|
24/06/2005 14:54 | |
E quindi vogliamo continuare a richiuderli in strutture inadeguate, continuando a trattarli da criminali quando il loro unico desiderio è quello di farsi una vita nuova, ammassandoli in 15 per stanza e fornendogli si e no da bere e da mangiare?
Scusa, ma è normale che cerchino di scappare. Non mi meraviglia. Almeno, scappando, forse hanno una possibilità. Anche una sola su un milione, magari, ma è una possibilità.
Io resto convinto di una cosa: il modo migliore per impedire l'immigrazione clandestina, è non farli venire.
Ho scoperto l'acqua calda? Non proprio. Punto pricipale è capire perchè scappano dal loro paese natale, principalmente africano. Le condizioni di vita nei paesi africani è a dir poco disperata: guerre civili, aids, mancanza di cibo (il lavoro poi è una chimera) e di acqua. Uno che nasce in un paese così, non ha futuro, non ha una vita, è destinato a morire, senza che noi benpensanti del cazzo muoviamo un dito. E allora cosa fare? Beh, tra il niente e una speranza, scelgono una speranza.
Come biasimarli? Non faresti la stessa cosa, a parti invertite?
E invece tu, come tantissimi altri, continuate a guardare e commentare questa gente con i vostri bei vestitini firmati, il vostro bel lavoretto in banca, e vedete in loro una minaccia per la società.
Allora, diamogli una mano, seriamente. Facciamo in modo che le loro condizioni di vita nel loro paese natale migliorino:
1. aboliamo il debito di questi paesi, assicurandoci però che non agevoli le dittature militari tutt'ora governanti in questi paesi.
2. restituiamogli decine di anni di sfruttamento delle loro risorse agrarie e minerarie, oltre che umane.
3. mettiamoli nelle condizioni di entrare nel mercato da protagonisti, e non da sfruttati. mettiamoli nelle condizioni di vendere direttamente i loro prodotti e di tenersi il profitto per crescere e migliorarsi.
Allora vedrai che non verranno più da noi. Perchè quello che cercano lo avranno già in casa.
Utopia? Mi piace pensare che non lo sia, che sia invece un sistema per migliorare il mondo. Un sogno. Un mondo migliore è possibile, ma non con questi governanti, non con questa gente.
Ma sai qual'è il problema? Che non lo vogliamo. Perchè siamo ricchi, e vogliamo esserlo sempre di più, a discapito dei poveri, perchè non ce ne frega un cazzo dei milioni di poveri che ci sono in giro per il mondo, fino a quando questi per dar vita a un sogno non vengono a casa nostra, e allora non gli resta altro da fare che i delinquenti perchè la nostra società non offre di meglio.
Però ci indigniamo se cestiniamo un embrione.
Porca troia che razza di ipocriti.
Comprensione? Io per i delinquenti non ne ho. Sono delinquenti e meritano la galera, meritano di starci e vorrei che ci restassero dentro per tutti gli anni che un tribunale civile gli infligge.
Ma questa gente viene qua per una speranza, per il desiderio di avere una vita migliore. E noi non solo glielo impediamo, ma vorremmo pure che se ne stessero a casa.
L'immigrazione di massa è il prezzo che il capitalismo sfrenato che impera deve pagare.
Ora sta a noi decidere. A noi gente comune. Dobbiamo decidere se questo è giusto o se questo è sbagliato.
Un banalissimo esempio: in una valle deserta ci sono due case. In una ci vivo io, e ho dieci mucche di cui quattro rubate al mio vicino perchè io sono bianco e lui nero, quindi lui non ha diritto a tenerle.
Il mio vicino, per vivere, verrà a chiedermi almeno una mucca.
Se io lo mando via a calci e gli dico di non importunarmi, non posso meravigliarmi se poi una notte mi trovo con il cranio fracassato.
E a proposito degli USA: è vero, se ti beccano sull'aereo con il passaporto scaduto, ti rimandano indietro, ma contemporaneamente San Francisco è abitata da milioni di irregolari. Messicani e cinesi in primis. Come mai? Allora forse non è quel paese modello di cui parli, vero? Per non parlare del dopo 11 settembre: ci sono leggi a dir poco discriminatorie nei confronti degli stranieri.
|