Due pagine di Catherine Dunne su La Repubblica di oggi

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=Donegal=
00domenica 18 giugno 2006 16:25
Nell'inserto "La Domenica di Repubblica" di oggi c'è un bel pezzo di due pagine di Catherine Dunne dal titolo "Cara vecchia sporca Dublino" sui cambiamenti della città negli ultimi decenni.
E' molto interessante, per chi non fa in tempo a prenderlo oggi domani potrebbe trovarlo anche sul sito.
=Donegal=
00domenica 18 giugno 2006 23:53
Il supplemento è disponibile qui in PDF:
download.repubblica.it/pdf/domenica/2006/18062006.pdf
l'articolo si trova alle pagg 32-33
santjago
00mercoledì 21 giugno 2006 12:59
Ho letto con molta attenzione l'articolo, e devo dire che mi ha lasciato abbastanza perplesso.
Se ho trovato molto interessanti alcune considerazioni sui veri e propri stravolgimenti che hanno investito le nostre città mi ha particolarmente amareggiato la inutile e retorica vena nostalgica che placidamente avvolge tutto il testo e culmina nella frase :<< E auguro loro buona fortuna; auguro una felice permanenza nella capitale per cui nutro affetto e alla quale potrei presto, con sollievo, dire addio >>
Mi spiego.
Non mi sorprendono gli abbandoni romantici fatti da chi ha passato la vita comodamente seduto in poltrona e, con cognizione di causa o meno, elabora teorie ricette per l'eterna felicità. Ma quando esclamazioni del tipo “si stava meglio quando si stava peggio” provengono da chi ha (mi pare di aver capito) in prima persona vissuto e subito determinate situazioni di disagio non posso fare a meno di rimanere un tantino offeso. Fino a qualche anno fa si scappava per la fame e la miseria, e adesso si vuol fare lo stesso per gli “effetti collaterali della ricchezza e del benessere? (più o meno diffuso) ASSURDO!.
Io sono fra i più severi accusatori della società moderna, dei suoi vizi e dei suoi eccessi e non nascondo le mie grosse perplessità se penso a cosa tutto ciò potrà portare. Soffro anche io dei disagi e dei controsensi legati allo stile di vita nelle piccole e grandi metropoli moderne. Ma chi ha vissuto il prima ed il dopo non può rimpiangere la fame più nera perché si sente “stressato” dallo stile di vita troppo frenetico. Mi vien da pensare che forse a morire di fame erano gli altri ed allora è molto più facile essere affascinati dalla vita all'aria aperta nei campi a coltivare patate ed a farsi cullare dal lento passare delle stagioni.
O pensiamo davvero di poter avere la botte piena e la moglie ubriaca?
Pensiamo davvero che si possa avere l'automobile che ci scarrozza ovunque e l'aria pulita? Il camino acceso e niente fumo? Magari pretendiamo anche di avere carne fresca sulle nostre tavole tutti i giorni senza dover uccidere nessun animale!
Non vorrei essere frainteso, sono d accordo che molta sarda c'è ancora da fare e che sono molte le cose che proprio non vanno ma chi ha passato indenne la notte più buia non può che guardare con ottimismo il cielo grigio grigio della mattina.

P.S.
Molto bello il detto Scandinavo: "passati i cinquanta ciascuno è straniero nel proprio paese"
se ne potrebbe parlare per giorni.

[Modifica di Dubh: Scusami Santiago per la modifica, molto interessante quello che hai scritto ma se ognuno di noi inizia a cambiare il font e le dimensioni del testo per gli interventi siamo rovinati...]

[Modificato da dubh 22/06/2006 12.24]

OConnor
00venerdì 23 giugno 2006 00:26
Santjago,

Non so niente di detti scandinavi e non so se hai mai vissuto a Dublino. Non ho cinquant'anni, e se sono straniero non lo sono in patria, e mi riservo di leggere l'articolo in questione non appena la mia connessione internet mi consentira' di scaricarli, in ogni caso Dublino, nell'opinione che ne ho io, e' un'ottima occasione perduta di creare una capitale a misura d'uomo.
Dublino, parlando in termini di popolazione, e' mezza Irlanda. A me piace molto, ma molto di piu' l'altra meta', pur essendo grato a Dublino per le opportunita' avute finora. Da quando ci sono io, e non ci sono da ieri, questa citta' non ha fatto altro che peggiorare. La criminalita' e' aumentata nella mia zona fino a livelli (per l'Irlanda) allucinanti, io vengo da Taranto dove si sparano per strada in tutta tranquillita' eppure a volte ho paura a tornare a casa quando sono senza macchina. Questo, due anni fa, non succedeva. Ho ricevuto un opuscolo da un qualche politico locale che mi informava gentilmente che la criminalita' nella mia zona e' aumentata di un qualcosa tipo 70% in un paio d'anni, e le cose peggiorano di giorno in giorno. Un qualche coglione mi ha rovinato il paraurti della macchina incidendoci "wash me" con un qualche temperino, 700 euro di danni. La newsletter del mio quartiere scrive:
"There seem to have been another rise in incidents of ASB (antisocial behaviour, ndr) on the estate. Some residents are experiencing quite severe harrassment and quite a few cars have been damaged or burned out".
Per due anni ho vissuto nella stessa casa e per due anni nessuno mi ha mai toccato la macchina. Ora ho il terrore che me la brucino (con tutto che sono assicurato).
Non sono venuto in Irlanda per vivere in questa maniera barbara. Ci sono venuto per la qualita' della vita. Inutile guadagnare uno stipendio che ti consente di comprarti una bella macchina se poi qualche stronzo te la brucia. Sinceramente, ho gia' deciso di mollare Dublino per andare a vivere in qualche posto piu' civile, per ora ci resto unicamente per il lavoro che mi spiacerebbe lasciare. Mi offrissero lo stesso lavoro da un'altra parte, che so, Galway, non dico che accetterei ma uno o due pensierini ce li farei di sicuro.

AOC
clyve.50
00venerdì 23 giugno 2006 09:09
Ho letto con molto interesse l'articolo, e sto seguendo con altrettanto interese i commenti.
Premesso che non ho conosciuto direttamente né la Dublino di prima nè quella di adesso, ma mi sono sempre interessato, e che sento con la Dunne una friendship in quanto coetaneo, vorrei fare soltanto qualche osservazione.
Primo, quello della Dunne è un suo punto di vista personale sul quale si può essere o non essere d'accordo.
Secondo, nelle nostre città tra il prima e l'oggi sono passate una guerra ed almeno due generazioni, mentre là tutto è avvenuto in dieci/quindici anni.
santjago
00lunedì 26 giugno 2006 11:19
OConnor
Neanche io so molto di detti Scandinavi, ma questo non mi impedisce di apprezzare quelli che mi capita di leggere.
Vivo a Dublino da 9 mesi.
Non ho paura che mi rovinino la macchina perche io la macchina non ce l'ho.
Sono preoccupato anche io del continuo e diffuso aumento della criminalità (in tutte le città e non so fino a che punto ciò sia legato all' aumento del benessere economico) ma questo non mi fa rimpiangere tempi in cui non si aveva niente da farsi rubare o incendiare.
Eppure c'è chi aveva paura di uscire la sera anche allora.
Attendo con curiosità un tuo commento sull'articolo.
fergus
00mercoledì 17 settembre 2008 18:23
oggi una paginata su di Lei sul Corriere della Sera
=Donegal=
00mercoledì 17 settembre 2008 23:07
Re:
fergus, 9/17/2008 6:23 PM:

oggi una paginata su di Lei sul Corriere della Sera



Riesci mica a reperire l'articolo in rete?

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