Il forum di Altra Irlanda
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Asperger

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2011 15:58
08/12/2005 22:11
 
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Re: Re:

Scritto da: sarabiga 08/12/2005 3.32



2 - Ora, non confondiamoci con gli ingegneri... [SM=g27828]



Buoni modelli stocastici a tutti! :)



[SM=g27811] [SM=x145489]

asperger? cos'è una verdura? [SM=x145485]
09/12/2005 00:52
 
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09/12/2005 10:07
 
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embè? non capisco perchè in psichiatria bisogni sempre trovare delle nuove malattie. anzi lo capisco benissimo, tra un po' immagino che commercializzeranno un nuovo psico-farmaco per asperger.
ad ogni modo quella sensazione di "sentirsi catapultato da un altro pianeta" è calzante. qualche volta penso anche di essere nato nell'epoca sbagliata
09/12/2005 12:46
 
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AAAAARGH!!!! Asperger non è una malattia!!! Se ti sentono nella comunità Aspie ti mettono al rogo [SM=x145460] (sono molto militanti!)! Leggiti bene il sito di Aspergia per capire cosa intendo!!!
[SM=g27822]
12/12/2005 14:40
 
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ah bravi, si sono creati anche una comunità?! e avrebbero anche un QI superiore alla norma? questa è la prova che il QI è una bufala. ok, non è una malattia, comunque hanno creato una nuova etichetta, e la gente che prova disagio alle etichette ci si aggrappa. perchè sapete, siamo nella società dell'omologazione alla quale tutti devono normalizzarsi. chi non lo fa è tagliato fuori, è un diverso, e allora è costretto ad autoghettizzarsi in una comunità per obesi, per depressi, per asessuati...o per asperger. perchè il gruppo è necessario, fa sentire forti. ecco, roberta diceva nel topic sull'alcoolismo che il fatto di non poter bere alcoolici arrivava, in certi momenti, a farla sentire isolata. torna tutto, è così trendy bere ad oltranza che se non lo fai sei anormale, del resto è così che fan tutti no? allora adeguati, poco importa se è più saggio bere senza superare il limite, perchè tanto l'argomentazione giusta non è quella più sensata, bensì quella che ha più consenso. e questa società dell'omologazione fa davvero pena, in tutte le sue varianti. dove chi vuole semplicemente essere se stesso è costretto a sentirsi isolato oppure... se non desideri una cosa la fai lo stesso, perchè gli altri preferiscono così, tutto improntato al consumo immediato, sorridi sii simpatico positivo racconta barzellette di sempre si perchè così è piu facile per gli altri, quelli come te sono asociali, e si sa, cercare di capire, soprattutto quello che appare diverso, è troppo complicato
13/12/2005 16:55
 
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L'etichetta non se la sono data loro. Gliel'ha data una società che non accetta diversità. Dal primo giorno in cui hanno messo un piede in una scuola e sono stati subito etichettati come diversi. Con quell'eufemismo stupido, "disabilità" anziché handicap. E guarda un po', le comunità di diversi, di qualsiasi diversità, non ci stanno più. La diversità diventa un punto di forza, una bandiera.
O forse è meglio continuare a farsi mettere i piedi in faccia, farsi umiliare e farsi considerare dei "freak" da una società omologante e castrante?
Scegli un po' tu. Io preferisco stare con quelli che sono orgogliosi di non essere omologati.
Il tuo messaggio è confuso, molto confuso. Dici di essere contrario alla società dell'omologazione ma poi ne segui la logica. NOn bisogna essere orgogliosi di essere Asperger? Ma allora neppure di avere la pelle nera (Malcom X, ti ricorda qualcosa?). Allora neppure di essere di lingua gaelica. E così via. Meglio stare nel gregge?
No, grazie.

13/12/2005 18:24
 
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Re:

io seguire la logica della società dell'omologazione?! yikes! da cosa l'hai dedotto? semmai mi sono sentito accusato di voler fare l'alternativo, ma di seguire il gregge mai! in realtà stiamo dicendo la stessa cosa (essere 'marzulliano' è una mia prerogativa [SM=g27829] ). io dico solo che bisogna rifiutare ogni etichetta, anche di 'diversi'. semmai è chi si affibbia quella di asperger o qualsiasi altra che segue quella logica. cioè, noi non possiamo essere luca e martina, e basta? io le persone preferisco giudicarle per quello che sono, piuttosto che inserirle in scompartimenti stagni.
infine, sinceramente, questa questione dell'orgoglio non l'ho mai capita. io sinceramente mi sento cittadino del mondo e basta. i genocidi sono derivati proprio dal portare all'eccesso queste affermazioni dell'identità e delle radici
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13/12/2005 18:24
 
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Diverso: una parola a cui ognuno può dare un significato diverso;
Diversamente abile: leggi sopra!
Che assurda società quella che non riconosce il fatto che per natura siamo tutti diversi e diversamente abili!
Che assurda società quella che non vuole imparare a vedere con gli occhi di tutti e ad accettare che ognuno di noi ha il suo schema mentale, le sue capacità, le sue abilità tutte ugualmente importanti, utili e da valorizzare.
I non vedenti riescono a "vedere" spesso molto meglio chi gli sta davanti dei "normovedenti" (che brutto il concetto di "normoqualcosa") come i sordi e i muti parlano una lingua affascinante che il linguaggio delle mani (mi ha sempre affascinato tantissimo e sinceramente li invidio anche un pochino). Per non parlare dei ragazzi Dawn (spero che si scriva cosi: chiedo in anticipo scusa per un eventuale errore) quanto riescono ad essere diretti e sinceri tanto da far sentire molti normali dalla parte sbagliata della "normalità".
La nostra chiusura mentale ci fa sentire diversi tutto un insieme di concetti e persone senza dare loro neanche la possibilità di appellarsi alla nostra normale intelligenza, unica cosa che, se fosse usata a dovere, potrebbe salvarci da discriminazione, ghettizazione, oddio, guerre, violenze e chi più ne ha più ne metta.
Spesso ho incontrato persone diverse da me che mi hanno dato molto di più di molti "normali". Ora ad esempio vedo e capisco cosa vuol dire andare in giro in carrozzina e quanto mi fa imbufalire quando vedo che dei "normali" parcheggiano tranquillamente su marciapiedi, nei posti riservati a chi ha problemi di mobilità, o sulle rampe di accesso ai locali più o meno pubblici. Scusatemi ma in questi casi i portatori di handicap mentale sono proprio i "normali" perchè NON CI ARRIVANO PROPRIO
13/12/2005 22:01
 
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La comunità autistica, ovvero genitori, soggetti, amici, parenti, si rifiuta in toto di utilizzare la parola "normale". Se non sei autistico, sei "neurotypical", ovvero "tipico nel sistema nervoso", tipico quando qualcuno è atipico. Come ho sottolineato anche a Luca, non sono le comunità atipiche che si autoghettizzano o che si autodefiniscono/autoetichettano. Vengono bensì ghettizzate ed etichettate e di queste etichette ne fanno una bandiera di denuncia.

Scusate, sto dedicando il resto della mia vita alla causa dell'autodeterminazione (o come cavolo si traduce self-advocacy) delle persone definite "diverse". E sono molto militante [SM=x145493]
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14/12/2005 09:35
 
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Sì, ma che è st'"asperger"?! [SM=x145485]
Costruiamo ponti, non muri.

Vivere più semplicemente così che anche gli altri possano semplicemente vivere. Mahatma Gandhi


visit: www.servas.it
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14/12/2005 17:16
 
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Martina: per essere chiara io mi reputo felice e orgogliosa di definirmi Diversamente abile e come tale con una grande voglia di imparare le diverse abilità di TUTTI quelli che mi stanno intorno. W gli Asperger e W tutti gli altri
14/12/2005 20:17
 
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Questo è il punto chiave, Marite.
Mettiamola in soldoni (che è il modo migliore di parlare, dopo tutto). Abbiamo quasto bambino di sette/otto anni, che va a scuola. Nessun problema particolare, tranne che la scuola non riesce ad "omologarlo". Il bambino (o la bambina) non vuole essero omologato: vuole starsene nel suo angolino ed invece che imparare coi metodi convenzionali, vuole starsene a sognare le lune di Saturno e leggere i libri di Star Wars. Però i metodi convenzionali (che fanno tanto gregge) sono utilissimi per il sistema per omologare e tenere a bada sin da tenera età il futuro cittadino, ovvero la futura rotella del macchinario. Per cui la scuola mette da parte il bambino che si riufiuta di omologare, e gli da' un bel bollino in fronte: la diagnosi psichiatrica. Dimenticandosi che la gran parte dei bambini della sua età manco sa leggere un libro di Star Wars o ha idea di cosa sia Saturno.
Ribadisco, il bambino questo bollino non l'ha mai chiesto. ma adesso se lo porta dietro per tutta la vita. Come una stella marchiata in fronte. Se lo porta dietro ai colloqui di lavoro (a meno che non sei Bill Gates ed il lavoro te lo inventi tu).
Che fare? Subire la ghettizzazione delle etichette VOLUTA DA ALTRI QUANDO LUI NON ERA ANCORA IN GRADO DI RIBELLARSI? Ma manco per idea, QUESTO significherebbe omologarsi. Per cui, ne fa una bandiera. Mi hai messo il marchio, adesso io ti sbatto in faccia I VANTAGGI dell'averlo, visto che tu ci hai voluto vedere solo gli svantaggi quando me l'hai dato (colloquio immaginario con la società [SM=g27820]: ).
Tutto qui. Semplice semplice.
Ben venga la Self-advocacy. Ben venga il diversamente abile.
Ben venga la diversità. ECCHEPPALLE se fossimo tutti uguali.

In due soldoni, quello che ho sempre voluto dire, null'altro di più.

Dimenticavo:
www.lukejackson.info/

[Modificato da Corcaigh 14/12/2005 20.23]

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14/12/2005 22:47
 
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Martina ti capisco perchè è proprio quello che voglio dire anch'io. Ringrazio dio (o destino o chiamalo pure come vuoi) che ci ha dato la grande fortuna di avere questi ragazzi con cui confrontarci e che ci fanno spesso troppo spesso entrare in crisi ma solo per una nostra completa incapacità di rapportarci a loro (mi ci metto di mezzo anch'io: con il lavoro che faccio, uno dei rischi che corro è proprio di cadere dentro l'omologazione di cui parlavi). Ma le etichette che noi mettiamo le ritengo solo una nostra totale incapacità di cercare di capirte gli schemi mentali altrui: e per comodità e per pura pigrizia condanniamo una persona a portarsi appresso un marchio di "malato" quando invece ragiona ad una velocità e a dei ritmi diversi dai nostri (in alcuni casi anche molto più veloci).
Quando noi operatori (in qualunque settore lavoriamo: scuola, sanità, etc)riusciremo a capire che il nostro più grande difetto è la nostra incapacità a capire e condividere le "abilità diverse" forse riusciremo anche a sederci ad un tavolo tutti insieme e a farci un bel esame di coscienza su tutti i casini che abbiamo combinato.
E se per caprilo dobbiamo dare dei nomi a queste "abilità diverse" vabbe accettiamo anche i nomi ma solo per capirci e non per discriminare etichettare o considerare chicchesia "anormale" o "diverso" perchè lo chiami asperger miope dawn o obeso o chissa cos'altro: dietro alle parole ci sono delle persone comunque normali nella loro totalità anche se sono avanti agli altri di anni luce.
15/12/2005 12:14
 
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comunque, sull'argomento della normalità, consiglio a tutti di leggere "veronika decide di morire" di paulo coelho
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Cosa è la sindrome di asperger
Ti allego qualche link per capire cosa è la sindrome di asperger:

Chi sono le persone asperger]Chi sono le persone asperger

Aspie Quiz - Test online di autodiagnosi

Che cos'è la sindrome di Asperger
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