Fabrizio Gatti colpisce ancora.
Per chi non lo sapesse è il giornalista che si finse clandestino per entrare nel CPT di Lampedusa e che pubblicò poi la sua esperienza su L'Espresso.
Stavolta si è mischiato ai braccianti che vanno a raccogliere i pomodori in Puglia e ha raccolto le loro esperienze.
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Ecco un paio di estratti allucinanti, e per ora letto solo la prima pagina.
Non è l'Europa feudale o l'America dei tempi dello schiavismo (ma forse gli schiavi erano trattati meglio)... è l'Italia del 2006.
Il caporale indica una ventenne e il suo compagno, indaffarati alla cremagliera di un grosso trattore per la raccolta meccanizzata dei pomodori: "Quei due sono rumeni come te. Lei col padrone c'è stata". "Ma io sono solo". "Allora niente lavoro".
Alloggiano i loro braccianti in tuguri pericolanti, dove nemmeno i cani randagi vanno più a dormire. Senza acqua, né luce, né igiene. Li fanno lavorare dalle sei del mattino alle dieci di sera. E li pagano, quando pagano, quindici, venti euro al giorno. Chi protesta viene zittito a colpi di spranga. Qualcuno si è rivolto alla questura di Foggia. E ha scoperto la legge voluta da Umberto Bossi e Gianfranco Fini: è stato arrestato o espulso perché non in regola con i permessi di lavoro. Altri sono scappati. I caporali li hanno cercati tutta notte. Come nella caccia all'uomo raccontata da Alan Parker nel film 'Mississippi burning'. Qualcuno alla fine è stato raggiunto. Qualcun altro l'hanno ucciso.
[Modificato da =Donegal= 01/09/2006 14.27]
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Good evening, there was already an injury, huh?
Giovanni Trapattoni, falling off his chair