VERGOGNOSO
È IL MAROCCHINO MOHAMED DAKI. PER ORA NESSUNA NOTIZIA DI UN PROVVEDIMENTO D’ESPULSIONE
Terrorismo: si prepara ad uscire uno dei tre islamici assolti a Milano.
La sentenza del 24 gennaio scorso che ha assolto tre presunti terroristi di Al Qaida fa il suo primo danno.
Arrestato il 4 aprile del 2003, il marocchino Mohamed Daki si prepara ad uscire dal carcere di Como dove è stato detenuto per 22 mesi, per effetto della sentenza assolutoria decisa per lui dal giudice milanese Clementina Forleo. La sua scarcerazione avverrà giovedì 3 febbraio, cioè dopo aver di fatto già espiato più di quella pena a un anno e dieci mesi ai quali è stato condannato, non per terrorismo ma per reati minori. Daki, considerato dagli inquirenti un “anello” importante tra Al Qaida e le sue ramificazioni europee, in teoria dovrebbe essere espulso dall’Italia non appena varcherà il cancello del carcere. Ma di fatto non si hanno notizie certe.
Intanto tra inquirenti e investigatori si ricorda chi è Mohamed Daki, detto anche “lo specialista”, o l’amico dei kamikaze che hanno firmato di fatto con l’11 settembre l’avvio della stagione del terrore di Osama Bin Laden. Nato a Casablanca, in Marocco, Daki ha vissuto a lungo ad Amburgo, la città che per ragioni diverse si è trovata ad essere il crocevia di personaggi di rilievo di Al Qaeda, come Mohamed Atta e altri due piloti kamikaze delle Torri Gemelle che con lui studiavano all’università locale. O come lo sceicco Abderrazak, considerato uno dei luogotenenti di Osama Bin Laden, che ad Amburgo faceva vivere la famiglia e dove era un frequentatore strenuo della moschea Al Quds, cioè la “scuola” ideologica di Atta e dei suoi “fratelli”. E la coincidenza non è solo territoriale. Lo stesso Daki ha ammesso senza problemi di aver conosciuto i piloti kamikaze.
Da Amburgo, Daki “trasloca” a Reggio Emilia agli inizi del 2003. Ma mantiene i contatti. Al punto che è proprio lo sceicco Abderrazak, da Amburgo, a dargli il compito di gestire, insieme ad un altro “fratello”, Merai, il soggiorno e l’invio in Iraq via Siria di Maxamed Cabdullah Ciise, il somalo proveniente dalla Gran Bretagna, arrestato a Milano, considerato un personaggio di spicco dell’organizzazione. Daki si dà da fare. Arriva a Milano e incontra il suo “ospite” vicino all’istituto di viale Jenner. Ma il procacciamento di documenti falsi subisce dei ritardi che si riveleranno “strategici” per le indagini milanesi.
Non solo. Il nome e il ruolo di Daki, oltre a quello dello sceicco Abderrazak, si era rivelato strategico per i magistrati spagnoli che nel giugno dello scorso anno, in collaborazione con gli inquirenti milanesi, hanno individuato in “Mohamed l’egiziano” l’ideatore della strage di Madrid.
Ogni commento sarebbe inutile.
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.....ORIANA VIVE........