Il Green Rose è un pezzo di storia, inutile negarlo...
Mi ricordo con piacere quando Francesco, alla fine di una session, ci chiese di rimanere per vedere una cosa...e tirò fuori una cassetta arrivata dall'Irlanda in una maniera a dir poco rocambolesca, dopo tanti anni...in quel video in bianco e nero un gruppo di giovinotti romani, baffi lunghi, camicie a quadrettoni e gonne scamiciate, suonavano in una famosa trasmissione dedicata all'irish trad, proprio in Irlanda.
Quei ragazzi che avevano vissuto quell'avventura in qualche maniera per molti di noi sono stati un inizio, fanno parte della "memoria storica" dell'irish trad in Italia.
I Roisin Dubh prima, i Green Rose poi, sono parte del background di chi come me ha iniziato a suonare musica tradizionale irlandese un po' di tempo dopo...e il Green Rose pub è stato una tappa, una casa.
Ci mancherà, senz'altro.
Grazie a Francesco per ogni volta che si è raccomandato di stare attenti nel tornare a casa, per averci raccontato i Roisin Dubh, per averci ospitato e per tutte le volte che è scappato da dietro al bancone per chiedere in prestito una chitarra e venire a suonare con noi.
Up The Green Rose!
- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.