Attacchi alle truppe italiane

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paolino-BOGLANDSMAN
00giovedì 27 aprile 2006 09:08
Dal sito di Repubblica

Roma, 08 : 14

NASSIRIYA: ATTENTATO CONTRO CC, ALMENO DUE MORTI
Due carabinieri italiani sarebbero morti in un attentato avvenuto questa mattina nella zona di Nassiriya. Oltre ai morti - secondo quanto conferma lo Stato maggiore della Difesa - ci sarebbero anche numerosi feriti.


***

Roma, 08 : 55

NASSIRIYA: MORTI TRE ITALIANI E UN RUMENO, FERITO CC
Alle 8.50 ora locale (6.50 ora italiana), lungo una strada a sud ovest dell'abitato di An Nasiriyah, una pattuglia del contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del reggimento carabinieri della Msu (Multinational specilaized unit) con a bordo un ufficiale dell'esercito, quindici militari dell'arma dei carabinieri ed graduato della polizia militare rumena venivano coinvolti nell'esplosione di un ordigno posto al centro della carreggiata.
L'ufficiale dell'esercito, due sottufficiali dei carabinieri ed il caporale della polizia militare rumena sono deceduti. Un terzo sottufficiale dei carabinieri e' rimasto gravemente ferito ed attualmente si trova ricoverato presso l'ospedale da campo italiano. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e diverse pattuglie del contingente italiano che, con l'ausilio della polizia locale, hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area. Il convoglio si stava recando al Pjoc (Provincial joint operation centre, la sala operativa integrata delle forze di sicurezza della provincia) dove i militari coinvolti nell'attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attivita' di coordinamento con le forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare la natura dell'ordigno, l'origine dell'esplosione e gli eventuali responsabili. Questa l'ulteriore ricostruzione dello stato maggiore della difesa italiana.


***

Su www.repubblica.it gli aggiornamenti

gior77
00giovedì 27 aprile 2006 11:56
Inismeain
00giovedì 27 aprile 2006 14:35
Gli incidenti sul lavoro sono molto frequenti anche in Italia.
paolino-BOGLANDSMAN
00giovedì 27 aprile 2006 15:35
Oggi ho semplicemente postato la notizia.

Da domani la commenterò...
gior77
00giovedì 27 aprile 2006 16:50
anche per quel che mi riguarda, oggi nessun commento.
solo rispetto per tre connazionali che non ci sono più.

ne riparliamo nei prossimi giorni.
.:Diana:.
00giovedì 27 aprile 2006 18:55
Speriamo che dopo l'insediamento del governo Prodi i militari italiani vengano ritirati dall'Irak e queste cose non debbano più succedere (al momento si può fare solo questo).

P.S.
Corcaigh, tuo figlio è un grande [SM=g27835]
deformamentis
00venerdì 28 aprile 2006 08:27
ipocrisia ITALICA
Chiedo scusa in anticipo ai morti.

Ma, come dire, mi sono rotto il cazzo di leggere e sentire dai nostri politici e giornalai “ altre vittime del terrorismo”. L’italiano è una bella lingua l’importante è usare le parole adatte “guerra”, non si è mai trattato di una missione di pace, i militari italiani sono a Nassiriya solo è soltanto perché lì c’è la raffineria di una importante compagnia petrolifera italiana.

Mi continuo a chiedere come mai in Iraq prima si andava a fare il contrabbando di petrolio ai confini e si scambiava taniche di benzina per pezzi de sapone, mentre adesso se scannano in fila dai benzinai?

Sono stufo e stanco di sentire termini inappropriati per le cose che tutti noi vediamo.

Glia alleati bombardano e la chiamiamo “guerra preventiva al terrorismo” (tradotto aggressione ad un paese stracolmo de petrolio che visto che costa 65 dollari al barile noi ce guadagnamo na cifra), gli altri che se difendono li chiamiamo “terroristi” (tradotto me sei entrato in casa sfondando la porta, me caghi sul divano de pelle e voi che te faccio pure il the e i biscottini al burro??? Ma io te rompo il culo)

Sono profondamente addolorato per tutti quelli che ci lasciano le penne in “azioni di pace”(un termine più contraddittorio nun lo potevano trovare) ma sinceramente non li posso chiamare eroi, patrioti o come cavolo ve pare a voi.

Vi ricordo soltanto che i militari italiani sono volontari e prendono, per stare lì, molto ma molto de più di quello che prendono molti italiani che se alzano la mattina 2 ore prima dell’alba e vanno in fabbrica, e che a fine mese se non vanno alla mensa della caritas è solo e soltanto perché si vergognano della loro povertà. Credo che loro siano EROI non chi va in Guerra per molti ma molti soldi.

Scusate dello sfogo ciao.
Corcaigh
00venerdì 28 aprile 2006 12:45
Deforma.... [SM=x145489]
Inismeain
00venerdì 28 aprile 2006 14:58
Oh, meno male ci ha pensato il deforma a scrivere ciò che pensavo...avevo pure paura di passare per la solita estremista. Grazie deforma. [SM=x145489]
gior77
00venerdì 28 aprile 2006 15:18
Quello che dice Deforma è più o meno il mio stesso pensiero. Quello che intendevo dire io, era rispetto per alcune vite che non ci sono più, tutto qua.
Perchè quello che resta, sono tre italiani in un sacco, e questo comunque non è giusto.
Sono pagati, certo, e bene, ma niente in confronto alla vita.

Questa guerra è ingiusta, la guerra è ingiusta, siamo una forza militare occupante, e queste sono le conseguenze.

Chi pensa che siamo in missione di pace ... beh, mi spieghi perchè ci sono i militari armati e addestrati.
nightolo
00venerdì 28 aprile 2006 21:25
Quando un operaio cade dall'impalcatura e muore, lasciando moglie e figli da soli, nessuno fai i titoli in prima pagina.

O abbiamo un atteggiamento uguale per tutti quelli che muoiono facendo il loro lavoro, oppure meglio fare silenzio e rispettare il dolore delle famiglie.

paolino-BOGLANDSMAN
00sabato 29 aprile 2006 01:41
Re:

Scritto da: gior77 28/04/2006 15.18
Questa guerra è ingiusta, la guerra è ingiusta, siamo una forza militare occupante, e queste sono le conseguenze.

Chi pensa che siamo in missione di pace ... beh, mi spieghi perchè ci sono i militari armati e addestrati.



Quoto e sono d'accordo al 1000%
gior77
00sabato 29 aprile 2006 02:11
Re:

Scritto da: nightolo 28/04/2006 21.25
Quando un operaio cade dall'impalcatura e muore, lasciando moglie e figli da soli, nessuno fai i titoli in prima pagina.

O abbiamo un atteggiamento uguale per tutti quelli che muoiono facendo il loro lavoro, oppure meglio fare silenzio e rispettare il dolore delle famiglie.




non avremo mai un atteggiamento uguale per tutti. è pura utopia. ci sono morti che colpiscono di più, e morti che colpiscono di meno. è sempre stato così e sarà sempre così.
se dovessi far silenzio per rispettare il dolore di tutte le famiglie che perdono un affetto credo che non parlerei più per il resto della mia vita.

io ho parlato a titolo personale, ognuno è libero di pensarla come vuole. non ho voluto commentare per puro desiderio personale di starmene zitto. il che non vuol dire che altri possono dire la loro.

ranapelosa
00sabato 29 aprile 2006 11:38
c'è una differenza sostanziale nel morire per una "missione di pace" e cadere da un'impalcatura.

L'invio di soldati all'estero viene da un ordine del parlamento e a dispetto di quello che si può dire eticamente o moralmente, ciò significa che dei soldati stanno facendo qualcosa in nome dell'Italia.

Possiamo anche non essere d'accordo con la decisione di mandare i nostri soldati là ma non possono essere le nostre truppe il capro espiatorio ... si può solo recriminare sulle morti inutili e a conti fatti i bilanci negativi dovranno pesare solo sulle nostre coscienze
deformamentis
00domenica 30 aprile 2006 22:05
Re:

Scritto da: ranapelosa 29/04/2006 11.38
c'è una differenza sostanziale nel morire per una "missione di pace" e cadere da un'impalcatura.

L'invio di soldati all'estero viene da un ordine del parlamento e a dispetto di quello che si può dire eticamente o moralmente, ciò significa che dei soldati stanno facendo qualcosa in nome dell'Italia.



su questo mi duspiace ma non sono daccordo, sono li non in nome dell'Italia ma per gli sporchi interessi di qualcuno che dell'Italia se ne strafotte altamente.

Scritto da: ranapelosa 29/04/2006 11.38

Possiamo anche non essere d'accordo con la decisione di mandare i nostri soldati là ma non possono essere le nostre truppe il capro espiatorio ... si può solo recriminare sulle morti inutili e a conti fatti i bilanci negativi dovranno pesare solo sulle nostre coscienze



allora mi domando e dico come mai i tre piloti di elicottero sono stati destituiti e processati perchè non volevano volare in condizioni che non garantivano la loro sicurezza???

i militari italiani fanno il loro lavoro, me ne guardo bene dal giudicare il loro lavoro, ma mi rifiuto di ascoltare i proclami patriottici del politico o buffone di turno che mentre sta a panza all'aria nella sua bella casetta di 600 Mq manda a controllare i suoi interessi dai militari.

magari se ci ricordassimo che costituzionalmente l'Italia ripudia la guerra.

un'altra chicca, l'Italia è nella nato in modo incostituzionale in quanto può far parte di organizzazioni internzionali solo in condizioni di parità, come noto la nato ha 4 seggi permanenti che sono occupati dalle nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale (l'Italia prese la sveja)

Delirio Habanero
00lunedì 1 maggio 2006 18:26
Sono in Italia da 3 giorni ed a ogni ora trasmettono in TV reality show di ogni tipo, sui 6 canali principali che raccolgono il 90% degli ascolti.

Se trasmettessero invece il reality di quello che sta accadendo in Iraq forse ci accorgeremo che una guerra è in corso ed i nostri militari non sono impegnati tutto il giorno in tornei di briscola.

La notizia di 3 morti è sempre un gran dolore, ma in un contesto di guerra non sarebbe così "dolorosa" come il nostro governo ci vuole far credere.

Considerando che dall'inizio dell'invasione USA ed alleata sono morti quasi 40.000 (quarantamila) civili.
gior77
00lunedì 1 maggio 2006 23:00
Re:
oh, a noi è andata divinemente bene. quanti morti abbiamo avuto? 20? più o meno, mi sembra.

è andata divinemente bene. potevano essere dieci volte tanto.

è una guerra.
fergus
00venerdì 5 maggio 2006 15:36
Bomba a Kabul: 6 italiani feriti, due gravi

L'ordigno è esploso al passaggio del convoglio composto da due veicoli blindati nella zona a sud-est della città
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KABUL - Un ordigno è esploso a Kabul al passaggio di un convoglio italiano: sei i feriti secondo le prime informazioni, di cui due sarebbero in gravi condizioni. L'attentato è avvenuto nella zona a sud-est della capitale afghana, nella zona chiamata Musay Valley, dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati Puma - stava svolgendo una attività di pattugliamento. Un ordigno, probabilmente comandato a distanza, è stato fatto esplodere alle 16,20 (le 13,50 in Italia) e ha coinvolto in modo particolare uno dei due veicoli a bordo del quale c'erano otto Alpini del II Reggimento di Cuneo. Di questi, come confermano al Comando del contingente italiano della Missione Isaf a Kabul, sei sono rimasti feriti.
LE CONDIZIONI DEI FERITI - Tre sono coscienti e non avrebbero lesioni particolari, a parte uno; gli altri due sarebbero entrambi gravi, soprattutto uno dei due. Tutti sono stati ricoverati presso l'ospedale tedesco. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del contingente italiano per l'evacuazione medica d'urgenza del personale coinvolto nell'esplosione. Riguardo all'ordigno utilizzato due sono le ipotesi: o una mina, oppure un «Ied», cioè una bomba artigianale fatta scoppiare al passaggio del convoglio.
scottishflag
00venerdì 5 maggio 2006 16:50
Morti i due alpini coinvolti nell'esplosione
ROMA - Secondo quanto si e' appreso due dei militari rimasti feriti nell'attentato a Kabul sono morti. L'attentato e' avvenuto nella zona della Musay valley.

I militari coinvolti erano 6 alpini. FERITI GRAVI: Tenente Manuel Fiorito, secondo reggimento alpini di Cuneo; maresciallo ordinario Luca Polsinelli, nono reggimenti alpini dell'Aquila.

FERITI LIEVI: caporal maggiore Sc Giarracca, caporal maggiore Sc Clementini, caporal maggiore Sc Rivano, primo caporal maggiore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo.

Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del Contingente italiano per l'evacuazione medica d'urgenza del personale coinvolto nell'esplosione.

Secondo quanto si e' appreso, l'attentato e' avvenuto nella zona a sud-est di Kabul dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati Puma, a bordo del quale c'erano Alpini del II Reggimento di Cuneo - stava svolgendo una attività di pattugliamento.

Riguardo all'ordigno utilizzato due sono le ipotesi: o una mina, oppure un "IED", cioe' una bomba artigianale fatta scoppiare al passaggio del convoglio.

Secondo una prima ricostruzione dello Stato Maggiore della Difesa, l'attentato è avvenuto alle 16: 29 ora locale (le 13: 50 in Italia). L'esplosione ha investito i due veicoli blindati 'Puma', con a bordo 12 uomini: quello che ha riportato le conseguenze piu' gravi è stato il primo.

Tutti e sei i componenti sono rimasti feriti. Sul posto sono intervenuti immediatamente un elicottero CH-47 dell'Esercito e un Ab 212 dell'Aeronautica militare, che hanno trasportato i feriti all'ospedale da campo tedesco.

Le operazioni di soccorso sono ancora in atto e sono già scattati gli accertamenti per capire la dinamica dell'attentato, la natura dell'ordigno e i responsabili. L'area è stata messa in sicurezza dai militari italiani.

fonte: ansa.it

[Modificato da scottishflag 05/05/2006 16.51]

SILVIO 64
00domenica 7 maggio 2006 06:51
Re: Re:

Scritto da: gior77 01/05/2006 23.00
oh, a noi è andata divinemente bene. quanti morti abbiamo avuto? 20? più o meno, mi sembra.

è andata divinemente bene. potevano essere dieci volte tanto.

è una guerra.


Ho letto solo ora...

DIVINAMENTE BENE? [SM=x145460] [SM=g27816]

I morti sono morti, che siano 10-100-1000!

Se ci sono stati "solo" 20 caduti, non vuol dire che vada divinamente bene! [SM=g27816]
Inismeain
00domenica 7 maggio 2006 11:37
Forse divinamente bene nel senso che i nostri connazionali morti lì almeno venivano pagati per stare lì, e i soldi per la bara e "qualcosa" da lasciare ai parenti ce l'avevano, gli irakeni morti dal 1990 ad oggi manco la bara mi sa che si potevano permettere...
I morti sono morti, vero, bisognerebbe rispettarli, ma a me viene difficile non dire "Làstima!" in tono ovviamente sarcastico...Il brutto è che alle guerre ci va sempre la solita "carne da cannone"...
clyve.50
00domenica 7 maggio 2006 16:18
Premesso che l'unico modo di evitare i morti è non andare in guerra (peacekeeping [SM=g27816] ), l'affermazione di gior77 è esatta dal punto di vista puramente statistico.
=Donegal=
00domenica 7 maggio 2006 16:22
Re: Re: Re:

Scritto da: SILVIO 64 07/05/2006 6.51

Ho letto solo ora...

DIVINAMENTE BENE? [SM=x145460] [SM=g27816]

I morti sono morti, che siano 10-100-1000!

Se ci sono stati "solo" 20 caduti, non vuol dire che vada divinamente bene! [SM=g27816]



Dipende... se fosse una missione di pace sarei d'accordo con te.
Ma visto che di fatto è una guerra, allora è giusto dire che sarebbe potuto andare molto ma molto peggio...
=Donegal=
00domenica 7 maggio 2006 16:23
Re:

Scritto da: Inismeain 07/05/2006 11.37
Forse divinamente bene nel senso che i nostri connazionali morti lì almeno venivano pagati per stare lì, e i soldi per la bara e "qualcosa" da lasciare ai parenti ce l'avevano, gli irakeni morti dal 1990 ad oggi manco la bara mi sa che si potevano permettere...



Mica tanto... c'è gente che si arruola perchè altrimenti non avrebbe altro lavoro...
filippoBO
00domenica 7 maggio 2006 17:15
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: =Donegal= 07/05/2006 16.22
Dipende... se fosse una missione di pace sarei d'accordo con te.
Ma visto che di fatto è una guerra, allora è giusto dire che sarebbe potuto andare molto ma molto peggio...



Concordo con te sul fatto che poteva e potrebbe andare ancora peggio, però io continuo a vederla come una missione di peacekeeping. (definizione di peacekeeping: en.wikipedia.org/wiki/United_Nations#Peacekeeping )

Lasciamo stare il perchè e il "se ne vale la pena", ma i militari italiani sono andati in Iraq dopo la caduta di Saddam e mi sembra di capire che stiano facendo peacekeeping, ovvero "help countries torn by conflict and create conditions for sustainable peace". Sbaglio?


Filippo [SM=x145471]
nightolo
00domenica 7 maggio 2006 18:41
il peacekeeping lo fanno i caschi blu, che stanno sotto l'egida delle Nazioni Unite (United Nations, dalla tua citazione di wikipedia). Noi non siamo sotto l'egida delle nazioni unite, e questo e' il primo punto.

Come seconda cosa, chi fa peacekeeping va li' per mantenere la pace ed evitare che dei conflitti in corso diventino piu' acuti. In Iraq prima che arrivassero gli Americani non c'era nessuna guerra, loro sono andati li', hanno bombardato e con grande acume tattico (!) hanno *conquistato* l'Iraq. Noi stiamo semplicemente li' per fare un favore agli americani e mantenere la pace significa che nessuno deve cagare il cazzo alla caserma italiana, agli avamposti americani, etc.

E' come se io un giorno vengo a casa tua e dico che da oggi comando io, tu ti incazzi e mi vuoi malmenare, allora io chiamo i miei amici armati e li faccio stabilire a casa tua. Tu continui ad incazzarti, ma per il mondo loro sono li' in missione di pace.

Se lo provassi sulla tua pelle non lo chiameresti ne' peacekeeping ne' missione di pace.

filippoBO
00lunedì 8 maggio 2006 15:11

il peacekeeping lo fanno i caschi blu, che stanno sotto l'egida delle Nazioni Unite (United Nations, dalla tua citazione di wikipedia). Noi non siamo sotto l'egida delle nazioni unite, e questo e' il primo punto.



Non é vero che il peacekeeping lo fanno solo i caschi blu.

L'articolo di Wikipedia relativo al Peacekeeping ne fornisce una definizione un po' stringata che peró ora ho trovato nel sito un.org in versione integrale >>> What is peacekeeping? <<< . Leggila, scoprirai che le operazioni di peacekeeping autorizzate dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU possono venire attuate anche da “coalitions of willing countries”.


Filippo [SM=x145471]
filippoBO
00lunedì 8 maggio 2006 15:15
Nel sito del nostro dipartimento della difesa:
( www.difesa.it/Operazioni+Militari/operazioni+in+atto/Iraq+-+ANTICA+BABILONIA/genera... ) si possono trovare i dettagli della missione italiana in Iraq. Riporto solo una parte:

[...] per permettere alle Nazioni Unite di lavorare nel Paese, la risoluzione autorizza una "forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq".



Ho trovato anche i testi integrali delle risoluzioni (dal sito www.un.org) a cui si riferisce la nostra missione:
>>> risoluzione 1483 <<<
>>> risoluzione 1511 <<<
>>> risoluzione 1546 <<<

A scanso di equivoci rinnovo la mia intenzione a non discutere il perché gli italiani siano lá o il "se ne vale la pena" e nemmeno se le Nazioni Unite, cosí come sono oggi, abbiano un senso o meno. Dico solo che la missione italiana in Iraq potevamo tranquillamente non farla ma purtroppo i politici in carica in quel periodo hanno deciso cosí.

Questo non toglie che é una missione di peacekeeping voluta dall'ONU.


Filippo [SM=x145471]
P.S.
[modalitá moderatore ON]
Ti ricordo che in questo forum non c'é bisogno di infervorarsi inutilmente né di usare un linguaggio gratuitamente volgare.
[modalitá moderatore OFF]
nightolo
00lunedì 8 maggio 2006 17:21
ti sfugge che stiamo facendo peacekeeping in seguito a una guerra fatta dagli americani?

Ti ho proposto uno scenario cercando di farti chiedere se quel tipo di situazione la chiameresti peacekeeping... Per me e' semplicemente un mantenimento delle posizioni militari conquistate. Poi possiamo riempire pagine con link di istituzioni, fatto sta che casualmente in Iraq ci stanno solo alleati degli americani.

Hai visto il filmato di rainews (mai passato sulla tv ufficiale) in cui i soldati italiani, nella battaglia dei ponti, sparano, tra le altre cose, alle ambulanze? ("annichiliscilo, annichiliscilo")

Volevo semplicemente un giudizio basato su quello che pensi tu, wikipedia e google sono capace a usarli pure io.

Probabilmente tu pensi che questo e' peacekeeping.
Io non lo penso.

Finisce qua la discussione
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