Augusto Pinochet è morto

SANTIAGO (CILE) - Augusto Pinochet è morto oggi all'età di 91 anni. La notizia è stata data dalla tv cilena Canale 7. La morte dell'ex dittatore è stata confermata dall'ospedale militare della capitale cilena dove il generale era stato ricoverato per infarto al miocardio lo scorso 3 dicembre. Lo stesso giorno fu sottoposto a intervento di angioplastica. Le sue condizioni erano tali che gli fu data l'estrema unzione. Ma il generale, stando ai successivi bollettini medici, riuscì a superare la fase critica.

Oggi, l'undicesimo bollettino sulla salute di Pinochet, confermava ancora una volta che il paziente dell'Hospital Militar di Santiago stava sempre meglio. Fonti della famiglia avevano annunciato che sarebbe stato dimesso entro un settimana. I familiari hanno fatto officiare oggi una messa nell'ospedale per pregare per la salute del generale e per il compleanno di sua moglie, Lucia Hiriart, che cadeva proprio oggi.

E per una singolare coincidenza, secondo un sondaggio annunciato oggi dal quotidiano di Santiago "La Tercera", il 72 per cento dei cileni disapprova che venga decretato lutto nazionale per la morte dell'ex dittatore. Il quotidiano aggiunge che il 55 per cento degli intervistati non sono d'accordo che al generale vengano concessi onori da ex presidente della repubblica.

Il 45 per cento dei cileni ritiene che comunque la presidente in carica Michelle Bachelet debba partecipare ai funerali in caso di morte di Pinochet: contrario solo un 36 per cento.

fonte: repubblica.it

[Modificato da scottishflag 10/12/2006 19.16]

Era ora, bastardo schifoso.

Già... ma almeno lui a 91 anni ci è arrivato.
E purtroppo la sua morte non farà risuscitare tutte le vittime del suo regime criminale...

cazzi suoi. mio Zio è arrivato a 96 dopo 40 anni d' agonia non riconosciuti "pensionisticamente".
ma ora i fratelli si sono fatti strada.
In culo a quella formica di Pinochet, a volte anch' io non perdono e sputo sulle bare, e, per quanto non mi sia consono, ho preso ispirazione quando l' ho visto fare da uno sporco fascista poi difeso dalle stesse forze dell' ordine rappresentanti dello stato..
Ma la ruota gira e la tromba tira.
La verità è che non è successo niente...o eravate gia svegli...o continuerete a dormire.
urlare è sfogarsi, odiare è covare rancora storicamente quanto personalmente.
altro canale per amare l' Irlanda.

nn credo ke festeggerò, ma di sicuro nn piangerò la morte di una bestia simile...è arrivato a 91 anni...si dice ke l'erba cattiva nn muore mai...forse muore solo troppo tardi!
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[Modificato da irlandina 11/12/2006 15.07]

io spero un giorno di andarci a cacare sulla tomba di quel bastardo.
il mondo da ieri fa un po' meno schifo...
when are you going too maggie ye auld caillach!?
jaysus i can't wait to celebrate!

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Scritto da: pedair 11/12/2006 16.03
io spero un giorno di andarci a cacare sulla tomba di quel bastardo.
il mondo da ieri fa un po' meno schifo...
when are you going too maggie ye auld caillach!?
jaysus i can't wait to celebrate!

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Mi ricorda un coretto ricorrente al Celtic Park...

Look out Maggie Thatcher, 'cause the bhoys are gonna getcha!

Ovviamente musicato.

Quando tira le cuoia un dittatore, nero o rosso che sia, è sempre un grosso solievo per tutta l'umanità.... un peccato è solo che campano troppo a lungo e che da qualche parte, nel mondo, un'altro stronzo può sempre nascere.

Stamattina su La storia siamo noi (programma altamente schizofrenico di Giovanni Minoli in onda, oltre che su Rai2 la sera, su Rai3 al mattino alle 8) si parlava di Kissinger (prima parte diceva, ma se voi domani provate a sintonizzarvi su Rai3 alle 8 del mattino ovviamente La storia siamo noi sarà basato come minimo sulla distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Per questo dico che è schizofrenico, fate la prova e mi darete ragione) e quindi così, en passant, di Pinochet. Buon pro' gli faccia, adesso. Nobel per la pace.
Oh, gente, io sono Miss Universo.

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Scritto da: Inismeain 11/12/2006 22.01
Stamattina su La storia siamo noi (programma altamente schizofrenico di Giovanni Minoli in onda, oltre che su Rai2 la sera, su Rai3 al mattino alle 8) si parlava di Kissinger (prima parte diceva, ma se voi domani provate a sintonizzarvi su Rai3 alle 8 del mattino ovviamente La storia siamo noi sarà basato come minimo sulla distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Per questo dico che è schizofrenico, fate la prova e mi darete ragione) e quindi così, en passant, di Pinochet. Buon pro' gli faccia, adesso. Nobel per la pace.
Oh, gente, io sono Miss Universo.

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ricapitolando
Pinochet amico d Kissinger
Kissinger amico Ratzinger
Ratzinger amico di ...

Sono OT, ma stamattina, ho voluto controllare apposta La storia siamo noi. C'era la seconda parte del documentario su Kissinger? Non sia mai.
Un documentario, abbastanza motivato, vista la data, su Piazza Fontana.
Sì ma non farmi la prima parte su Kissinger il giorno precedente dai!

Troppe complicità
per chi ha tradito un paese
di LUIS SEPULVEDA

Sono chiuso in casa da tre settimane per terminare un romanzo, senz'altra compagnia se non quella del mio cane Zarko e del mare, felice tra i miei personaggi, ma dalle prime ore di domenica, ho cominciato a ricevere delle telefonate dei miei amici e amiche del Cile.

"Prepara i calici", mi dicono dal mio lontano paese. Ho pronta una bottiglia di Dom Perignon in frigorifero. È un riserva speciale e me la regalò a questo fine il mio caro amico Vittorio Gassman una sera a Trieste. "Spero che la berremo insieme", mi disse in quell'occasione e sarà così, perché a casa mia c'è un calice che porta inciso il suo nome.

Alla radio, una voce dice che il tiranno sta davvero male e che, a quanto pare, stavolta la Parca se lo porterà all'inferno degli indegni, anche se noi cileni non ci fidiamo mai delle repentine malattie che lo colpiscono ogni volta che deve affrontare la giustizia.

Vorrei essere in Cile tra i miei cari e condividere con loro la spumeggiante allegria di sapere che finalmente finisce l'odiosa presenza del vile che ha mutilato le nostre vite, che ci ha riempito di assenze e di cicatrici. Pinochet non solo ha tradito il legittimo governo guidato da Salvador Allende, ha tradito un modello di paese e una tradizione democratica che era il nostro orgoglio, ma in più ha tradito anche i suoi stessi compagni d'armi negando che gli ordini di assassinare, torturare e far scomparire migliaia di cileni li dava lui personalmente, giorno dopo giorno. E come se non bastasse, ha tradito i suoi seguaci della destra cilena rubando a dismisura e arricchendosi insieme al suo mafioso clan familiare.

L'ex dittatore paraguayano, Alfredo Stroessner, è morto poco tempo fa nel suo esilio brasiliano, pazzo come un cavallo, dichiarando persone non gradite in Paraguay cento persone al giorno i cui nomi estraeva dall'elenco del telefono di Sau Paulo. Pinochet, invece, muore simulando una follia che gli permette fino all'ultimo minuto di fare assegni e transazioni internazionali per nascondere la fortuna che ha rubato ai cileni. Muore amministrando il suo bottino di guerra con la complicità di una giustizia cilena sospettosamente lenta.

Smette di respirare un'aria che non gli appartiene, di abitare in un paese che non merita, tra cittadini che per lui non provano altro che schifo e disprezzo. Ma muore, e questo è quello che importa. La sua immagine prepotente di "Capitán General Benemérito", titolo di ridicola magniloquenza che si autoconcesse, svanisce nella figura dell'anziano ladro che nasconde il suo ultimo furto tra i cuscini della sedia a rotelle. Ma muore, e questo è quello che importa.

Prima di tornare al mio romanzo, apro il frigorifero e palpo il freddo della bottiglia. Poi dispongo i calici con i nomi dei miei amici che non ci sono, dei miei fratelli che difesero La Moneda, di quelli che passarono nei labirinti dell'orrore e non parlarono, di quelli che crebbero nell'esilio, di quelli che fecero tutte le battaglie fino a sconfiggere il miserabile che ha gettato un'ombra sulla nostra vita per sedici anni ma non ci ha tolto la luce dei nostri diritti. Con tutti loro brinderò con gioia alla morte del tiranno.
(traduzione di Luis E. Moriones)

(4 dicembre 2006) da La Repubblica

Una splendida vignetta da The Guardian:

Mai sentita la canzone delle famiglia Rossi:

"E' morto Pinoche"

loro esprimono tutte le mie emozioni al riguardo!


Fra'