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Mega Thread degli sfoghi

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2007 21:13
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14/11/2006 19:37
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: billingham 14/11/2006 0.09


evidentemente non SEI cristiano. io non lo sono. ma un cristiano VERO crede nel cosiddetto aldilà cristiano. non basta battesimo e catechismo per essere cristiani. confondi una cultura basata sul cristianesimo con la religione cristiana. un cristiano sa che dopo la morte si ritroverà al fianco di Cristo nella beatitudine del paradiso, una roba del genere.

tratto da non so dove sulla rete:

Carissimi fratelli e sorelle, quale è l’intimo significato di questo annuncio? Che cosa crede chi crede nella risurrezione di Gesù? Il contenuto della fede riguarda la persona di Gesù e riguarda la nostra persona.

Riguarda la persona di Gesù. Chi crede nella sua risurrezione sa con certezza e senza alcun dubbio che Egli è morto, ma che non ha subito la corruzione che nel sepolcro subisce ogni cadavere: è stato risuscitato da Dio. Non è stato un ritorno alla vita stessa di prima, che comunque sarebbe ancora terminata colla morte. E’ stato l’ingresso in una vita che senza perdere nessuno dei suoi connotati propriamente umani, è una vita che non può più essere soggetta alla morte: è vita incorruttibile, eterna. Un uomo, nel momento della risurrezione, è entrato in possesso della vita stessa di Dio. Questo crede chi crede nella risurrezione.

Riguarda la nostra persona. Quanto è accaduto a Gesù e in Gesù è destinato a ciascuno di noi: lo stesso avvenimento può accadere in ciascuno di noi. La Pasqua ha quindi cambiato il destino dell’uomo [o meglio: ha reintegrato l’uomo nel suo originario e felice destino], e lo costringe a cambiare la comprensione che egli ha di se stesso. E’ quanto ci ha insegnato l’apostolo nella seconda lettura.

Ha cambiato il destino dell’uomo: se questi si unisce a Cristo, non ha più come meta finale la morte. Egli cessa di "essere – per – la morte", perché entra nel possesso reale della stessa vita divina.

L’uomo in forza della sua fede nella Risurrezione di Gesù deve cambiare la comprensione che ha di se stesso. La fede nella Risurrezione genera una nuova creatura, e quindi genera nell’uomo una nuova coscienza di sé. L’uomo non deve considerarsi soltanto un frammento della natura, un individuo da sacrificarsi alla perpetuazione della specie. "Dio infatti ha chiamato e chiama l’uomo ad aderire a Lui con tutto il suo essere, in una comunione perpetua con l’incorruttibile vita divina. Questa vittoria l’ha conquistata Cristo risorgendo alla vita; liberando l’uomo dalla morte mediante la sua morte" [Cost. past. Gaudium et Spes 18,2]. Dalla nuova consapevolezza che l’uomo ha di sé nasce una nuova cultura; la Risurrezione di Gesù ha generato la cultura cristiana.

"Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli [oggi] ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce" [1Pt 1,3-4]. E’ l’eredità di una vita eterna già fin da ora donataci.

[Modificato da billingham 14/11/2006 0.12]






Vabe dai preferirei evitare di seguire la scia di altri tanti post che vedo dove si finisce con lo scontrarsi con la propria anticamera del cervello usando come pretesto l' etimologia di qualcosa, è quindi inutile iniziare a discutere inutilmente o al massimo futilmente sulla differenza fra cultura e religione, fra filosofie orientali e religioni semitiche, come io ami l' idea di morte di Neruda, ecc.
Quindi chiduerei con: caro rugbista, un giorno ci troveremo in Irlanda e dopo una decina di birre [SM=x145427] x 10
ci pesteremo a sangue [SM=x145493]
al che tu mi chiederai perdono [SM=x145513]
e io ti accarezzerò [SM=x145479]
ma tu ne approfitterai e tornato a casa, dopo avermi ringraziato [SM=x145517]
mi scriverai cose oscene [SM=x145471]
ridendomi alle spalle [SM=x145498]
io m' incazzerò come una bestia [SM=x145516]
e tornerò a pestarti!!! [SM=x145454]

ovviamente sto scherzando, era solo un modo originale propositivo e sano di chiudere una discussione.
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