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Nostalgie : Irlandiani ed Ex Irlandiani raccontano cosa gli manca...

Ultimo Aggiornamento: 18/08/2006 15:00
Fabio
11/09/2003 22:41
 
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Homesickness
Dopo un attento ponderare del tutto, intervengo a dire la mia.
Ho abitato in Irlanda, con regolare residenza, e con minime interruzioni, dall'86 all'89 e poi di nuovo per 6 mesi nel 1990. Ho ricevuto aiuto (dole) e dato anche tanto a questa nazione (VAT + tax. Pagate in Eire).
Sono ritornato in Italia solo per motivi personali: un lutto di una persona molto cara a Dublino. Di questo, non mi va di aggiungere altro.

Ma da allora, colpito dal “male verde”, ritorno “sù” regolarmente almeno una volta l'anno (a volte due o tre) per periodi mai inferiori ai 10gg, a volte anche per vagabondaggi di un mese...

Ma cosa mi è mancato dell'Italia in quel (ormai lontano) periodo trascorso lissù?
Tutto e nulla. Era un'altra Italia; era un'altra Irlanda.

Pasta, caffè, parmigiano, pomodori e altre amenità gastronomiche si trovavano anche allora, raramente nei supermercati però, almeno a Dublino, con prezzi tutto sommato non eccessivi rispetto agli allora standard Italici ma, abbastanza cari per il reddito medio della povera e polverosa Irlanda del tempo.
La soluzione? Adottare gli usi gastronomici locali, compatibilmente con un ridimensionamento della quantità di grassi & colesterolo.
Mi mancavano le notizie dall'Italia e, quando da Eason arrivavano i nostri giornali, almeno una volta a settimana investivo una sommetta non indifferente per avere una delle pochissime copie di Repubblica o del Corriere della sera (arrivano solo questi) vecchie di tre giorni.
Rimedio? Una vecchia radiolina la sera nel tentativo di sentire un giornale radio tra i mille disturbi dell'etere.
Queste erano le uniche cose che mi mancavano della nostra Italia: le notizie spicciole...

Cosa ho apprezzato dell'Irlanda e della sua gente.
1 – La variabilità del clima senza punte di caldo.
2 – La disponibilità e la gentilezza della gente (ora un pochino diminuita) specialmente a Dublino. Comunque spettava sempre a me fare il primo passo...
3 – Come in qualche libro di De Crescenzo, la accentuata e affascinante dicotomia tra il retaggio Inglese, fatto di tante cose (file ordinate, un'esteriore efficienza di certi minimi servizi, l'austerità regale di alcune istituzioni sportive e non, il sistema scolastico efficiente e non cervellotico etc...) e certi momenti degni di “mediterraneità”: mercati colarati, arte di arrangiarsi, disordine di certe periferie.
Un esempio di tutto ciò? 1989: fermata del N°10 in 'O Connell.
Tre ragazze fanno ordinatamente la fila seguendo le indicazioni dell'apposito cartello, mi accodo.
Arriva il bus e cosa ti combinano le tre? Nonostante il divieto di fumo salgono sul piano superiore del bus e sfumacchiano in santa pace come e peggio della Pidgeon House. (in seguito metteranno le telecamere nei bus e il fenomeno cesserà...
4 – Uno stile di vita tutto sommato “rassicurante” ma non monotono.
5 – Il panorama incredibilmente variabile che le varie contee dell'Isola riescono ad offrire.
6 – Il livello culturale medio dell'irlandese comune di allora, all'epoca decisamente superiore al nostro.
7 – L'invadenza e l'Ipocrisia a prova di vituperio della chiesa nella vita civile della nazione. (altro che vaticano nostrano...)

Invece... cosa NON ho apprezzato dell'Irlanda.

1 - La cultura del bere ad ogni costo fino allo sfinimento, cosa purtroppo comune ad altri popoli del nord-europa (scandinavi...) - pur apprezzando personalmente qualche bella “ciucca”, non ho mai compreso fino in fondo quest'obbligo “di marcare visita” ad un numero di pinte, neanche l'avesse ordinato il dottore.
2 – Gli standard igienici di buona parte dei locali pubblici (ora notevolmente migliorati, però)
3 – Una certa dose di fatalismo e di autocommiserazione che aleggiava nell'irlanda di allora...
4 – l'arroganza, l'inettitudine e la strafottenza di certi politici Irlandesi di allora e di... adesso.
5 – La assoluta chiusura mentale di alcune fasce della popolazione,specialmente in certe aree delle contee “interne”
6 – L'incredibile razzismo verso i ”Travellers” (detti anche Thinkers): 60.000 persone di pura stirpe & cultura irlandese maltrattati ed emarginati anche da parte di persone di buona cultura ed esperienze... non l'ho mai capita questa...

Non mi sono mai mancati i nostri bar, e nemmeno qualche buon cappuccino; tantomeno la nostra televisione o il vassoio delle paste della domenica. E non parliamo della passeggiata serale in piazza o per il corso, il sole...

Ed ora? Vivo in un bel posto. Una piccollissima valle.
Sono a pochi metri da un bosco e le volpi mi scorrazzano in giardino.
Ho alberi da frutto sotto il balcone e, dalla mia finestra (adesso) vedo una bellissima luna attraversare con la sua candida luce la chioma degli alberi... Il cielo è grade.
Ho il mare Adriatico a quattro chilometri e e un centro commerciale a tre.
Il bar più vicino è un quarto d'ora di buon passo.
Una stradina asfaltata, i pali di telefono e corrente elettrica, i tubi dell'acquedotto, mi collegano alla “civiltà”: sto bene.

Ma l'irlanda mi manca, sempre.

Perchè?

Forse non ci tornerei a vivere definitivamente, ma ogni volta che posso ripenso a quanto di bello e di affascinante questa terra mi ha dato e mi sa dare. L'ho amata, ho amato la sua gente, le sue colline, le sue coste, il suo vento.
Ho amato i suoi difetti, i suoi pregi, le sue originalità...

Ho provato (forse riuscendoci, chissà...) a vivere come un Irlandese, mettendo da parte l'italia ma non la mia Italianità.
L'Irlanda, colpisce al cuore fratelli...
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