Il forum di Altra Irlanda
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Dublino: situazione urbanistica

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2008 12:01
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30/01/2008 14:10
 
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Tutte le volte che mi capita di andare a prendere qualche amico all'aeroporto, durante il tragitto di entrata nella citta' il primo commento che sento e': "ma a Dublino le case sono tutte cosi'? Non ci sono palazzi?" ...e dopo la risposta, il commento: "Beh, figo!"
Effettivamente il modello di casetta a schiera autonoma, con il giardinetto colpisce l'immaginario di chiunque...

Le prime volte che sono venuto a Dublino, pure io ero entusiasta di questa situazione, ma giorno dopo giorno, ho cominciato a cambiare idea. A parte i disagi e le difficolta' che questa tipologia di abitazione comporta per i non residenti (Per lo sharing e' sicuramente piu' facile gestire un appartamento sia per quanto riguarda le pulizie e la gestione degli gli spazi comuni, che per la tipologia e numero di stanze), mi sono reso conto che in una citta' delle dimensioni di Dublino, tutto cio' ha comportato un eccessivo allargamento e una impossibilita' a razionalizzare i servizi.
Cercando di capire meglio la situazione, ho chiesto in giro pareri a tutti gli irlandesi che conosco, e tutti piu' o meno mi hanno risposto che effettivamente la citta' si e' allargata a dismisura in maniera rapidissima, e non c'e' stato nessun dibattito a nessun livello riguardo alla funzionalita' di questo modello urbanistico per le nuove esigenze della citta'... il tutto in perfetto stile Celtic Tiger...
In qualche modo (anche se qui tutto e' avvenuto in maniera legale e mantenendo tutti gli standard previsti dai piani regolatori), alcune conseguenze dal punto di vista della funzionalita' urbanistica sono comparabili a quelli che nelle citta' del sud italia si sono avuti con l'abusivismo: traffico, mancanza di infrastrutture etc...

Le conseguenze sono che allo stesso tempo (a mio avviso, e non solo...) e' molto difficile servire tutte le zone adeguatamente con mezzi pubblici, supermercati etc. in maniera tale da poter essere fruiti come si dovrebbe, e che il traffico e' aumentato a dismisura...
Proprio giorni fa leggevo un articolo sull'aumento ingente di tempo registrato negli ultimi cinque anni, che ogni dubliner impiega ogni mattina per andare al lavoro, e tutta una serie di altri disagi di questo genere...

Secondo voi questa situazione e' recuperabile, o Dublino ormai e' una citta' in qualche modo "sfregiata" per sempre?
30/01/2008 17:05
 
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Io ho avuto esattamente le tue stesse impressioni e sensazioni.
Le casette a schiera sono esteticamente belle ma poi alla lunga ti rendi conto che per molti aspetti questo modello urbanistico é poco funzionale ed ha parecchie conseguenze.
Fra queste:

1. Organizzare la rete dei trasporti é complicato e ci vogliono 2 ore per coprire distanze che
altrove richiedono al massimo 10 minuti.

2. Non si trova un negozio neanche a volerlo pagare a peso d’oro. Per fare la spesa bisogna
camminare per Km. Questo perché le case a schiera sono concepite appunto solo per essere abitate e non per ospitare attivitá commerciali. I palazzi saranno anche meno belli da vedere ma al piano terra, al livello della strada, ospitano sempre negozi, bar, ristoranti, banche, scuole guida, pizzerie, lavanderie, uffici postali, ecc. Le case a schiera ospitano solo chi ci abita.
Perció, mentre in altre cittá basta camminare al massimo 300 mt. e si trova tutto, qui bisogna prendere la macchina ed andare negli shopping centres a Km di distanza. A meno che non si voglia fare la spesa ai convenience stores, ai pub oppure agli off licence.

3. Non esiste il concetto di quartiere e di convivenza di quartiere (questo anche per altri motivi di cultura). Quindi l’ambiente in cui si abita é magari un po’ piú tranquillo ma anche freddo ed anonimo e le relazioni sociali sono penalizzate. I quartieri di alcune zone periferiche di Dublino hanno il carattere ed il calore di un ghiacciolo al limone.

4. Sei hai la macchina risolvi solo relativamente perché le strade che collegano fra di loro le casette a schiera e le varie zone della cittá sono larghe 7 mt in totale. Per cui il traffico privato non scorre. Con un solo semplice semaforo, una quantitá irrisoria di auto ed altri veicoli che in un’altra cittá farebbero sembrare le strade semi-deserte qui bloccano quartieri interi. Anzi, con questa rete di strade l’unica cosa che non si dovrebbe proprio fare é comprare e mettere in circolazione altre auto private (soprattutto SUVs). Moto, scooters, bici ? Con vento e pioggia non sono proprio l’ideale.

5. Il modello urbanistico di case private e mansions va bene per Beverly Hills (il tenore di vita
degli abitanti lo giustifica) oppure Londra (dove la metro e l’organizzazione cittadina dei
trasporti pubblici lo consentono) ma non per i quartieri residenziali della classe media di
Dublino. Forse andavano bene nel 1960 ma non piú.

I quartieri residenziali di palazzi che esistono invece in quasi tutte le capitali dell’Europa Continentale saranno poco belli da vedere ma sono piú funzionali da molti punti di vista.
Per un turista o per chi é appena arrivato in cittá naturalmente é piú piacevole una casetta a schiera di Dublino rispetto ad un palazzone grigio di Madrid, Roma, Varsavia, Berlino, ecc. Per chi ci vive per anni la situazione peró é capovolta.

Ci sono anche vantaggi (c’é piú tranquillitá, piú verde e piú privacy) ma spesso il prezzo da pagare é troppo alto in altri termini.

Ci sono naturalmente altre stranezze di cui si é discusso centinaia di volte anche su questo forum, ad esempio:

1. Nessuno riesce a capire perché si ostinino ad utilizzare rubinetti separati invece dei miscelatori.
2. I pezzi d’opera della case (infissi, interruttori della luce, porte, ecc.) sono tutti uguali, sono
prodotti in serie. In alcune estates si potrebbe benissimo cambiare casa con il vicino e
quasi non si noterebbe la differenza. Le porte, gli armadi, i mobili sono gli stessi.
3. Le case sembrano essere state costruite per i sette nani di Biancaneve. Il soffitto é alto 2 m
e 10 mentre nel resto dell’Europa siamo a 2 metri e 80 o 3 metri.
Su una proprietá di 300 metri quadrati, 200 sono occupati da cortili e giardini spesso con
erbaccia e cespugli, poi peró all’interno della casa il bagno é 2m x 2m e quando si esce
dalla doccia se non si fa attenzione si scende con i piedi nel WC.
4. L’assenza di interruttori nei bagni non ha nessuna giustificazione dal punto di vista della
sicurezza se si considera come costruiscono gli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento.
O forse tutto il resto del mondo é impazzito a mettere gli interruttori nel bagno ?
5. Va bene avere il verde, ma in alcune zone ho visto gli abitanti che rischiano di scontrarsi in
macchina ogni mattina con i vicini perché i viali di ingresso sono larghi 5 mt. e poi di fianco ci
sono parchi di erba vuoti (senza alberi, viali, ecc.) inutilmente immensi. Avrebbe piú senso
logico costruire i viali di 9 mt, si utilizzerebbe poco dello spazio vuoto verde. Soprattutto
considerando che si tratta della capitale e non di un paesino di campagna.

Credo che la situazione sia recuperabile solo con la pianificazione e progettazione seria della metro. I tram della Luas sono troppo piccoli e non riescono a coprire in maniera veloce e capillare tutta la cittá. Per di piú le due linee giá esistenti non sono connesse fra di loro.


[Modificato da iceman.30 30/01/2008 17:21]
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30/01/2008 18:33
 
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Concordo su quello che dici riguardo alla LUAS, ma francamente, rispetto alla metro sono piuttosto scettico:
Credo che in dieci km di linea di ogni città offre un servizio ad una quantità di popolazione molto più ampia di quanta in dieci Km può stare a Dublino... e ciò giustifica gli investimenti, consente di coprire i costi etc. a Dublino la metro credo che sia impensabile...per questo mi chiedo se questa città ormai è sfregiata per sempre...
30/01/2008 18:49
 
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Anche se Dublino ormai conta circa 1.5 milioni di abitanti nell'area urbana, quindi una certa utenza ci sarebbe, ho paura che per la realizzazione e per il discorso costi/investimenti tu abbia ragione ad essere scettico, probabilmente sarebbe l'unica soluzione ma non é di facile attuazione.

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30/01/2008 20:02
 
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Anche io ho notato questa dispersione e questa mentalità a "blocco". Un blocco (o più blocchi) enorme di solo case e poi un blocco più piccolo dove sono raggruppati tutti i negozi.

Una possibile soluzione potrebbe essere se mantenessero il sistema delle villette a schiera ma piazzassero delle "case negozio" più disperse nel territorio. Come succede nei paesini italiani, dove non ci sono palazzi ma i negozi sono comunque distribuiti e la gente non deve prendere la macchina per andare nel centro commerciale (che magari non esiste neppure).

Per i soffitti non ci ho mai fatto caso, ma forse lo fanno perchè, visto che quasi tutti sono abiatuati al secondo o terzo piano, non alzano troppo i palazzi finali. Boh.

Per le prese di corrente che non ci sono in bagno, sì, quella è una cosa che non capisco e devo dire che è molto scomoda.
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31/01/2008 10:29
 
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secondo me anche in italia e' tutto relativo a dove si vive. diciamo che da noi sono molto piu' diffusi i condomini che di default sopra hanno le case e sotto (se proprio ti va male) la torrefazione.
in ogni caso pero' anche in italia nelle poche zone residenziali a blocco che ci sono c'e lo stesso identico problema: ci sono solo case e per i negozi devi prenderti la macchina.
o per dire chi ha una casa indipendente fuori dal centro, idem.

per quanto riguarda i soffitti, nella casa in cui abitiamo io e iceman (per dirne una) nn mi pare siano alti 2.10m altrimenti nn si spiegherebbe come passiamo tranquillamente sotto le porte senza doverci accucciare, va bhe' che nn siamo neanche 2 giocatori di basket...

la prese di corrente avrebbero un senso fuori dal bagno se qui le case venissiro costruite a regola d'arte, cosa che nn e'.
la ragione immagino sia per evitare rischi di combustioni in quanto le case, come avrete notato, sono fatte per diventare cenere nel giro di minuti se qualcosa prende fuoco.
..................................................
Thoughts, like fleas, jump from man to man, but they don't bite everybody.
Stanislaw J. Lec
31/01/2008 11:31
 
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Re:
ollivander, 31/01/2008 10:29:

secondo me anche in italia e' tutto relativo a dove si vive. diciamo che da noi sono molto piu' diffusi i condomini che di default sopra hanno le case e sotto (se proprio ti va male) la torrefazione.
in ogni caso pero' anche in italia nelle poche zone residenziali a blocco che ci sono c'e lo stesso identico problema: ci sono solo case e per i negozi devi prenderti la macchina.
o per dire chi ha una casa indipendente fuori dal centro, idem.

per quanto riguarda i soffitti, nella casa in cui abitiamo io e iceman (per dirne una) nn mi pare siano alti 2.10m altrimenti nn si spiegherebbe come passiamo tranquillamente sotto le porte senza doverci accucciare, va bhe' che nn siamo neanche 2 giocatori di basket...

la prese di corrente avrebbero un senso fuori dal bagno se qui le case venissiro costruite a regola d'arte, cosa che nn e'.
la ragione immagino sia per evitare rischi di combustioni in quanto le case, come avrete notato, sono fatte per diventare cenere nel giro di minuti se qualcosa prende fuoco.





In Italia ci sono alcune zone scoperte dal punto di vista commerciale, anche nelle grandi cittá. Ma nella stragrande maggioranza dei casi non é cosí, basta camminare poco e trovi tutto. Parlo di area urbana, naturalmente.

É chiaro che se abiti in una villetta a 20 Km dal centro di Roma o Torino le cose sono diverse. Ma noi non abitiamo a Bray o Greystones, che sarebbe paragonabile ad abitare a Trigoria oppure a Settimo Torinese. Dove noi abitiamo é ancora area urbana di Dublino e sai benissimo che ci sono aree enormi piene di case a schiera dove non trovi un negozio neanche se ti inginocchi e preghi. E non é solo Dublino Sud, vai ad Artane, Malahide, Sandymount, Fairview e qualsiasi altra zona dell'area urbana di Dublino che non sia Dublin 1 e sará sempre cosí.

I soffitti sono bassi nelle case irlandesi paragonati a quelli delle case dell'Europa continentale. Non dobbiamo accucciarci per passare sotto le porte perché siamo alti 1m e 70 cm, quindi fino alla fine della porta ci sono altri 30 cm. Le porte sono circa 2m, piú o meno come quelle del resto d'Europa. Ma fra la fine della porta ed il soffitto ci sono non piú di 20-30 cm. Quindi non saranno 2.10 m, saranno 2.20 o 2.30 ma siamo lí. Se alzi il braccio tocchi quasi il soffitto con le dita. Non credo che l'avambraccio sia lungo 1 m...

Proprio perché le case non sono costruite a regola d'arte e gli impianti di tutta la casa non sono sicuramente il massimo dal punto di vista della sicurezza, non ha senso allora mettere le prese di corrente in cucina vicino al lavandino e non metterle invece vicino al lavandino del bagno.



[Modificato da iceman.30 31/01/2008 11:32]
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31/01/2008 11:55
 
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...io premetto che a casa ho il bagno con il rubinetto che miscela acqua calda e fredda e il bidet... (il mio landlord e' irish americano) e il parquet in tutta la casa... senza moquette nel bagno... [SM=g27828]

Il problema delle villette a schiera come dice Iceman e' serio perche' e' l'unico modello di unita' abitativa qui...
Nelle grandi citta', otre ad essere presenti nell'area extraurbana, sono comunque un bene extralusso!
A segrate nella zona delle villette (Milano) o a Casalpalocco (Roma), non ci sta la classe media...
Proprio a Casalpalocco, vista la sua collocazione vicino Ostia, fra le altre cose la gente che ci abita comincia ad avere gli stessi problemi di cui noi parliamo, visto che Ostia si sta ingrandendo giorno dopo giorno, e muoversi in macchina diventa sempre piu' problematico...
[Modificato da pycos 31/01/2008 11:55]
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31/01/2008 14:21
 
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a me il modello abitativo di villetta a schiera o comunque casa con giardino mi sembra mooooolto migliore di quello dei palazzoni di cemento armato (che comunque, non preoccupatevi, stanno prendendo il posto delle vecchie case).

devo smentire iceman sul suo punto 3, non e' vero che non esiste il concetto di quartiere a dublino, esiste ed e' molto migliore dell'italia, si chiama community, vai nel tuo 'local' per incontrare quelli della tua community.

Come al solito, il problema e' dei trasporti, nello specifico della cattiva organizzazione dei trasporti pubblici, non nel modello abitativo. Poi, non sono un urbanista quindi posso anche dire stronzate.
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31/01/2008 15:35
 
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Beh, preso a se stante e decontestualizzato da particolari esigenze urbanistiche, non c'e' onbra di dubbio che il modello villetta schiera o casa con giardino e' migliore dei palazzoni...ma il problema sta proprio in questo punto: in una citta' cosi' estesa, con questo numero di abitanti e con nuove espressione sociali come i non residenti etc. e' possibile?

Riguardo ai palazzoni, comunque c'e' una cosa che mi sfugge... non capisco perche' l'alternativa alla villetta a schiera deve essere il palazzone alla Ballymun...Ve farebbe schifo o sarebbe cosi' degradante unat tipologia come ad esempio EUR Torrino a Roma o Milano2?

Per cio' che concerne i trasporti, quello che un po' tutti abbiamo detto e' che proprio perche' troppo estesa Dublino, non ci sarebbe quel rapporto di densita'di popolazione minimo per ammortizzare i costi e gli investimenti!
31/01/2008 18:21
 
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Re:
nightolo, 31/01/2008 14:21:



devo smentire iceman sul suo punto 3, non e' vero che non esiste il concetto di quartiere a dublino, esiste ed e' molto migliore dell'italia, si chiama community, vai nel tuo 'local' per incontrare quelli della tua community.

Come al solito, il problema e' dei trasporti, nello specifico della cattiva organizzazione dei trasporti pubblici, non nel modello abitativo. Poi, non sono un urbanista quindi posso anche dire stronzate.



Quando parlo del concetto di quartiere mi riferisco alla "vita di quartiere", ai mercatini, all'atmosfera che si respira in alcuni rioni delle cittá italiane, francesi, spagnole, ecc. Quell'atmosfera di rione e quel calore sono completamente assenti nei quartieri dublinesi, anche a causa del modello urbanistico di casette a schiera (ovviamente non dipende solo da quello ma anche da motivi culturali piú profondi).
Che poi esista una community locale che organizza eventi (pub quiz, corsi, riunioni, incontri e cose del genere) é vero, ma non é quello a cui mi riferivo.

Neanche io sono un urbanista, quindi potrei dire stronzate ma modello abitativo, struttura urbanistica ed infrastrutture (inclusi i trasporti) sono elementi strettamente collegati che si influenzano a vicenda. Non sono entitá autonome.
Una cosa é organizzare il trasporto a Parigi, Varsavia e Roma, ben altra cosa é farlo a Dublino, per questioni logistiche.





[Modificato da iceman.30 31/01/2008 18:26]
31/01/2008 18:28
 
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Re:
pycos, 31/01/2008 15:35:

Beh, preso a se stante e decontestualizzato da particolari esigenze urbanistiche, non c'e' onbra di dubbio che il modello villetta schiera o casa con giardino e' migliore dei palazzoni...ma il problema sta proprio in questo punto: in una citta' cosi' estesa, con questo numero di abitanti e con nuove espressione sociali come i non residenti etc. e' possibile?

Riguardo ai palazzoni, comunque c'e' una cosa che mi sfugge... non capisco perche' l'alternativa alla villetta a schiera deve essere il palazzone alla Ballymun...Ve farebbe schifo o sarebbe cosi' degradante unat tipologia come ad esempio EUR Torrino a Roma o Milano2?

Per cio' che concerne i trasporti, quello che un po' tutti abbiamo detto e' che proprio perche' troppo estesa Dublino, non ci sarebbe quel rapporto di densita'di popolazione minimo per ammortizzare i costi e gli investimenti!



Quoto, é questo che intendo.




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01/02/2008 16:11
 
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Re: Re:
iceman.30, 1/31/2008 6:28 PM:



Quoto, é questo che intendo.







Questo perche' il trasporto e' privato. Ma il trasporto dovrebbe (per me) rimanere pubblico. Ma ci vuole la mentalita' giusta che, a quanto ho letto in vari forum, a Dublino manca.
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04/02/2008 10:25
 
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Beh, direi che un traporto pubblico con un forte deficit nel bilancio, comunque sarebbe un utopia!
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05/02/2008 20:20
 
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Ma il trasporto pubblico, proprio perchè pubblico, non dovrebbe guardare l'utile, ma la copertura pubblica. Con cosa verrebbe pagato quanto manca per andare in pareggio? Con le tasse.

Certo, evitando le voragini italiane dove in (credo) qualsiasi cosa che sia pubblico, c'è chi ci mangia allegramente.

Al totale libero mercato non credo, così come non credo al totale controllo statale. Ma credo che i servizi essenziali (sanità, educazione, trasporti, comunicazione, previdenza) debbano essere pubblici. Se poi un privato vuole farne concorrenza perchè riesce a offrire prodotti migliori (ma con gli stessi standard) libero di farlo.

Ma lasciare tutto in mano al privato è un autogol sociale... e credo che lo si veda in molti Stati (non solo l'Irlanda) in cui questi settori sono stati lasciati (quasi) totalmente al privato.
05/02/2008 21:07
 
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Re: Re:
iceman.30, 31/01/2008 18:21:



Quando parlo del concetto di quartiere mi riferisco alla "vita di quartiere", ai mercatini, all'atmosfera che si respira in alcuni rioni delle cittá italiane, francesi, spagnole, ecc. Quell'atmosfera di rione e quel calore sono completamente assenti nei quartieri dublinesi, anche a causa del modello urbanistico di casette a schiera (ovviamente non dipende solo da quello ma anche da motivi culturali piú profondi).





Iceman ti devo quotare al 100%.
È il discorso, che si fa in continuazione su questo forum, della disgregazione sociale che, lentamente ma inesorabilmente, sta avvenendo in Irlanda.
prima c'erano le comunità rurali, adesso anche quelle stanno morendo. I "village", scompaiono ad uno ad uno, per dare posto al city sprawl, alla conurbazione degli housing estate con centinaia di case, senza negozi, senza scuole.
Purtroppo la città non è solo il centro, e chi ha figli in centro non può viverci.

Io non sono del tutto contraria allo sviluppo verticale delle città, se questo significa avere dei "suburbs" decenti, civilizzati, con comunità fuse ed unite ed umane.

Io ho vissuto fino all'età di 14 anni in uno di quei "palazzoni" della periferia milanese a cui vi riferite. Poi ci siamo trasferiti in un'altra cittadina, in un palazzo di "solo" sei piani, mi sembrava un sogno.
Ecco no, quella cosa non mi va. Ma neppure l'estremo isolamento sociale che il fenomeno dell'urban sprawl sta causando.

Qui la vita di quartiere, i mercatini, il panetiere, tutte quelle cose a cui ci si riferisce, non esistono. I bambini ed i ragazzini non sanno dove andare. Non ci sono gli "oratori", i centri di quartiere, il doposcuola, la gelateria sottocasa in cui trovarsi.

È uno dei motivi principali per cui i giovani, una volta compiuti diciottanni e fatto il leaving cert, se ne vanno a vivere coi propri coetanei in centro o attorno ai college.

Io stessa sto pensando, in futuro, una volta che i figli sono cresciuti ed indipendenti, di vendere tutto e prendermi un bell'appartamento in centro. Oltretutto ci sono delle interessanti opere architettoniche a Cork city in via di sviluppo in questo momento, che riflettono appunto questo concetto di sviluppo verticale senza cadere nei palazzoni di memoria ballymuniana (avete visto l'elysium? Niente male!).

Anche in centro a dublino si stanno orientando verso quell'alternativa, infatti vi assicuro che il centro di Dublino non è mai stato così bello dal punto di vista architettonico. Non scherzo. dovevate esserci qui all'inizio degli anni '90 per vedere che roba era [SM=x145462]

Le villette a schiera che si estendono per chilometri, io le trovo orrende. Bisognerebbe prendere per modello varie grandi metropoli dall'architettura verticale bella e umana (vedi Sidney, il primo esempio che mi viene in mente). Certamente Naas non rappresenta il mio modello di area costruita a misura d'uomo...
[Modificato da Corcaigh. 05/02/2008 21:10]
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06/02/2008 09:35
 
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Concordo su quanto dici riguardo alla riqualificazione di molte aree del centro di Dublino... ho visto foto delle stesse zone negli anni settanta e ottanta, e devo dire che la situazione di degrado era drammatica (Se vi capita di entrare a Powerscourt, dietro Grafton Street, da qualche parte c'e' una foto di come era questo cortile prima del restauro)...

In questi giorni sto facendo un'altra riflessione:
Questo sistema di urbanizzazione ha portato ad un mancato sviluppo commerciale delle periferie concentrando tutto al centro, dove i prezzi di affitto dei locali (Che sono gli unici o quasi in tutta Dublino)alle stelle...
Questo mi puzza molto di alcue situazioni del Sud Italia con i piani regolatori...Naturalmente chi sta in Irlanda da molto tempo ne sa piu' di me, e quindi chiedo: Secondo voi dietro questo orientamento urbanistico c'e' buona fede, o e' il frutto di un'operazione paramafiosa?

... e rilancio un'altra domanda: Dublino e' ormai "sfregiata" per ssempre, o e' recuperabile?
06/02/2008 11:11
 
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Re:
pycos, 06/02/2008 09:35:

o e' il frutto di un'operazione paramafiosa?




Pycos, io questa opinione l'ho da tempo immemorabile. Rileggiti tutti i thread, piuttosto recenti, in cui si discute come questo paese sia ormai da tempo in mano ai costruttori che a fior di mazzette ai politici sono diventati plurimiliardari.
E questa opinione non è solo mia, ormai buona parte dei commentatori politici ed economici si sono fatti quest'idea del decennio di Bertie come il decennio che più da vicino ricorda l'italia di Craxi.

Sull'irrecuperabilità di Dublino non saprei. Nulla è irrecuperaile, secondo me, se c'è la volontà politica. Che al momento non c'è.
voglio dire, hanno abbattuto le torri di Ballymun. La riconversione delle immense zone dell'urban sprawl e della speculazione edilizia in comunità vivibili è fattibile, se ne era discusso in un topic molto recente. Ovviamente richiede sforzo politico.

Mi aggancio qui per una notizia che ho sentito alle news ieri sera. I direttori di tutte le scuole elementari irlandesi hanno prodotto e mandato al governo un documento congiunto e sottoscritto sull'urgenza e drammaticità della situazione scolastica in irlanda. La maggiorparte delle scuole degradate e senza fondi, in cui i direttori si devono ingeniare a fare lotterie e fundraising di ogni genere pr pagarsi i quaderni. Una notizia del genere fa sensazione in questo scenario di pseudo-prosperità, in mezzo a queste migliaia di casette costruite dappertutto senza, appunto, scuole e comunità emergenti. Senza, almeno, migliorare ed allargare le scuole esistenti, che letteralmente, stanno esplodendo all'impatto del boom demografico in Irlanda.

Non c'è nulla da fare, 2 + 2 fa sempre 4, comunque la si rigiri. Le "ghost town" non fanno favori a nessuno se non ai costruttori che le hanno costruite. Più sforzo e, ovviamente, volontà politica ci vuole per trasformare i ghost villages in comunità vibranti con scuole moderne, asili, negozi (e non i centri commerciali di O'Callaghan), centri di quartiere, centri sportivi. Certo, queste cose non rendono. E questo è il problema principale.
Questo paese è in una fase di stallo critica che è evidente in tutte le sue manifestazioni sociali, dalla sanità alla pianificazione urbana. I prossimi 12 mesi saranno cruciali: se non avviene una svolta, vedo l'Inghilterra degli anni '80 avvicinarsi come uno spettro.
Deja vu.
[Modificato da Corcaigh. 06/02/2008 11:13]
06/02/2008 11:15
 
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Credo che tu abbia inquadrato perfettamente il punto del mio discorso sulla situazione urbanistica di Dublino, Corcaigh.
E le conseguenze di ció.




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Re:
ekil74, 05/02/2008 20:20:

Ma il trasporto pubblico, proprio perchè pubblico, non dovrebbe guardare l'utile, ma la copertura pubblica. Con cosa verrebbe pagato quanto manca per andare in pareggio? Con le tasse.

Certo, evitando le voragini italiane dove in (credo) qualsiasi cosa che sia pubblico, c'è chi ci mangia allegramente.

Al totale libero mercato non credo, così come non credo al totale controllo statale. Ma credo che i servizi essenziali (sanità, educazione, trasporti, comunicazione, previdenza) debbano essere pubblici. Se poi un privato vuole farne concorrenza perchè riesce a offrire prodotti migliori (ma con gli stessi standard) libero di farlo.

Ma lasciare tutto in mano al privato è un autogol sociale... e credo che lo si veda in molti Stati (non solo l'Irlanda) in cui questi settori sono stati lasciati (quasi) totalmente al privato.

...sono in parte d'accordo con te sul fatto che sanita' trasporti etc. debbano essere pubblici...
Vorrei invitarti comunque a riflettere che, anche se pubblico e quindi escluso da logiche di profitto, qualsiasi servizio e' giusto che tenga conto dei costi e della gestione... in una situazione come quella urbanistica dublinese non credo che la giusta via sia contnuare a sperperare denaro pubblico per servire una realta' che non funziona!


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Re: Re:
Corcaigh., 06/02/2008 11:11:



Pycos, io questa opinione l'ho da tempo immemorabile. Rileggiti tutti i thread, piuttosto recenti, in cui si discute come questo paese sia ormai da tempo in mano ai costruttori che a fior di mazzette ai politici sono diventati plurimiliardari.
E questa opinione non è solo mia, ormai buona parte dei commentatori politici ed economici si sono fatti quest'idea del decennio di Bertie come il decennio che più da vicino ricorda l'italia di Craxi.

Sull'irrecuperabilità di Dublino non saprei. Nulla è irrecuperaile, secondo me, se c'è la volontà politica. Che al momento non c'è.
voglio dire, hanno abbattuto le torri di Ballymun. La riconversione delle immense zone dell'urban sprawl e della speculazione edilizia in comunità vivibili è fattibile, se ne era discusso in un topic molto recente. Ovviamente richiede sforzo politico.


Non c'è nulla da fare, 2 + 2 fa sempre 4, comunque la si rigiri. Le "ghost town" non fanno favori a nessuno se non ai costruttori che le hanno costruite. Più sforzo e, ovviamente, volontà politica ci vuole per trasformare i ghost villages in comunità vibranti con scuole moderne, asili, negozi (e non i centri commerciali di O'Callaghan), centri di quartiere, centri sportivi. Certo, queste cose non rendono. E questo è il problema principale.
Questo paese è in una fase di stallo critica che è evidente in tutte le sue manifestazioni sociali, dalla sanità alla pianificazione urbana. I prossimi 12 mesi saranno cruciali: se non avviene una svolta, vedo l'Inghilterra degli anni '80 avvicinarsi come uno spettro.
Deja vu.


Condivido quello che dici su Bertie and c. [SM=g27811] [SM=g27828]

Riguardo alla recuperabilita' di Dublino cio' che mi crea perplessita' e' l'evoluzone che avra' l'Irlanda quando la crisi si fara' sentire in maniera piu' decisa, quando manchera' il lavoro e di conseguenza il flusso di stranieri si abbassera'!

Mi diceva un amico mio inglese che molte zone a Londra erano nate con casette a schiera che progressivamente sono state abbattute per costruire palazzi (Piu' o meno adeguati alle esigenze di vivibilita' e di proporzione urbanistico/sociale)... Ma Londra ha una diversa composizione sociale...ha al proprio interno molte leve che le consentono di mantenersi in un processo evolutivo (possa piacere o no e' un altro discorso) che la vede giorno dopo giorno in espansione o quantomeno in mantenimento...e quindi e' facile trovare in questo contesto le risorse per rilanciarsi giorno dopo giorno...

Dublino che torna indietro alla situazione economica di quindici anni fa (Ovviamente su questo punto prendo per buono quello che e' stato detto sul forum e che si sente in giro da parte di chi c'era in quegli anni), che strumenti avra' per ricostruire?

Io vengo da una citta' siciliana (Mazara del vallo) che negli anni settanta e ottanta ha avuto un boom economico indescrivibile... e come tutto cio' che vedo adesso in Irlanda, si e' costruito in maniera selvaggia deturpando tutto: dai beni architettonici a quelli ambientali... adesso che la pacchia e' finita, una fetta molto ampia di giovani e' andata via e la citta' versa in uno stato di degrado da tutti i punti di vista... e mi rattrista molto vedere che Dublino (Ovviamente con tutte le differenze del caso) si sta dirigendo verso questo destino...
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