Dal
Corriere della Sera
Conor Lenihan, 43 anni, è responsabile per l’Oltremare
Chirurgo salva ministro. «L’ho vista in televisione. Si operi: ha un tumore»
Irlanda, il politico ringrazia l’oncologo: «Gli devo la vita»
LONDRA—Primo piano, prime time. Stringi sul ministro. Il cameraman zooma lento. Restringe lo sfondo bianco dello studio. Piano piano, apre l’obbiettivo sulla faccia di Conor Lenihan. Il ministro parla d’immigrati, d’integrazione, dei controlli sempre più attenti che, v’assicuro, sono in atto alle frontiere, di come il Paese deve affronterà la questione, anzi ne ho già parlato col mio collega, e poi della legge che... Nel suo salotto a ovest dell’Irlanda, un anziano oncologo della clinica universitaria di Galway si sta quasi appisolando in poltrona. Che noia, questo Lenihan: uno che sta sempre in tivù. Poi, il telespettatore sgrana l’occhio. S’alza di scatto. S’incolla allo schermo, faccia su faccia. E diagnostica: «Quest'uomo ha un tumore!».
Ringrazi il medico, la telecamera, l’Auditel o il buon Dio. Ringrazi chi vuole, l’onorevole Conor Lenihan, 43 anni, tre figli, ministro irlandese per l’Oltremare, ma d’una cosa è certo: la tivù farà male a chi la guarda, ma fa benissimo a chi ci va. «Sono stato molto fortunato», riconosce Lenihan: quel primo piano nel talk show «Prime time», in onda dopocena sulla tv pubblica irlandese Rte, gli ha salvato se non la vita, almeno la faccia. Il video- chirurgo di Galway ha notato il gonfiore strano, alla mandibola sinistra di Lenihan, e non ha avuto dubbi. La mattina dopo, ha telefonato alla segreteria del ministro, a Dublino, e ha lasciato un messaggio: «Ditegli di richiamarmi. È una questione privata. Ed è urgente». Racconta Lenihan: «Avevo un tumore benigno. Dio, mi sono spaventato a morte, quando sono andato a farmi visitare. Ma ero ancora più scioccato prima, quando ho richiamato quel chirurgo per chiedergli che cosa ci fosse di tanto urgente ».
Il protagonista di questo caso di buonasanità vuole restare anonimo. Al contrario di Lenihan, navigato politico 2007 che sa quanto siano lontani i pudori d’una volta, i tumori mascherati da raffreddore dei Breznev e, conoscendo il valore anche elettorale d’una malattia, ha deciso di rendere pubblica la storia: «Così tutti capiscono l’importanza della prevenzione: vedevo quel gonfiore, ma avevo troppo lavoro e non gli davo importanza ». Ora che l’hanno operato, il tumore è stato asportato in tempo e lui sta bene. Figlio, fratello, nipote e cugino di ministri e senatori, giornalista e notabile del partito di maggioranza Fianna Fail, uomo del dialogo coi nordirlandesi di Sinn Féin, storico gaffeur che qualche mese fa s’è dovuto scusare in tv dopo avere chiamato «kebab» gli immigrati turchi, il ministro è molto popolare in Irlanda. Per uno dall’immagine e dalla lingua lunga come la sua, il dramma sarebbe stato ancora più intollerabile: rischiava un volto sfigurato per sempre, con paralisi dei nervi facciali e difficoltà di parola. Lenihan non sa più come ringraziare il telespettatore che l’ha salvato. Al buon Dio, ha riservato un fioretto: ha smesso di fumare.
Francesco Battistini