Alcolismo

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=Donegal=
00domenica 6 novembre 2005 16:10
Visto che periodicamente si dibatte sull'alcolismo ecco uno spunto di dicussione.
A quanto pare anche in Italia sta diventando un problema... nonostante i luoghi comuni e le frasi fatte il paese in cui si inizia a bere prima è proprio il nostro...
Come al solito quando si tratta di pessime abitudini siamo ottimi importatori [SM=g27813]
Fossimo bravi nello stesso modo a importare le cose positive saremmo un paradiso terrestre.


Da Repubblica online

In Europa un giovane su 4 muore a causa dell'alcol
L'Italia il paese in cui si comincia prima a bere
Allarme dall'Istituto di sanità
in aumento l'alcolismo giovanile
La quota di bevitori a rischio nel nostro paese arriva al 19%

ROMA - Quando tra pochi giorni (dal 10 al 12 novembre) si terrà a Vibo Valentia il Congresso nazionale società italiana di alcologia, l'Istituto superiore di sanità (Iss) lancerà il suo allarme: in Italia sta aumentando pericolosamente la diffusione dell'alcol, ed in special modo nelle fasce più giovani.

Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale dell'Alcol, nel nostro paese sono 7 milioni gli italiani che consumano un quantitativo d'alcol considerato pericoloso; questa categoria, corrispondente al 19% del totale dei consumatori di bevande alcoliche, è ritenuta fortemente a rischio di patologie alcolcorrelate, che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non sono poche.

Il World Health Report infatti ha rilevato che in Europa un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell'alcol, il primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica in questa fascia d'età. Ma i dati forniti dall'Oms sono anche più precisi: attualmente l'alcol provoca direttamente o indirettamente non solo il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori e il 63% delle cirrosi epatiche, ma anche il 41% degli omicidi, il 45% degli incidenti e il 9% delle invalidità e delle malattie croniche. Per un costo totale, sociale e sanitario, a carico allo stato pari, in Italia, al 2-5% del Pil.

Sempre secondo l'Oms, l'Italia ha anche il triste primato di iniziazione alle bevande alcoliche: 11-12 anni contro i 14 della media europea. Un dato, quello della diffusione del consumo alcolico nella popolazione giovanile, che, come confermato dall'Iss e dall'Istat, è quello con il tasso di crescita maggiore. Dal 1998 al 2002 gli adolescenti tra i 14 e i 16 che dichiarano di fare consumo di alcolici sono aumentati di 89.000 unità, arrivando a 870.000

[Modificato da =Donegal= 06/11/2005 16.13]

peregrino
00domenica 6 novembre 2005 16:20
In effetti questi dati fanno pensare.
Forse il bere troppo non è però un fenomeno di importazione.
Cinquant'anni fa qui da noi c'era soprattutto vino e grappa e ci si imbenzinava con quello.
Oggi per i ggiovani fa più trendy bere cocktail all'ultima moda o misture dal vago sapore di frutta e si comincia con quello
=Donegal=
00domenica 6 novembre 2005 16:28
Si, sicuramente qualche decennio fa c'erano le osterie e l'alcolismo c'era, però non era così diffuso quello giovanile...
peregrino
00domenica 6 novembre 2005 16:38
Forse è vero.
Forse perchè la ciucca è considerata cosa normale e perchè l'alcol in fondo in fondo è visto come qualcosa che non fa poi tutto quel male
Corcaigh
00lunedì 7 novembre 2005 00:04
L'alcol è, a tutti gli effetti, una droga legalizzata con monopolio di stato. Tutti sanno che ha effetti peggiori del tetracannabinolo (o come cavolo si scrive), da' una dipendenza paragonabile all'eroina, spappola il fegato, corrode le arterie, vaporizza i neuroni, ma nonostante tutto porta grandi soldi in tasca a molti governi (vedi impero delle public houses in Irlanda e GB) per cui viene socialmente accettata.
Come già scritto in altri topic, qui ribadisco, a me fanno davvero senso i benpensanti che si scandalizzano per un sedicenne che si fa una canna e non battono ciglio a decenni di alcolismo accettato dalla Chiesa cattolica (parlo dell'Irlanda) ed incentivato da varie economie e sistemi sociali (l'Irlanda del passato, va detto che adesso sta decisamente cambiando) a cui andava bene narcotizzare i propri cittadini contro le miserie quotidiane e le malattie sociali, a scapito di famiglie sfasciate e generazioni di bambini abusati.
E qui mi fermo sennò corrodo la tastiera... [SM=g27820]:

[Modificato da Corcaigh 07/11/2005 0.05]

OConnor
00lunedì 7 novembre 2005 00:52
Scusami Martina,
ma qui mi pare un po' si stia facendo la pipi' fuori dal vaso.
Gesu' Cristo come sai manifestava nel vino il suo sangue, ed in realta' il vino e' un alimento che fa BENE. Cosi' come la birra, bevanda che io personalmente amo e che e' diffusa sin dai tempi degli egiziani, naturale e poco alcoolica.
In quanto all'alcoolismo, e' una malattia e come tale va trattata. Io mi sono ubriacato pesantemente per la prima volta a 16 anni. Sotto l'eta' per cui per legge potessi anche solo sfiorare una birra, in teoria. Ma non per questo sono diventato un alcolista.
L'alcolismo nasce da un problema interiore, non certo da un ragazzo di qualsiasi eta' che beve una birretta. A 12 anni io avevo gia' bevuto vino e birra ed adoravo il caffe' ed il San Marzano Borsci. Ora ho piu' del doppio degli altri e mi piacciono le pinte, ho una macchina espresso e il San Marzano se c'e' lo bevo volentieri. Sono un bevitore abituale, frequente ed abbastanza pesante rispetto al mio peso corporeo, ma e' raro vedermi ubriaco. Tutto questo perche' vivo una vita tutto sommato serena e conosco esattamente i miei limiti. Non diamo alla chiesa, che non stimo affatto, colpe che non ha. Ma quale droga, ma quali bambini abusati: gli abusi li fanno anche sobrii preti e soberrimi padri di famiglia, anche in Italia. L'alcoolismo e' un problema, ma con la chiesa ha poco a che fare.

AOC

[Modificato da OConnor 07/11/2005 0.58]

Corcaigh
00lunedì 7 novembre 2005 01:16
Ci sono dei fraintendimenti. L'alcol, a piccole dosi, è da sempre socialmente accettabile. Ovviamente nessuno contesta il bicchiere di vino a tavola o la sbronza occasionale.
Ciò che contesto io è che molti settori benpensanti irlandesi (e sai benissimo perché ho citato la chiesa) si rifiutano di considerare l'alcol come una droga. Perché una droga è.

Ti faccio un esempio pratico che a me fa sempre molto inc [SM=g27816] [SM=g27816] re quando ci penso. Una nipote di mio marito (adesso intorno ai 24/25 anni) è famosa per la sua passione per le sbronze finesettimanali a base di red bull & Vodka. Fin qui tutto normale. Adesso ti spiego l'anormalità: i genitori (di cui la madre una cattolicissima benpensante, messa tutte le domeniche) sapevano benissimo del vizietto della figlia. La figlia, oltretutto è infermiera professionista, per cui certe cose dovrebbe capirle. Una volta, hangover e reduce da una sbrinza colossale della sera prima, assistetti ad una sorta di litigio con la madre, che protestava degli eccessi. ad un certo punto se ne venne fuori con un "ma di chi ti lamenti, mica mi drogo!". La madre ammise che effittivamente era vero. In quel momento ho dovuto mordermi la lingua per non intervenire. Morale, due mesi dopo la figlia rimase incinta (ovviamente non aveva una relazione fissa, anche se in quel momento aveva un ragazzo) durante una delle sue serate a Vodka & Red Bull. Si è rifiutata di abortire (non discuto i principi morali, ovviamente), ma la bambina gliela stanno tirando su i genitori. E lei, da brava mamma/invfermiera, non perde tutt'ora un' occasione per farsi una bella sfilza di pinte e drinks anche quando la situazione non è esattamente opportuna.
Ti ho appena raccontato un caso di una famiglia middle-class, third level education e con parecchi soldi.
Se mi azzardassi a dire a mia cognata che forse è meglio che sua figlia si faceva le canne e forse non si sarebbe ritrovata nonna a 45 anni, come minimo le viene un colpo apoplettico e chiama l'esorcista.

Il mio punto è facilmente sintetizzato da questa storiella di comune amenità familiari irlandesi. Perché tanto l'alcol non è una droga e danni non ne fa.

[SM=g27820]:

Earendil78
00lunedì 7 novembre 2005 10:11
Effetti indesiderati!
OConnor forse dovrebbe rivedere le info che ha sugli effetti dell'alcol...
NON e' vero che il vino fa bene, e il fatto che Gesu Cristo lo bevesse non significa niente. l'alcol etilico ha solo effetti negativi sul nostro organismo!

Una volta ingerito, l’alcol non subisce alcun processo digestivo ma una piccola parte di essa passa dallo stomaco e dall’intestino nel sangue e quindi al fegato, dove viene metabolizzato in acqua, diossido di carbonio (anidride carbonica), acetaldeide (tossica) e metaboliti minori. La percentuale del metabolismo dell’alcol varia tra i diversi individui, ma la media è approssimativamente di 15 grammi di etanolo per ora.

Quando il consumo di alcol eccede questo tasso, la quantità non metabolizzata resta in circolo, raggiungendo tutti i corpi cellulari e attraversando la barriera ematoencefalica (cioe' e' una delle poche molecole che riesce entrare fisicamente nel cervello!)

fonte: un dei siti delle ASL.

Anche a me piacciono il vino e la birra, ma non per questo quando bevo penso di fare bene al mio corpo!
gior77
00lunedì 7 novembre 2005 10:29
Re: Effetti indesiderati!

Scritto da: Earendil78 07/11/2005 10.11
OConnor forse dovrebbe rivedere le info che ha sugli effetti dell'alcol...
NON e' vero che il vino fa bene, e il fatto che Gesu Cristo lo bevesse non significa niente. l'alcol etilico ha solo effetti negativi sul nostro organismo!




piano. specifichiamo. il vino in modiche quantità (si parla di non più di un bicchiere al giorno) fa bene. ha molte proprietà che aiutano la circolazione del sangue (da qui il famoso detto "il vino fa buon sangue").
Ma ripeto piccole quantità: un bicchiere al giorno e solo durante il pasto.

quello che fa male è l'uso o meglio l'abuso in altre situazioni. quali gli aperitivi serali, i litri e litri durante una cena, o le grappe a colazione per non sentire freddo (ma quando siete in un rifugio e fuori sono -20, non credo che sia la grappa a farvi male).

questo fa male.

non mi dilungo in commenti del tipo giusto o sbagliato, sarei un ipocrita, visto che io stesso regolarmente il sabato sera bevo vino. non tanto da ubriacarmi ogni sabato, ci mancherebbe. ormai conosco i miei limiti, e soprattutto quelli di legge, per cui so fino a che punto posso bere senza perdere la ragione.

sicuramente il problema dell'alcolismo è un problema molto sentito, anche qui da noi, dove il freddo inverno sicuramente invoglia il consumo di vari alcolici.
e poi la noia, la mancanza di alternative, la moda. se non ti ubriachi non sei cool, si potrebbe dire.
tutti fattori che incidono sul consumo di alcool.

[Modificato da gior77 07/11/2005 10.31]

Earendil78
00lunedì 7 novembre 2005 10:35
un bicchiere a pasto non "fa bene"... piu' che altro non fa tanto male. questo perche' lo stomaco e' in piena fase digestiva, pieno di cibo e questo limita l'assorbimento del vino.

io non sto dicendo che non bisogna bere: anche io bevo vino e mi piace tantissimo, e infatti non ne faccio una questione di "giusto o sbagliato", dico solo che bisogna essere correttamente informati e scegliere di conseguenza...
Corcaigh
00lunedì 7 novembre 2005 10:35
Infatti nessuno dice giusto o sbagliato. Lungi da me dall'essere proibizioniasta. La mia argomentazione di fondo è la seguente: se si è disposti a scagliarsi contro le droghe, allora ti scagli anche contro l'alcol, che sotto tutti i punti di vista è una droga (ed è considerata tale da chiunque si occupi di riabilitazione e disintossicazione di alcolizzati). È molto ipocrita puntare il crocifisso a cocaina, eroina e cannabis e poi tollerale come fattore culturale (?!?! [SM=g27816] ) una sostanza che fa più vittime di tutte le droghe elencate sopra messe assieme.
Questo purtroppo è stato l'atteggiamento di grandi strati della società ilrandese fino ad oggi (ripeto, molte cose per fortuna stanno cambiando), che io considero di un'ipocrisia senza limiti.

Tutto qui.

=Donegal=
00lunedì 7 novembre 2005 10:50
Re: Re: Effetti indesiderati!

Scritto da: gior77 07/11/2005 10.29
piano. specifichiamo. il vino in modiche quantità (si parla di non più di un bicchiere al giorno) fa bene. ha molte proprietà che aiutano la circolazione del sangue (da qui il famoso detto "il vino fa buon sangue").
Ma ripeto piccole quantità: un bicchiere al giorno e solo durante il pasto.



Esatto, specialmente quello rosso.
Non credo che la birra o il vino siano un problema, il problema sta nell'abuso, ma questo vale per qualsiasi cosa.
Postando questo articolo non mi riferivo tanto all'Irlanda in cui l'alcol è notoriamente un problema (ma almeno per quanto ho visto a Londra è decisamente peggio), ma al fatto che anche da noi, dove con facilità si etichettano i popoli del nord Europa come alcolizzati, l'alcolismo è in forte aumento, con l'aggravante che dopo aver bevuto di tutto la gente si mette pure a guidare...
gior77
00lunedì 7 novembre 2005 10:56
Re:

Scritto da: Earendil78 07/11/2005 10.35
un bicchiere a pasto non "fa bene"... piu' che altro non fa tanto male. questo perche' lo stomaco e' in piena fase digestiva, pieno di cibo e questo limita l'assorbimento del vino.




mi dispiace, ma dissento. molti cardiologi consigliano, soprattutto alle persone anziane, di consumare mezzo bicchiere di vino a pasto. aiuta la circolazione del sangue, lo rende più fluido.

riporto da enotime:

"...pubblicazione di una ricerca congiunta del Dipartimento di anatomia umana dell’Università di Milano con il Cardiovascular research center dell’Università del Connecticut, negli Usa, nella quale si dimostra come, nell’animale, il consumo di vino bianco protegga il cuore dal danno da ischemia-riperfusione, cioè dall’infarto. In effetti i tre vini bianchi in esame (due Tocai e un Verduzzo della zona di Cormons, Friuli) erano in grado di diminuire il danno alle funzioni ventricolari e di ridurre significativamente l’area dell’organo colpita dall’infarto sperimentalmente indotto. Va sottolineato che l’azione protettiva di uno dei tre vini era addirittura paragonabile a quella del vino rosso, e che tale effetto non era dovuto all’alcol, in quanto i tre vini erano stati in precedenza privati della componente alcolica. Per la prima volta quindi una ricerca internazionale dimostra che anche l’assunzione di vino bianco può avere effetti benefici per il sistema cardiovascolare, probabilmente attraverso l’attività antiossidante di alcuni suoi componenti; ..."

mi pare ovvio, quindi, che una minima quantità di vino possa far bene. minima, perchè nel momento in cui l'alcool è troppo elevato i suoi danni sono sicuramente superiori ai benefici.

con questo, vorrei specificare, non sto assolutamente invitanto la gente a consumare alcool sostenendo che fa bene. ho più volte battuto sulla minima quantità per questo motivo.

sul sito ci sono altri articoli da studi effettuati sulle proprietà benefiche del vino in basse quantità.
e del resto basta digitare su google vino+salute per rendersi conto che le proprietà positive del vino sono riconosciute.

altra specificazione: io sto parlando di vino, non di superalcolici. quelli fanno comunque male, anche in piccole quantità. per non parlare della grappa, poi, che è l'alcolico più dannoso per l'organismo umano.
Earendil78
00lunedì 7 novembre 2005 11:19
ok, stiamo parlando di mezzo bicchiere e a pasto...
e mi sembra di capire che la ricerca affermi che il vino privato dell'alcol ha dei benefici sull'organismo. ma quando si beve vino questi benefici potrebbero essere oscurati dagli effetti negativi dell'alcol: e allora bisogna fare un bilancio, e vedere quale e' il risultato finale.
forse mi sbaglio, anche io ci sto ragionando ora...
Corcaigh
00lunedì 7 novembre 2005 12:41
Re: Re:

Scritto da: gior77 07/11/2005 10.56


probabilmente attraverso l’attività antiossidante di alcuni suoi componenti; ..."




Per il vino rosso è il tannino, non l'alcol, che ha quest'azione benefica sulle arterie. È una sostanza presente anche nel té (che difatti ha ben note proprietà benefiche e disintossicanti).
In ogni caso mi sa che si sta uscendo dal fuoco della discussione. Non si stava parlando di accettazione sociale degli abusi alcolici?

Roberta g.i.
00lunedì 7 novembre 2005 14:37
Mi inserisco in questa discussione perché mi sento, in un certo senso, vittima di una discriminazione al contrario. Io sono astemia. Totalmente. Nel senso che sono proprio allergica all'alcol. Anche quando ce n'è un cucchiaino in un intera pirofila di tirami-sù lo sento e mi brucia la bocca. Non è colpa mia. Questo non vuol dire che non capisca che il vino ha anche un valore sociale e culturale. Ad esempio ammetto che certi vini particolari hanno una storia importante e interessante anche da punto di vista culturale (penso ad esempio al Verdicchio o al Lugana). Dirò di più, di certi vini mi piace il profumo. Ma non sono in grado di berlo. A questo punto uno potrebbe dire. Va be', e dov'è il problema? Il problema è che ogni volta che sono a cena, o a una festa (per non parlare dell'ultimo dell'anno [SM=x145460] ) si scatena un putiferio ogni volta che dico semplicemente "non bevo". Di solio la conversazione procede su questo binrio
"Dai, solo un goccino, per stare insieme"
"Guarda, mi dispiace ma non bevo proprio. Se ci fosse un po' d'acqua, o un succo di frutta..."
"Dai, non esagerare" (e di solito la persona in questione cerca di versarmi un po' di vino)"Guarda che qui nessuno vuole farti ubriacare!"
A questo punto di solito devo spiegare la mia situzione "Non è quello, è che sono proprio allergica all'alcol, mi dispiace"
(Sguardo scettico, o, quando va bene, di compatimento) "Oh, davvero... va be?"
E ovviamente rimango senza acqua!
Ora mi domando, chiedendo scusa per il piccolo sfogo personale, ma perché è necessario bere per passare una serata simpatica insieme a degli amici? Perché sei "socialemente strano" se non lo fai? Mi rendo conto che può sembrare assurdo, ma a me sembra una vera e propria discriminazione, e sono completamente d'accordo con Martina quando parla del bere (eccessivo, è ovvio!) come una droga socialemente accettabile, forse perché da sempre l'alcol è stato utilizzato come uno strumento di controllo nei confronti delle classi socialmente meno forti. Basti pensare alla disgustosa frase, riportata in diversi diari "ufficiosi" dei comandandi della prima guerra mondiale "L'uomo è vino, combatte bene, muore meglio, solo quando è pieno". A mio parere l'alcol è stato da sempre usato dalle classi dominanti come anestetizzante delle tenioni sociali, e questo ha portato tutt'oggi a guardare con un certo sospetto colui che, in un contesto sociale, non beve: come se si trattasse di una sorta "krumiro" che, mantenendosi sobrio, volesse in qualche modo mantenere un grado di controllo maggiore sulla situazione sociale

Roberta
plaintive reverie
00lunedì 7 novembre 2005 15:00
mah, discriminazione mi sembra un po' esagerato, forse basterebbe dire subito che sei allergica.comunuqe pure a me rompono quando non voglio fare le cose che piacciono agli altri, che ne so andare in discoteca...sono arrivati perfino a dirmi che non sarei una persona normale, vabbbè è la logica del gruppo.
venendo a noi...io penso che il problema sia molto più di fondo e il proibizionismo di certo non lo risolve alla radice. noto che è diventata usuale la sbornia pure tra le ragazzine di 14 anni. certo l'alcool aiuta a sentirsi più sicuri di sè, allora per i ragazzini diventa più facile accostarsi a certi modelli inculcati dal bombardamento mediatico. ma penso valga in generale, in una società divenuta spropositamente competitiva, dove bisogna essere sempre e comunque vincenti, e senza fare una piega. ammetto che io stesso ho fatto uso di alcool per sentirmi in qualche modo più 'competitivo'. poi sta all'intelligenza personale comprendere dove comincia l'abuso e la dipendenza.
fermo restando che considero, e detto da me non è poco, eccessiva l'assunzione di alcool dell'irlandese medio, e anche stucchevole la maniera in cui si sciolgono e diventano espansivi dopo le bevute per poi, immagino, non ricordare niente il giorno dopo
Corcaigh
00lunedì 7 novembre 2005 17:24
Luca (e in un certo modo, anche Roberta), hai colto un punto a mio parere fondamentale sull'uso e l'abuso di alcol: il fatto che fa sentire "sicuri di sé". Negli ambienti noiosissimi [SM=g27828] della psicologia, viene chiamato "self-medication": ovvero, una medicina che il soggetto, o nel caso sociologico dell'irlanda, l'intera nazione, si "autoprescrive", per sentirsi meglio. Una droga, appunto, sociale.
Conosco parecchie persone che sono arrivate borderline con l'alcolismo perché estremamente timide o con problemi psicologici di vario genere, e l'unico mezzo per "tirarsi fuori" era il farsi dieci pinte a sera.
Nell'Irlanda rurale DeValeriana, quando il prete e il direttore della scuola locale ("the headmaster" governavano in effetti il villaggio, i due edifici principali che era bene avere a portata di passo da casa propria erano "il pub e la chiesa".
Due metodi di "anestetico sociale" (per citare Roberta [SM=g27822] ) per tenere la popolazione a bada. Mi viene in mente il soma di Brave New World di Huxley.
Esagerata? Mica tanto. Studi sociologici (interessantissimi) di tutti i tipi sono stati fatti sul motivo dell'abuso atavico di alcol da parte di questa nazione. Una delle teorie considera l'intera collettività irlandese come un grande unico individuo, con grossi problemi di affermazione della propria personalità ed una tendenza innata alla dipendenza da sostanze di vario tipo. Gli orlandesi eccedono i tutto: alcol, chili di cioccolata, cannabis ecc. ecc.
Queste tesi non sono assurde. Hanno un fondamento, che si nota subito se si vive qui. La nazione i toto si è ribellata all'imperialismo della chiesa, si sta lentamente ribellando dal potere dell'alcol e subito a seguire comincia a capire che gli headmaster sono impiegatucci incompetenti pagati dalle nostre tasse che non hanno potere sui nostri figli.
A poco a poco.
Chi si lamenta delle "imperfezioni" del popolo irlandese, come avvenuto tristemente in altri topic, non conosce per nulla queste ENORMI questioni storiche e sociologiche.

Ripeto, sta cambiando: adesso anche chi non beve si diverte e puoi scegliere (o essere forzato, se sei astemio) di non bere non solo per questioni religiose (i famosi "pioneers" che ricevono una medaglietta dalla chiesa locale per ogni 25 anni di astensione totale dall'alcol... solo in Irlanda!).

E, assolutamente, l'alcol è una droga. Da' dipendenza. Da' sintomi ENORMI di astinenza (withdrawal) molto più seri di altre droghe. Serve altro per dimostrarlo?

clash73
00martedì 8 novembre 2005 14:27
ma non rompete!
bevete...bevete e bevete ... grappa

BoXXXlo, per la precisione

così che io possa lavorare ancora per molto

grazie
[SM=x145444]
Giulio.24
00martedì 8 novembre 2005 19:50
Premetto che il mio non vuole essere un discorso proibizionista nè tantomeno voglio fare la paternale a nessuno, perchè ho 24 anni mi piace il vino, la birra e non ho problemi a dire che ogni tanto mi prendo le mie belle ciucche.
Però...c'è un però.
Io vivo a Roma e posso dirvi quello che vedo quando esco e vado in quelle "storiche" piazze romane che accolgono una marea di ragazzi la sera. Ci sono gruppi di ragazzie ragazze (che non superano i 18 ma che partono dai 14) totalmente ubriachi, ma non quella ubriacatura (secondo me) sana piacevole euforica che ogni tanto ci si concede, ubriachi da star male, si vede che non rimangono in piedi;e se questo è male per i ragazzi scusatemi ma lo trovo terribile per le ragazze. Umiliante.
Tutto viene provato prima (ripeto mi riferisco alla realtà di Roma) l'alcool così come le droghe (leggere e non).
Non mi vorrei metter sul piedistallo a dispensare giudizi, ma credo che questo sia frutto di un grosso disagio sociale, di una grossa difficoltà a comunicare (e non intendo parlare per parlare)che nelle grandi città più che nei piccoli centri si manifesta in tutta la sua violenza con questi atteggiamenti che cercano solamente di farti apparire piu forte e divertente e se vogliamo più figo ma in realtà ti lasaciano invece sempre più solo e imparanoiato.
filippoBO
00venerdì 11 novembre 2005 01:57
Portare a casa almeno 1 volte alla settimana la propria ragazza (irlandese, late '20) fatta (di alcool) come un coppertone é una cosa che ho messo in conto sin dall'inizio della nostra relazione... peró che palle! [SM=g27816]

Filippo [SM=x145471]
P.S. vedessi le amiche come si riducono... [SM=g27831]
nadiaidi
00venerdì 11 novembre 2005 02:00
Re:

Scritto da: filippoBO 11/11/2005 1.57
Portare a casa almeno 1 volte alla settimana la propria ragazza (irlandese, late '20) fatta (di alcool) come un coppertone é una cosa che ho messo in conto sin dall'inizio della nostra relazione... peró che palle! [SM=g27816]

Filippo [SM=x145471]
P.S. vedessi le amiche come si riducono... [SM=g27831]



E a portare a casa te nelle stesse condizioni chi ci pensa?!? [SM=x145427] [SM=g27828]

[Modificato da nadiaidi 11/11/2005 2.01]

filippoBO
00venerdì 11 novembre 2005 14:03

E a portare a casa te nelle stesse condizioni chi ci pensa?!?



Nadia, Nadia... oggi é pure venerdí, dopo il lavoro con i colleghi ci si imbuca direttamente nel Pub51 [SM=x145427]


Filippo [SM=x145471]
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