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Dimissioni di Fazio e scandalo Fiorani BPI [era: Fazio: si staccherà dalla poltrona?]

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2005 12:21
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Negli altri paesi per insider trading si finisce dentro per 20 anni, dopo aver subito il sequestro di tutti i beni privati, anche se non si occupano importanti cariche istituzionali.

Dal Corriere della sera

Fazio indagato a Milano per insider trading
I pm: divulgò al team dell’ex capo di Bpi notizie riservate sull’Opa Antonveneta. Bossi: ormai lui non c’è più

MILANO - Non i discussi eccessi di familiarità del controllore (Fazio) con il banchiere controllato (Fiorani), neanche i burrascosi rapporti del Governatore con i suoi ispettori di Bankitalia recalcitranti a dare il via libera ai conti truccati presentati da Fiorani per ottenere l’ok di Palazzo Koch alla «scalata» alla Banca Antonveneta, e neppure l’inopportunità dei regali fatti dal banchiere controllato al controllore: è invece per il merito del suo lavoro che il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di insider trading. Gli inquirenti gli contestano una norma della legge 62/2005 (entrata in vigore appena da maggio) in materia di abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, e in particolare gli contestano di aver divulgato alla «squadra» di Fiorani informazioni privilegiate (riservate e sensibili per il mercato) proprio nel corso dell’iter di valutazione di competenza della Banca d’Italia nella procedura di autorizzazione dell’Offerta pubblica di acquisto (Opa) lanciata in primavera dalla Popolare di Lodi sull’Antonveneta contesa agli olandesi di Abn Amro.
Una contestazione diversa, dunque, e molto più imbarazzante, di quella di «abuso d’ufficio» che nei mesi scorsi la Procura di Roma aveva mosso a Fazio. In quel caso l’inchiesta verteva sulla regolarità formale o meno (peraltro molto controversa, e con una incidentale sentenza del Tar a favore di Fazio) dell’autorizzazione data alla Bpl sulla base di requisiti patrimoniali attestati da Fiorani ma messi in dubbio dagli ispettori di Bankitalia Clemente e Castaldi; e sulla consapevolezza o meno, in capo a Fazio quale superiore del responsabile della Vigilanza, il pure indagato Francesco Frasca, della fittizietà dei requisiti patrimoniali minimi della Bpl, «abbelliti» da Fiorani con finte cessioni di partecipazioni di minoranza. In attesa di una discovery degli atti milanesi (il leader leghista Bossi ieri sera parlava già al passato del Governatore di Bankitalia, profetizzando: «Ormai non c’è più») spicca però, nell’arresto tre giorni fa di Fiorani, l’insistenza del gip Forleo su un passaggio che sembrava già «digerito» dalle polemiche estive, e cioè sulla ormai proverbiale (per il «bacio in fronte») telefonata notturna tra 11 e 12 luglio nella quale Fazio anticipa a Fiorani il via libera all'Opa, che diventerà pubblico la mattina seguente. Fazio: «Ti ho svegliato?». Fiorani: «No, no, guarda sono qui a Milano ancora a parlare con i miei collaboratori». Fazio: «Va beh, ho appena messo la firma, eh». Fiorani: «Ah Tonino... io sono commosso, con la pelle d’oca, io ti ringrazio, io ti ringrazio... Guarda, ti darei un bacio in questo momento, sulla fronte ma non posso farlo...». Fazio: «Va anche detto a Gigi, che adesso avvertiamo, di non parlarne, per un po’ di giorni deve stare lontano da qua». Fiorani: «Esatto, ci siamo capiti, bravissimo». Nell’ordinanza il gip Forleo scrive che Fiorani nel suo interrogatorio del 31 agosto dice «di aver ricevuto la nota telefonata mentre si trovava presso lo studio» milanese dei propri legali insieme a Boni, Favaré e D’Amico (tre funzionari di Bpl) e rileva che era stato «Fazio a riferire a Fiorani che avrebbero provveduto "loro" ad avvisare il senatore Luigi Grillo» (il Gigi della telefonata), dove loro sta per Fazio e i suoi in Banca d’Italia. Fiorani aggiunge «che il ruolo di Grillo era stato di "lobbysmo puro"». Ma quello che al gip preme sottolineare, dopo aver esaminato le successive vorticose telefonate notturne di reciproci festeggiamenti e congratulazioni (compresa quella di Fiorani a Gnutti mentre questi per caso si trova a cena con Berlusconi), pare essere il fatto che «nella stessa nottata» Fiorani chiami, oltre alla moglie del Governatore, «poi Grillo. Che però era già a conoscenza del tutto».
Luigi Ferrarella
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
16/12/2005 15:47
 
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sai qual'è la mia unica paura? chi metterà al suo posto questo governo, a pochi mesi dalle elezioni ...
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In teoria la Banca d'Italia è autonoma nelle sue scelte, il governo ha solo un rappresentante nel consiglio (che nell'ultima occasione ha confermato la fiducia a Fazio insieme agli altri consiglieri), solo che oltre Fazio c'è buona parte dei vertici coinvolta... vedremo come andrà a finire!
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/B220C9047BFDB245C12570D60...
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"Last night I nearly died,
But I woke up just in time".
Duke Special
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Da www.repubblica.it

16 : 24 Fazio si è dimesso

Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, ha rassegnato oggi le dimissioni nelle mani del consigliere anziano.

[Modificato da =Donegal= 20/12/2005 11.02]

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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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In questi giorni e fino alla fine della campagna elettorale i nostri dipendenti spenderanno i nostri soldi per piazzare la loro faccia su manifesti 6x3 in tutta l’Italia.

Non strappateli.

Loro ci credono veramente:
che sono responsabili,
che in tutte le scuole c’è Internet e gli studenti parlano l’inglese,
che hanno mantenuto le promesse,
che gli italiani devono adottare i bambini cinesi,
che le grandi opere sono partite,
che hanno fatto le riforme per il Paese.

Il problema è che a queste putt..te non ci credono più i loro datori di lavoro.

Ma se un politico mente in pubblico con un cartellone elettorale non dovrebbe essere perseguibile per legge?

Vorrei dare qualche consiglio, gratis, ai lettori del blog che, li capisco, vorrebbero strappare e imbrattare, urlando, questi attentati alla loro intelligenza e alla loro psiche.

Si potrebbe:

- sullo stile di Hyde Park a Londra, dove ogni oratore può dire la sua, portare una cassetta davanti al cartellone, salirci sopra e, in maniera documentata, spiegare perché non si è d’accordo.
Magari è meglio andarci con un paio di amici ed un megafono

- scrivere su un foglio perché il messaggio del cartellone è falso, fotocopiare il foglio e distribuirlo ai passanti

- inviare una mail circoscritta al dipendente sul messaggio ritenuto falso, aiutandolo a capire dove sta sbagliando

- spedire a casa del dipendente lettere A/R con dati reali sulla situazione italiana, in modo che si possa ricredere.

Ps: Noi qualche obiettivo comunque, a differenza dei nostri dipendenti, lo abbiamo raggiunto:
un po’ in ritardo, ma Fazio si è tolto dalle p..e !

Ah, ci avesse dato retta la scorsa estate…
Il problema è ora chi prenderà il suo posto: speriamo Monti.

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Tratto come sempre dal blog di Beppe Grillo
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www.lesenfantsterribles.org Distretto Nord: note dall'Irlanda di Sopra

I have dedicated my life to a cause and because of that I am prepared to die - M. P.

Let the fight goes on - Patsy O'Hara

Sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo! - Al Capone
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Lo scandalo si allarga e coinvolge politici di rilievo...

Da Repubblica online

L'ammissione di Fiorani negli interrogatori del fine settimana:
il sottosegretario ci indicava i politici da finanziare
"E' Brancher il nostro uomo a Roma"
L'avvocato di Fazio a consulto dai pm

Interrogato ieri Zulli, il commercialista di Gnutti
di LUCA FAZZO e MARCO MENSURATI

"E' Brancher il nostro uomo a Roma"
L'avvocato di Fazio a consulto dai pm

MILANO - Non sarà un'altra Mani Pulite, ma lo schema gli assomiglia parecchio: battere il ferro finché è caldo, non dare il tempo di orientarsi ai personaggi che finiscono sotto inchiesta, non lasciare passare giorni e neppure ore tra le nuove scoperte e il loro approfondimento. E così, mentre è ancor fresco l'inchiostro sui verbali riempiti da Gianpiero Fiorani nel suo weekend di interrogatori a getto continuo, la Procura milanese fa scattare due operazioni alla caccia di riscontri: mentre uno dei pm, Eugenio Fusco, si fionda in Svizzera alla ricerca dei conti di Fiorani e di altri affari del clan guidato dal banchiere lodigiano, a Palazzo di giustizia viene convocato e torchiato un commercialista bresciano: è Claudio Zulli, il professionista di fiducia di Emilio Gnutti, ma anche l'uomo di collegamento dell'entourage di Fiorani con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti; Zulli avrebbe garantito - secondo alcune intercettazioni - l'appoggio del ministro alla operazione Unipol-Bnl, del cui prospetto egli stesso era l'estensore.

Anche in Procura, naturalmente, la giornata è segnata dall'evento delle dimissioni di Antonio Fazio dalla carica di Governatore. I magistrati non hanno avuto bisogno del televideo: a portare loro la notizia è stato direttamente l'avvocato di Fazio, Franco Coppi, salito a Milano a presentare la lettera di nomina e a tentare un abbozzo di dialogo. È stato Coppi ad annunciare alla squadra del procuratore aggiunto Francesco Greco che l'inquisito eccellente aveva scelto di fare un passo indietro. Ma non è detto che la resa di Fazio ammorbidisca il trattamento della Procura, soprattutto se dovessero trovare altri risconti le dichiarazioni con cui Fiorani ha pesantemente chiamato in causa Fazio nei due interrogatori in stato d'arresto.

Ed è sul contenuto di questi interrogatorio che continuano a trapelare dettagli forieri di sviluppi interessanti. Il principale riguarda la figura di Aldo Brancher: uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, sottosegretario alle Riforme, ufficiale di collegamento tra Forza Italia e la Lega Nord. A carico di Brancher erano emersi una serie di affidamenti da parte della Banca Popolare di Lodi: per un totale di 400 mila euro, 300 mila dei quali provenienti dal conto privilegiato intestato a sua moglie Luana Maniezzo. Nel suo interrogatorio, Gianpiero Fiorani ha fornito un elemento che potrebbe spiegare il perché di tanta generosità: era Brancher il misterioso "personaggio romano" che - secondo la testimonianza del manager Donato Patrini - indicava i politici che la Popolare di Lodi doveva finanziare.

Dettagli significativi anche su un altro capitolo chiave dell'interrogatorio, quello dedicato ad approfondire i canali attraverso cui Fiorani e i suoi complici controllavano (o credevano di controllare, visti i risultati) eventuali inchieste ed intercettazioni a loro carico. Fiorani ha indicato con sufficiente precisione questo canale. E ha spiegato che a gestire i contatti con la "talpa" era Stefano Ricucci, l'immobiliarista romano che si trova già indagato per aggiotaggio.

Molte domande, infine, sul ruolo del parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, strenuo difensore di Fazio: a Fiorani i pm hanno chiesto di spiegare il ruolo di Grillo a sostegno delle operazione di Popolare di Lodi, che nei suoi interrogatori a piede libero Fiorani aveva sintetizzato come una attività di "lobbyismo puro" a sostegno di una "grande operazione" quale la scalata di Bpl ad Antonveneta.
(20 dicembre 2005)
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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