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Uova come rifiuti pericolosi

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2005 17:34
10/12/2005 12:53
 
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dalla newsletter di Legambiente

Uova come rifiuti pericolosi


I prodotti di scarto degli incubatoi finivano nella catena di produzione degli alimenti. Con tanto di larve, vermi e feti di pulcini già formati all’interno. Otto arresti e sequestri in sette regioni. I Nas: «Impossibile stabilire le conseguenze sulla salute»


«E' un’inchiesta che ha accertato fatti molto gravi ma non un fenomeno. E comunque non c’è allarme». Sono le parole del Pm di Bologna, Lorenzo Gestri, titolare dell'inchiesta che ha portato ieri alla scoperta di un’organizzazione dedita alla produzione di “ovoprodotti” adulterati in Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto.

L’inchiesta era partita nel 2003. E ha consentito ai carabinieri dei Nas di scoprire che le uova utilizzate nella fabbricazione di diversi alimenti (merendine, panettoni, pandori, pasta, gelati e dolci di vario tipo) dovevano essere smaltite come rifiuti pericolosi. Per realizzare l’ovoprodotto infatti, alla base di questi alimenti, venivano utilizzati i prodotti di scarto degli incubatoi dove vengono tenute le uova da pulcino. Così uova con larve, vermi, muffe, parassiti con all'interno già formati i feti dei pulcini, venivano destinati ad industrie alimentari inconsapevoli della qualità di ciò che acquistavano.

Gli adulteratori producevano per di più l’ovoprodotto centrifugando le uova (un metodo proibito, visto che anche l'esterno dei gusci finiva nel prodotto con i conseguenti problemi igienici) e utilizzavano anche del cloro per fare in modo che avesse il livello di ph giusto. Ma non solo. Veniva utilizzato un processo di pastorizzazione per abbattere la carica batterica: questo, però, porta alla formazione di sostanze come l’istamina, la cadaverina e la putrescina, nocive per la salute. «E non possiamo stabilire oggi - ha spiegato il tenente colonnello Marcello Galanzi dei Nas di Roma - quali conseguenze sulla salute si possano avere da qui a 10-20 anni».

Le aziende sequestrate sono Fattorie Caiconti, Forlì-Cesena; Biovo, Treviso; Uovadoro, provincia Verona; Volcar, provincia Verona; Angonova, provincia Cuneo; Agricola Tre Valli, provincia Verona; Fattorie Guglielmi, con stabilimento in provincia di Mantova; Bionature Agroalimentare. Otto infine le ordinanze di custodia in carcere e 12 quelle di arresti domiciliari.

7 dicembre 2005


Irlandiani residenti in Italia ne hanno parlato i TG?
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10/12/2005 14:39
 
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Si ne hanno parlato. Non troppo diffusamente, però la notizia era bella lampante sotto gli occhi di tutti... così come le immagini dei servizi andati in onda. Davvero scandaloso. [SM=g27812]
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It may be good for New York state but it's no damn good for me.
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12/12/2005 17:34
 
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La domanda che mi faccio io è questa: se "riciclare" prodotti avariati è vietato è perchè è nocivo per la salute. Non si sa bene come e cosa, ma insomma è nocivo.
Allora perchè non vengono nominate le ditte che hanno fatto uso (e fanno uso) dei prodotti sopracitati? O almeno, perchè non esiste un elenco delle ditte "pulite" che NON hanno usato i derivati prodotti dalle industrie che Legambiente cita? Perchè nessuno mette un marchio sopra la propria produzione che dichiari che non sono stati usati derivati incriminati?
Dov'è la difesa del consumatore? E' veramente uno schifo. E tutto come al solito per il profitto....

- all songs are living ghosts and long for a living voice - B.K.
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