Re: Re:
Scritto da: Roberta g.i. 02/06/2005 9.15
... E sono ben conscia del fatto che, per quanto dolori e lutti abbia portato il fascismo nella mia famiglia, non siamo certo tra quelli che sono stati più martoriati da questa tragedia dell'umanità. Tuttavia, pensando ai miei cari e soprattutto ai milioni di morti atroci che quel periodo ha portato con sé, quando sento qualcuno parlarne con tanta leggerezza mi viene la tentazione di dimenticare d'essere una pacifista convinta. In fondo quello che si chiede è solo rispetto. Rispetto per il dolore, e soprattutto per i morti. Anche se non sono i vostri.
Roberta
Pienamente d'accordo con te Roberta, su tutto, anche se ho evidenziato solo un passo del tuo post.
Anche per la mia famiglia, il Ventennio la lasciato segni indelebili: mio padre (classe 1921) ha vissuto in pieno quel periodo, guerra compresa (era stato chiamato nel 1939 e poi l'hanno tenuto fino alla fine del 1945) e si era sempre schierato contro il fascismo. Mio nonno paterno bastonato e "curato" (sic!) con l'olio di ricino; mio zio, soldato anche lui in quel periodo e antifascista, deportato in un campo di concentramento in Germania, ma fortunatamente si è salvato (anche se è ritornato a casa che pesava 40 chili).
Non bisogna più commettere certi errori e per non commetterli bisogna che i giovani di oggi ne sappiano di più. Ricordo che in 1° media sul mio libro di storia si parlava di fascismo e 2° guerra mondiale in 3 pagine.... assurdo!
Quando mi capita guardo e riguardo documentari e film che documentano quel periodo perchè sono conscio di non saperne mai abbastanza; sono duri, sono un pugno allo stomaco, ma bisogna sapere.
Caro Ludo, dici che dobbiamo documentarci? Uhmmm... forse dovresti farlo tu.