 lingue: Inglese Francese e Spagnolo.
Io ho scelto l'Inglese perche' il docente era un grande, insomma uno che ha scritto un dizionario intero di Inglese per la Garzanti (pubblicato poi anche con la Repubblica) mi dava l'idea che 'qualcosina' poteva insegnarmela. Chiaramente c'era bisogno di frequentare, fare gli esercizi insieme, alzarsi e leggere di fronte ad altri 100 studenti, bisognava studiare su 3 libri e capire come funzionava la NY stock exchange e quella di Londra, quindi l'impegno da metterci era un bel po' e il voto finale tutta'ltro che scontato.
Ed infatti tutti i miei colleghi sceglievano Spagnolo, perche' e' simile all'italiano, la prof era mezza 'abbonata' con il cervello, lo studiavi 2 settimane e prendevi 30, la frequenza era obbligatoria ma i colleghi potevano mettere la firma di presenza per gli assenti, tanto in un aula stracolma di 500 studenti mica andavano a fare l'appello?
ora vorrei sapere quanti di quei 500 stanno usando lo Spagnolo e quanti invece dovrebbero sapere l'Inglese e sanno solo dire ai spic inglisc!

insomma, il solito mix italiano, l'education fa schifo ma anche noi ci mettiamo del nostro.




Il tuo è stato sicuramente un caso fortunato [SM=g27814]
Io non ho fatto l'esame di inglese all'università perchè lo hanno messo quando ormai avevo quasi finito.
Non si trattava comunque di un esame vero e proprio ma di una idoneità senza voto, per ottenere la quale bastava leggere un libro e fare un esame di mezz'ora.
Certo i tuoi colleghi non sono stati furbi, visto che il corso di inglese era fatto bene, però il funzionamento dell'università, che invita a studiare per passare gli esami piuttosto che per imparare (che spesso non è sufficiente per fare l'esame), non fa altro che incoraggiare certi comportamenti.
pycos
00domenica 31 agosto 2008 21:09
Re: Re:
=Donegal=, 30/08/2008 12.57:


Sono capaci di andare in un paese partendo da zero e di parlare decentemente la lingua dopo 1 mese.



... scusami ma questa è una gran cavolata... di russi e gente dell'est ne ho vista parecchia nella mia vita... è vero che le loro lingue sono più ricche di fonemi e riescono ad apprendere più velocemente, ma una persona che impari decentemente una lingua in un mese se esiste è un caso unico, ed eventualmente da essere preso sotto esame per fattori che vanno al di là della radice etnica...

=Donegal=, 30/08/2008 12.57:

@Pycos: verissimo che gli insegnanti siano mediamente scarsi (quanti sanno parlare bene la lingua che insegnano?) e non sappiano insegnare, iniziando dal fatto che secondo me chi insegna lingue non dovrebbe mai parlare in Italiano. Si, l'ideale sarebbero insegnanti madrelingua... ma dove li trovi? Chi è che che dall'Inghilterra o dalla Germania viene a fare l'insegnante in Italia pagato con due bruscolini?

non ho detto che gli insegnanti siano mediamente scarsi... ho parlato di un mio caso specifico, e di un altro che considerava i programmi ministeriali inadeguati... è un'altra cosa...


Riguardo agli insegnanti madrelingua, quello che dici tu credo sia una cosa normale... Pagarli adeguatamente! Paghiamo fior di milioni consulenti, dirigenti ministeriali etc., non vedo perché non dare a un laureato di certo profilo di una università straniera il prezzo dovuto per una sua prestazione!


=Donegal=
00domenica 31 agosto 2008 21:55
Re: Re: Re:
pycos, 8/31/2008 9:09 PM:


... scusami ma questa è una gran cavolata... di russi e gente dell'est ne ho vista parecchia nella mia vita... è vero che le loro lingue sono più ricche di fonemi e riescono ad apprendere più velocemente, ma una persona che impari decentemente una lingua in un mese se esiste è un caso unico, ed eventualmente da essere preso sotto esame per fattori che vanno al di là della radice etnica...



Decentemente sempre in senso relativo... in un mese non impari una lingua, però riescono già a parlare molto meglio di come farebbe un qualsiasi altro straniero.
E' chiaro poi che per imparare veramente la lingua serve molto più tempo.

pycos, 8/31/2008 9:09 PM:


non ho detto che gli insegnanti siano mediamente scarsi... ho parlato di un mio caso specifico, e di un altro che considerava i programmi ministeriali inadeguati... è un'altra cosa...



Il caso del tuo insegnante è un caso limite, non so nemmeno se sia più possibile insegnare una lingua senza una laurea specifica, però vedendo le mie esperienze e quelle dei miei amici, nonchè sentendo qualche amico insegnante le esperienze positive non sono così frequenti.
Certo è anche vero che la lingua è relegata a quelle pochissime ore settimanali...

pycos, 8/31/2008 9:09 PM:


Riguardo agli insegnanti madrelingua, quello che dici tu credo sia una cosa normale... Pagarli adeguatamente! Paghiamo fior di milioni consulenti, dirigenti ministeriali etc., non vedo perché non dare a un laureato di certo profilo di una università straniera il prezzo dovuto per una sua prestazione!



In linea di principio hai ragione... però se i superconsulenti e i dirigenti sono strapagati e per l'università i soldi non ci sono evidentemente fa comodo così...
pycos
00domenica 31 agosto 2008 22:21
penso da parecchio tempo che limitare (limitando anche in maniera indiretta) il confronto con le altre nazioni faceva comodo ai vari potentati italiani che potevano raccontare balle a tutti i livelli più comodamente...
=Donegal=
00domenica 31 agosto 2008 22:42
Re:
pycos, 8/31/2008 10:21 PM:

penso da parecchio tempo che limitare (limitando anche in maniera indiretta) il confronto con le altre nazioni faceva comodo ai vari potentati italiani che potevano raccontare balle a tutti i livelli più comodamente...



Sono al 100% d'accordo con te.
Pensa a quanto raccontavano la favoletta che negli altri paesi europei gli stipendi erano più alti perchè la vita costava di più.
Poi è arrivato l'euro e si è scoperto che il latte in Germania lo paghi la metà che in Italia.
Shamrock80
00lunedì 1 settembre 2008 00:42
ahi, le lingue..
Ciao ragazzi
questo discorso mi ha sempre interessato molto,essendo un'appassionata di lingue straniere,e come dico sempre,secondo me per imparare le lingue,un po bisogna essere portati...
un pò come nello sport,se nasci ciofeca,c'è poco da fare,raramente diventerai un atleta...

Detto ciò,secondo la mia esperienza,i motivi principali sono quelli che alcuni di voi hanno gia elencato:

- come dice giustamente Ollivander,perfino alle Università di Lingua,gli esami e le tesi vengono discusse IN ITALIANO!!
E' capitato personalmente anche a me,che non ho mai creduto nell'Università (Italiana,quanto meno) e dopo nemmeno 6 mesi di "Mediazione Linguistica" mi sono dovuta dare ragione: ero l'unica del mio gruppo ad aver letto i libri richiesti per l'esame (Jane Austen) in lingua originale,e perfino l'Inglese della ns insegnante era pessimo..
Inoltre,per fortuna adesso le cose stanno cambiando,ma una volta si cominciava a studiare lingue straniere solo alle Medie,mentre è scientificamente provato che l'età migliore per imparare ed apprendere qualsiasi nozione,e specialmente una lingua,è proprio quella dell'infanzia: sono completamente daccordo infatti,che l'Inglese venga insegnato gia all'Asilo. Si impara,divertendo,e ci si abitua ad altre lingue,familiarizzando con altre culture.
(Io ho avuto la fortuna di cominciare Inglese quando avevo 10 anni,e devo dire che già li,per me era nata una passione).

- Concordo pientamente con Gbdjoe,sul fatto che un altro motivo fondamentale,è quello dei film in lingua originale.Nei Paesi Scandinavi,tutti i film sono in lingua originale,anche al cinema,con sottotitoli. Per questo,se andate in Norvegia,chiunque vi saprà parlare in Inglese,anche i bimbi e gli anziani,cosa che trovo fantastica!

- come dice Donegal,è vero che le persone nell'Est Europa sono predisposte e portate alle lingue straniere,specialmente i Rumeni,o anche gli Albanesi,avete fatto caso con quanta velocità imparano l'Italiano,semplicemente guardando la TV italiana??
Un altro motivo per gli Italiani,è che fino a poco tempo fa,a scuola si insegnava il FRANCESE come lingua straniera (chiedete ai vostri genitori) e l'Inglese è stato introdotto solo recentemente...
Comunque secondo me i bambini di adesso,che gia lo studiano all'Asilo,tra 10 anni parleranno un Inglese assolutamente senza problemi,anche grazie ad Internet,chat,forum e amicizie online,e all'utilizzo di computer,cellulari etc.con istruzioni in Inglese!

In ogni caso,dai bisogna ammettere che gli Italiani non sono i peggiori [SM=x145459]
come detto,per fortuna ci sono sempre i Francesi,i Cinesi etc... [SM=x145509]
Tameko
00lunedì 1 settembre 2008 15:04
Esco fuori dal coro per dire che sono uno dei pochi fortunati graziati dal sistema scolastico italiano.

O meglio, non dal sistema ma da una persona: la mia prof d'inglese alle superiori.

Forse un po' fredda e distaccata, sicuramente esigente e stretta nei voti, ma certamente brava e preparata.
In Irlanda poi ho costruito di mio, ma le fondamenta solide (e parlo della grammatica) me le ha date la mia prof, che l'anno scorso in Italia sono andato a trovare a scuola per ringraziarla dopo 10 anni per il buon lavoro fatto.
Avete mai sentito parlare qualcuno che sta "migliorando" l'inglese ed e' in grado di fare qualche discorso, senza avere le basi grammaticali?
Io si', e vi assicuro che il risultato e' qualcosa tra il comico e il pietoso-penoso, con una fusione di passato-presente-futuro che non ti fa capire se l'azione e' gia' stata fatta o no.

Concordo comunque sul fatto che in Italia mediamente l'insegnamento dell'inglese sia molto scadente (anche gli spagnoli pero' se la passano male).

E concordo infine sul fatto che all'est l'inglese lo imparano molto meglio. Ehi, ma vi rendete conto di quanto lo sanno bene i polacchi? Eppure, fino a non tanti anni fa, erano costretti a studiare russo, mentre noi eravamo nell'orbita di mamma America e quindi presunti conoscitori dell'inglese.
Ho avuto modo di ascoltare una ragazza della Moldova parlare in un discreto italiano imparato chissa' come, senza che fosse mai stata in Italia.
E conosco anche diversi polacchi che sanno l'italiano o lo stanno studiando.

Noi invece... noi speriamo che ce la caviamo e lez trai tu spich in inglisc.
montsegur
00lunedì 1 settembre 2008 15:11
è vero che si può parlare un buon inglese pur mantenendo la propria cadenza originaria. però questo è aspetto estremamente importante per favorire la comprensione degli altri. può succedere che si dica la frase in modo corretto o con un minimo di errori ma la cadenza non agevola la comprensione.
dove lavoro io (scuola di bussiness english prevalentemente con partcipanti tedeschi e francesi) gli insegnanti sottolineano molto l'importanza di facilitare chi ci ascolta.

quanl è l'obiettivo di una buona comunicazione: dire la frase giusta o farsi capire?

ovviamente l'ambizione è ottenere entrambi. ma in una fase intermedia farsi capire è un buon obiettivo.

Tameko
00lunedì 1 settembre 2008 15:38
Montsegur, scusa se mi permetto, ma credo tu ti faccia troppi problemi.

Il mio inglese non e' certo a livello di un madrelingua, ma e' stato definito fluent da loro.
Se un irlandese lo considera fluent, allora lo e' anche per me, e lo scrivo nel curriculum.

E ti assicuro, che si sente che sono italiano non appena apro bocca.
Dall'accento (gli italiani possono pure riconoscere il mio accento romagnolo quando parlo inglisc), alla cadenza, al mio italianissimo gesticolare, tutto fa di me un Italian che parla inglese con forte accento italiano.
Lo parla bene magari, ma con un accento che gli fara' sempre compagnia (e a me non dispiace).

Ebbene, in oltre 3 anni di permanenza ricordo a malapena 2 casi in cui qualcuno non mi riusciva a capire (e uno dei due non era madrelingua).

Non preoccuparti del tuo accento e della tua cadenza: se quando parli ti capiscono sei a posto.

Unltima cosa: sembra una stronzata, ma vi assicuro che chattare in inglese puo' aiutare tanto, perche' ti predispone a fare la cosa piu' importante di tutte: pensare in inglese.
montsegur
00lunedì 1 settembre 2008 16:17
non intendevo dire che se si ha un forte accento della madre lingua non si può dire che si è fluent.
è normale che si riconosca il paese di origine. quando uno straniero parla italiano, anche se lo parla perfettamente, si riconosce che è straniero. questo va benissimo. anzi l'accento spesos è "carino".

quel che intendo dire è che la cadenza, l'accento, spesso condiziona la comprensione e la facilità di dialogo. faccio un esempio specifico, se ascolto un francese parlare in inglese con un forte accento francese la mia capacità di comprensione sarà ostacolata da due fattore:
- sto ascoltando in inglese e cercando di comprendere in inglse
- devo fare una doppia traduzione: dall'accento alla lingua.

spero di essere stata più chiara.

ps. non amo chattare neanche in italiano, ma scrivere si. spesso scrivo email in inglese.
=Donegal=
00martedì 2 settembre 2008 11:08
Re: ahi, le lingue..
Shamrock80, 9/1/2008 12:42 AM:

Ciao ragazzi

Inoltre,per fortuna adesso le cose stanno cambiando,ma una volta si cominciava a studiare lingue straniere solo alle Medie,mentre è scientificamente provato che l'età migliore per imparare ed apprendere qualsiasi nozione,e specialmente una lingua,è proprio quella dell'infanzia: sono completamente daccordo infatti,che l'Inglese venga insegnato gia all'Asilo. Si impara,divertendo,e ci si abitua ad altre lingue,familiarizzando con altre culture.
(Io ho avuto la fortuna di cominciare Inglese quando avevo 10 anni,e devo dire che già li,per me era nata una passione).



Verissimo.

Shamrock80, 9/1/2008 12:42 AM:


Un altro motivo per gli Italiani,è che fino a poco tempo fa,a scuola si insegnava il FRANCESE come lingua straniera (chiedete ai vostri genitori) e l'Inglese è stato introdotto solo recentemente...



Però questo vale per tutti i paesi... fino a qualche decennio fa la lingua più usata, anche nella diplomazia era il francese e non l'inglese.
La differenza è che gli altri paesi sono stati veloci ad adeguarsi, mentre da noi anche solo 20 anni fa gli insegnanti di inglese non bastavano e si facevano i sorteggi per decidere che lingua si doveva imparare.
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