là, dove non succede più nulla

un'incontro, un caffè,le solite due parole.poi..ti faccio vedere le foto .
ed è un bel pugno nello stomaco,di quelli che ti lasciano senza fiato.
perchè non sono le solite foto...qui stavo in montagna qui al mare...qui si va giù duro,colpiscono.
e colpiscono,la rabbia che traspare da queste foto,il dolore ,i fucili, i bastoni,la vernice,i blindi, i carri ,le case,quelle case lì fatte così in quella maniera come in nessun altro posto.gli anelli alle dita delle signore, le dita delle signore puntate sul viso di altre signore,le maglie della squadra di calcio del cuore,le scarpe da tennis dei ragazzini, i sassi che volano, le bottiglie che volano.il berretto, gli occhiali scuri,i colori, il rosso il blu,il bianco il verde.gli scudi,le barricate,il ghigno di quello.gli anfibi,i caschi,i fazzoletti tirati sul viso,il cielo.ma più di tutto,in modo quasi imbarazzante gli sguardi della gente.anche quelli dei cani,dei bastardi dei figli di puttana, delle merde.anche i loro,cazzo.
e dopo aver visto...
la sensazione di merda di essere assorbiti sempre più,da ritmi, da regole di una società che ti annienta,consuma lentamente.che ti vuol fare dimenticare, lentamente.che ti vuole rendere innocuo.che non vuole farti...pensare.
e forse a volte ci riesce se fa così male risvegliarsi da questo torpore.perchè lo hai sempre saputo che ci sono posti là, dove non succede più nulla.proprio come nel posto dove sono state scattate le foto.