L'"odio" per la matematica è in realtà un condizionamento culturale. purtroppo l'ho scoperto troppo tardi nella mia vita. Sono ancora figlia di una generazione che considerava la matematica "non adatta alle donne" in modo esplicito o no. Per cui ho fatto il classico, per iscrivenmi in seguito (in modo fallimentare) a lettere.
Con l'età della ragione (che è a me è venuta molto, molto tardi
) ha cominciato a farmi delle domande: se sono negata in matematica, perché sono così attratta dalle materie scientifiche? Perché sono così attratta dalla fisica?
E finalmente ho capito che la matematica non è quella materia astiosa che ti viene martellata in testa alle superiori, ma è un linguaggio logico universale. Se mai incontreremo degli esseri extraterrestri intelligenti (e presumo mai perché, se sono davvero intelligenti si terranno davvero alla larga dal nostro folle pianeta
: ) sarà con la semantica dei numeri, e non delle parole, che comunicheremo.
Ho rispolverato la mia matematica con un corso universitario a distanza in Astronomia ed in seguito, con la mia laurea in Psicologia applicata, che oscilla in bilico tra scienza e filosofia, senza ancora decidersi da che parte stare.
Ed ho capito, seppur troppo tardi, che la logica dei numeri è affascinante. Peccato che non me lo abbiano insegnato prima, probabilmente avrei fatto cose diverse nella vita...
Scusate il delirio, sono alla mia pausa caffé ed in chiara fase di scazzo...
[Modificato da Corcaigh 06/12/2005 16.38]